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[ REVISIONATO ]

《Ciao Kacchan》
《Deku...?》
Sorrisi andando a sedermi dal bancone ignorando ogni sua parola o domanda mentre gli altri Villain mi osservavano confusi, tranne Tomura che mi fissava con puro odio.
Il fatto che fossi così legato al capo lo faceva infuriare, mi aveva raccontato del suo passato, ma non avrei mai detto che potesse essersi legato così tanto al suo salvatore.

Toga venne accanto a me mentre mi passava uno dei suoi coltelli lungo lo stomaco fino al mento sorridendo come una pazza malata.
《Izu-kun stai bene così~~》posò la lama sul mio collo premendo abbastanza 《posso tagliarti~? Saresti ancora più bello così~~》
《No》allontanai la lama prendendole il polso, mi seccava il suo carattere così sadico e malato nei miei confronti.
《NERD DI MERDA!》Kacchan si dimenò sulla sedia, continuava a inveire contro di me perché lo stavo ignorando, ma era ovvio che lo facessi, non volevo sventolare ai quattro venti i nostri trascorsi.
Tomura disse agli altri di andarsene e di tornare il giorno successivo, restammo solo io, lui, Kurogiri e naturalmente Bakugo.
《Vedi di non tradire la nostra fiducia》Shigaraki si alzò andandosene solo dopo avermi minacciato silenziosamente con lo sguardo assieme al suo braccio destro e assistente.
Non mi importava molto, ma sapevo che la sua approvazione per me era essenziale.

Ci fu un lungo silenzio mentre estraevo il mio coltello giocherellandoci e facendolo danzare tra le dita.
《Da quando lavori per quella feccia nerd?》
Rimasi ancora in silenzio, stare accanto a lui mi procurava ancora insicurezze e paure.
《Ti hanno tolto la lingua!?》fece uno dei suoi sorrisi di sfida mentre si sporgeva in avanti ridendo.
《No...》lo dissi piano mentre mi congelavo, non riuscivo nemmeno a giocare col coltello.

Un altro silenzio, lungo ed estenuante.

Far star zitto Kacchan era una cosa impossibile eppure non stava più parlando o ridendo.
Piantai la lama nel bancone stringendo i denti, non potevo accettarlo, non mi andava a gegno che Tomura lo avesse rapito solo per farlo passare dalla nostra parte.
《Io ti odio》estrassi il coltello dal legno e lo riposi nel fodero girandomi per poi guardare il mio vecchio amico mentre le lacrime solcavano le mie guance.
Stavo male con lui, la sua presenza mi riportava a ricordi spiacevoli, ma anche a altri belli come prima che otenesse un quirk.
《È colpa tua...》 strinsi i pugni restando al mio posto mentre mi guardava attentamente.
I suoi occhi si soffermarono sulle poche cicatrici visibili nelle porzioni di corpo visibili, la prima sotto ľocchio, mentre le altre sulla parte scoperta dei miei avambracci. Non erano autoinflitte, erano state causate dalle mie cadute in allenamento e dai colpi che avevo parato o schivato per un pelo quando l'ottavo contro i criminali.
《È colpa tua e di AllMight se ho perso tutte le mie speranze!》
Kacchan fece per aprir bocca, ma io continuai senza farlo parlare.
《Se non avessi sentito dell'attacco allo U.S.J. non sarei tornato a vivere!》portai una mano al petto stringendo il tessuto della camicia fino a stropicciarla 《mi hanno dato un nuovo motivo per continuare a vivere! Per dimostrare che non ero un misero sassolino sul bordo della strada!!》
Singhiozzi cadendo in ginocchio mentre sentivo un enorme peso sul petto che mi schiacciava, mi impediva quasi di respirare.
《Deku-...》
《TACI!》asciugai le lacrime col dorso della mano tornando in piedi, per poi sorridere e guardarlo.
Kacchan rabbrividì sotto il mio sguardo, si stava agitando.
《Non sono più il Deku inutile che conoscevi..》estrassi nuovamente il pugnale piantandolo accanto al suo viso nel legno della sedia mentre avvicinavo il mio volto al suo.
I nostri respiri finirono col mescolarsi, lui mostrava puro terrore, aveva il fiato corto e le pupille strette mentre mi guardava con un misto di odio e tristezza.
《Non mi farò più mettere i piedi in testa da te e da chi mi ha sempre definito inutile》 sorrisi piantando per bene gli occhi nei suoi 《mi dispiace per i tuoi vecchi compagni, prima di venirti a prendere in quel bosco ho giocato con loro e con tutte le persone che mi hanno ferito》tolsi il pugnale e mi raddrizzai con estrema lentezza per poi estrarre il telefono e mostrare alcune foto a Kacchan, erano i miei nuovi aguzzini e i suoi due vecchi amici, pieni di tagli e lividi sul tutto il corpo, ma a completare il tutto erano dei fori di proiettile su braccia e gambe.

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