I giorni passarono, come al solito sempre uguali. Ma Tom aveva notato che, negli ultimi tempi, Zacharias passava molto più tempo con lui, che con il resto dei compagni. Questi aveva anche un altro grande amico di nome Billy Stubbs. Era un ragazzino piuttosto grassottello, con un po’ di lentiggini sul viso e capelli rossi. Faceva concorrenza a Tom per il ruolo di studente modello e tra loro non vi erano mai stati rapporti, per così dire, amichevoli.
Ma da quando Riddle aveva consentito a Zacharias di entrare nelle sue grazie, quest’ultimo aveva, diciamo, abbandonato il povero Billy al suo destino, e passava molto più tempo con Tom piuttosto che con lui. Ed ecco che, da lì, i rapporti tra i due contendenti si fecero ancora peggiori.
Fortunatamente per Billy, questi frenava, almeno parzialmente, la solitudine con un grazioso coniglietto che gli apparteneva da qualche anno. Glielo aveva comprato la signora Cole, un giorno che erano andati in gita alla fiera del paese più vicino a dove si trovava l’orfanotrofio. Le gite in pratica erano sempre molto vicine alla struttura. Non erano mai troppo distanti, con grande disappunto di Tom Riddle: il quale avrebbe voluto allontanarsi il più possibile da lì.
Almeno, pochi giorni prima, era stato annunciato che quella estate avrebbero passato una giornata al mare. E sicuramente sarebbe stata la gita migliore tra tutte. A Tom il mare piaceva come alla maggior parte dei ragazzini della sua età.
Riguardo a Billy, appunto, stava iniziando a diventare piuttosto geloso dei rapporti tra Tom Riddle e Zacharias. Ma ogni volta che incrociava lo sguardo di Riddle, faceva finta di nulla e tornava a giocarsene con il suo coniglio, giusto per non dare nell’occhio.
Un giorno però Billy non potè più sopportare la cosa. Zacharias stava ormai passando tutti i giorni, ad ogni ora del giorno, insieme a Riddle e ormai rifiutava ogni volta di giocare con lui: il suo vecchio miglior amico. Li vide insieme ancora una volta, sebbene Tom sembrasse un po’ annoiato in effetti, che giocavano a scacchi in una giornata primaverile, nel giardino.
Era un giorno festivo, per cui le lezioni erano sospese. Nelle calde giornate primaverili e estive era loro concesso uscire nel giardino. Quel giorno anche la signora Cole, insieme agli altri insegnanti ne avevano approfittato per passare una giornata all’aperto a causa delle temperature anomale, per il periodo.
Billy vide Zacharias divertirsi con Tom a giocare a scacchi e si arrabbiò che nessuno di loro lo avesse invitato.
Si avviò furente verso i due e con le lacrime agli occhi per la rabbia urlò rivolto a Zacharias: “ Hai tradito la nostra amicizia, Zack. Vergognati!! E’ quasi un mese che non mi rivolgi neanche la parola, da quando hai stretto amicizia con questo qui…” indicò Tom con un gesto di disappunto.
“ Prego?” domandò lui interrogativo verso Billy. “ Chi sono io?”
Billy lo fissò con disgusto e poi con forza pronunciò il nome: “ Tom Riddle, intendevo…”
Tom annuì energico.
“ Bravo. Hai capito. Ora sparisci da qui. Non è colpa mia se non sai mantenerti gli amici, Stubbs. Ora Zacharias è mio, e tu tieniti il tuo… coniglio” fissò con disprezzo il coniglio di Billy appoggiato alla sua spalla.
“ Si chiama Tobi per tua informazione. Se vuoi che gli altri ti chiamino per nome, impara a fare altrettanto Un lieve rossore invase le guance pallide di Riddle.
“ Io sarei un coniglio? Io sarei come un coniglio? Io sono lo studente modello di questo posto. E posso rivolgermi a ciascuno di voi” e fece un gesto indicativo nei confronti di tutti “ Come se foste delle pedine nella mia scacchiera. Voi non siete autorizzati a fare altrettanto. Chiaro, Stubbs? Quindi non azzardarti mai più a rivolgerti a me, con quei termini. Altrimenti il tuo coniglio…” e qui s’interruppe fissando Tobi che nel frattempo si era addormentato.
Zacharias fissava entrambi senza riuscire a difendere né l’uno né l’altro. Da una parte vi era il suo vecchio miglior amico, che era vero, e per questo si sentiva in colpa, aveva un po’ abbandonato a se stesso. Dall’altra vi era quello nuovo, il grande Tom Riddle. Colui che era l’esempio da seguire per gran parte dei docenti.
Billy arrossì ben più di Tom, avendo comunque una carnagione più scura della sua.
“ Altrimenti il mio coniglio…? Cosa vuoi fargli? Se scopro che gli fai qualcosa…”
Tom si alzò in piedi. Era difficile dire chi dei due, fosse il più arrabbiato.
“ Finisci tu la frase, Stubbs. Cosa mi farai, se dovessi scoprirlo?” minacciò scaldandosi.
“ Questo!” esclamò Billy e gli diede un ceffone in faccia.
Tom si toccò la guancia scaldata dalla mano di Billy, stava per agire quando furono interrotti da qualcuno.
“ Ehi, Billy. Le mani non si usano, ragazzino!”
La signora Cole arrivò in gran carriera, afferrò il braccio di Billy e lo spedì in punizione all’interno della struttura. Per lui la giornata di svago si era interrotta così.
“ Tutto bene Tom?” disse lei premurosa
“ Si sto bene. Grazie. Non è niente…”
Ma Zacharias notò di nuovo i suoi occhi fiammeggiare vendicativi, e capì che non era nulla di buono.
“ Tranquillo, eh… Billy non ti disturberà più. Vuoi che ti accompagni ai bagni? Ti sciacqui la faccia e sarai di nuovo a posto”
Tom scosse la testa.
“ Faccio da solo, grazie”
E si allontanò, nuovamente seguito da Zacharias che ormai era il suo cagnolino.
“ Faccio da solo, Zacharias. Non ho bisogno di aiuto” disse lui senza voltarsi. Per qualche strana ragione aveva intuito che Zacharias lo stesse seguendo. O forse semplicemente era ormai abituato a sapere che Zacharias lo seguiva ovunque.
Quest’ultimo allora si fermò e tornò nel giardino.
Ma Tom non si diresse ai bagni, scese, invece, al sotterraneo dell’orfanotrofio.
E mentre scendeva era convinto che Billy l’avrebbe pagato caro quell’errore che aveva commesso. Arrivato lì, prese una corda piuttosto resistente, con un’apertura di quelle dove inserirci la testa, e dopo essere salito su una scala, la legò alla trave di legno che percorreva il soffitto del sotterraneo dell’orfanotrofio.
Ecco che Billy avrebbe pagato molto caro quello che aveva fatto. Occorreva soltanto averlo di nuovo di fronte, e poi avrebbe provveduto lui stesso alla fine che meritava.
Da un’altra parte, però, era sollevato dal fatto che fosse successa una cosa del genere. C’era anche la signora Western insieme agli altri insegnanti. E anche lei aveva visto con i suoi occhi, di come era stato aggredito da Billy. Questa volta era passato per vittima e non per carnefice. E questa sarebbe stata la chiave della sua liberazione. La signora Western vedendolo indifeso, avrebbe certamente terminato di tenerlo d’ occhio e avrebbe dato il via libera al piano preparato contro Zacharias. Quella sera stessa sarebbe stata l’occasione perfetta.
Ringraziò per una volta di essersi trattenuto dal voler reagire e anzi, ora era Billy ad essere tenuto sotto osservazione per un bel po’ di tempo. Almeno fino a quando la sua vendetta non lo avrebbe colpito. E poi si che per lui sarebbe stata la fine…
Dopo essersi assicurato che la corda fosse sufficientemente resistente, trionfante, si voltò e tornò in giardino, certo che nessuno avrebbe scoperto nulla, almeno fino a quando la sua vendetta non sarebbe stata resa pubblica a tutti. Ma poi sapeva lui come difendersi dalle accuse…
Billy e il suo coniglio non si videro per tutto il giorno, neanche a cena.
Al tramonto furono rispediti nelle proprie stanze. Tom decise di aspettare naturalmente che tutti dormissero prima di effettuare il piano. Tanto sapeva che Zacharias sarebbe passato dalla sua stanza per augurargli la buona notte.
Dopo che si furono lavati, i ragazzi, compreso Riddle, scesero a cena.
Quella sera fu loro servita una minestrina di riso, con pollo e patate bollite. A Tom la minestrina non piacque per nulla, e decise di non assaggiarla neanche. Invece si fece piacere il secondo. Il dolce quella sera non fu servito, poiché fu detto loro, dai cuochi della mensa, che i negozi di dolciumi quel giorno erano rimasti chiusi. Tom, con grande disappunto, aveva da tempo scoperto un nuovo motivo per cui odiava quel posto: la mensa gli faceva letteralmente schifo. Era convinto che se l’avesse gestita lui, le cose sarebbero andate decisamente meglio. Più volte si era offerto volontario per diventare capo cuoco, ma data la sua giovanissima età, poco più che bambino, gli fu rifiutato ogni volta. Non solo, gli risero persino in faccia quando sentirono la sua proposta. Come osavano, quegli incapaci, prendersi gioco di lui?
Finita la cena, risalirono alle camere. Il mattino dopo sarebbe stata, comunque, ancora giornata festiva.
Tom decise allora di aspettare il momento propizio. Di lì a qualche ora, Zacharias sarebbe passato a augurargli la buona notte, e lì avrebbe agito a modo suo.
Quando avvertì le voci nelle altre camerette cominciare ad affievolirsi, capì che si stavano man mano addormentando tutti.
Di lì a poco, Zacharias sarebbe passato…
Attraverso la luce del fuoco acceso vide l’orologio appeso alla parete: le undici e un quarto. Di solito Zacharias passava di lì alle undici.
Di lì a poco Zacharias sarebbe passato…
Le undici e mezza… le undici e tre quarti.
Perché non passava?
Si alzò dal letto e decise di andare a controllare di persona cosa diavolo stesse combinando.
Aprì la porta e, presa una candela per fare luce, si avviò verso la camera di Zacharias facendo bene attenzione a non svegliare nessuno.
Quando la raggiunse, bussò abbastanza forte da essere udito dalla persona all’interno, ma allo stesso tempo non troppo per non svegliare gli altri. Il suono delle sue nocche rimbombò nel silenzio più totale.
Nessuna risposta.
Battè appena più forte, e una voce disse dall’altro capo della porta. “ Chi è?”
“ Tu sai chi sono” disse Tom a sua volta. Aveva riconosciuto la voce di Zacharias. Si era stupito del fatto che quella sera non fosse uscito dalla stanza.
Proprio stanotte hai deciso di complicare tutto? Pensò Tom Riddle con rabbia. La porta si aprì e comparve Zacharias in pigiama.
“ Cosa vuoi?” domandò un po’ più freddo del solito.
“ Perché non sei venuto, stasera?” domandò Riddle
“ Avevo sonno…” disse lui sbrigativo, e fece per chiudergli la porta in faccia. Ma Tom la bloccò.
“ Sia che ti scopro, Zacharias. Non è questo il motivo, vero?” domandò accigliato
Zacharias lo guardò negli occhi, poi decise di aprirsi.
“ Ho riflettuto su ciò che hai detto oggi, in giardino. Hai detto che noi tutti siamo delle marionette nella tua scacchiera. E’ così non puoi negarlo. Davvero sei convinto di quello che hai detto? Siamo tutti delle marionette?”
Tom si sorprese che questa cosa non gli fosse sfuggita. E così, non era poi un totale disastro quel ragazzo in fondo..
“ E’ per questo che non sei venuto da me, stanotte?” domandò Riddle sospettoso.
Zacharias però quella sera non ebbe voglia di scherzare o dilungarsi.
“ Ti ho chiesto: è vero? Lo pensi davvero?” lo incalzò.
“ No. Non lo penso. Cioè, a dire il vero, per la maggior parte delle persone, sì. Ma tu per me fai eccezione. Ti considero l’unico vero ragazzo in grado di saperti guadagnare la mia amicizia, Zacharias. Tu per me sei diverso da loro. Sei intelligente, non parlo di scuola, ma in generale. E so che ci sono cose più importanti della riuscita scolastica. Tu per me hai un sacco di qualità: sei simpatico, sei accogliente, sei sincero, sei anche piuttosto carino a dire il vero… io sono fiero di essere amico tuo” e gli diede una piccola pacca sulla schiena.
Zacharias non poteva chiedere di meglio. Tom gli pareva sincero, anzi ne era certo. Subito allora decise di perdonarlo e chiedergli il motivo per cui fosse passato di lì, dato che di solito era lui a passare da Riddle.
“ I veri amici, sanno scambiarsi i favori…” disse Tom ammiccandolo.
“ Allora” disse Tom, prendendosi una piccola pausa. “ In realtà sono venuto a dirti che intendo fuggire stasera. Soprattutto mi sembra l’occasione migliore dopo che oggi ci hanno persino tolto il dolce. Di questo passo finiremo morti di fame. E tu, Zacharias, so quanto ti piace mangiare. Vuoi venire con me? Ti porterò in luoghi dove potrai assaggiare i cibi migliori del mondo, altro che la minestrina scaduta di questo postaccio, e potrai diventare magari governatore in qualche paese del mondo. Ti sto offrendo le migliori possibilità per fuggire da questo inferno. Rimanendo qui, resterai per sempre limitato, e i tuoi sogni di grandezza e potere rimarranno solo sogni. Venendo con me, invece, hai ottime possibilità di realizzarli e credo che presto diventeremo i capi del mondo e lo governeremo a modo nostro. Senti di queste guerre? Ormai i giornali parlano di una nuova guerra mondiale in procinto di esplodere, con noi tutto questo non avverrà. Perché saremo a favore della giustizia. Allora, che hai deciso?”
Zacharias rimase abbagliato da tutto ciò che Tom gli aveva proposto. Non ebbe quindi alcuna difficoltà ad accettare. Chiese solo se fosse sicuro che tutto questo si sarebbe realizzato.
Riddle disse solo: “ Se non proviamo, rimarremo sempre nel dubbio no? In ogni caso, ho dei buoni motivi per dire che abbiamo ottime possibilità che tutto quello che hai sentito, diventi reale”
“ Mi hai convinto Tom. Andiamo. Facciamo solo un po’ le valige, perché non possiamo andarcene così, giusto?”
Tom rimase un attimo interdetto. Ma poi si riprese subito.
“ Le valige non ci servono, Zacharias. Dormiremo in alberghi di lusso, e avranno loro gli indumenti necessari… e poi a che ti servono i camici, se ti ho promesso che diventeremo governatori del mondo? Andremo con gli indumenti della giornata senza portare nulla”
Zacharias sebbene non avesse pienamente capito il motivo per cui le valige sarebbero dovute restare lì, annuì. Non osava minimamente contraddire Tom Riddle.
Si diedero appuntamento davanti alla camera di Tom. E poi nel cuore della notte, sarebbero usciti all’aperto, pronti per la fuga.
Dopo che entrambi si furono vestiti, si ritrovarono nel luogo concordato.
Fecero particolare attenzione a scendere i le scale. Fortunatamente tutti dormivano profondamente con le porte chiuse, e questo permetteva comunque loro di fare un certo rumore, seppure non molto forte. Permetteva loro anche di bisbigliare senza essere uditi da nessuno. Passarono anche davanti allo studio della signora Western. Anche lei dormiva, ma Tom era convinto che se fosse passato nei giorni precedenti a quello, lei sarebbe rimasta comunque vigile. Ciò che era successo quel giorno in giardino, aveva cambiato le carte in tavola.
Poi quando raggiunsero l’ingresso Zacharias si accorse che la porta era chiusa.
“ La chiave, Tom… ce l’ha la signora Cole. Come faremo?” si lamentò
Riddle si avvicinò alla porta, come se fosse la cosa più naturale al mondo. La studiò un attimo, poggiò un dito alla serratura della porta e quella si spalancò al suo tocco.
“ Straordinario!” esclamò Zacharias estasiato
Riddle non disse nulla, ma lo oltrepassò e uscì per primo nell’oscurità della notte. Faceva un po’ freddo.
“ Muoviti Zacharias, non vorrai essere scoperto” disse impaziente.(2472 parole~)
spero il doppio aggiornamento sia a vostro gradimento!
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Tom Riddle: la storia
Fanfiction" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno. " Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo...