Lo smistamento

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Non ci fu molto da attendere, dopo che Tom si fu cambiato con i nuovi abiti. Gli stavano piuttosto bene, notò.
Il treno aveva cominciato a fermarsi lungo una  passerella di stazione decisamente più piccola di quella di King’s Cross. Ci fu un istante di silenzio, dopodichè quando il treno si fermò, tutti i ragazzi si accalcarono all’uscita. Facevano a gara a chi scendeva per primo, con il rischio di cadere e farsi male. Tom, prese tranquillamente le sue cose, e scese altrettanto tranquillamente.
La stazione era, come aveva da subito immaginato, piccola e buia. Un uomo con una lunga barba marrone chiara, tendente al rossiccio e capelli castano chiari li attendeva al binario, portando con sé una lanterna.
Riddle riconobbe colui che gli aveva rivelato la sua natura: Albus Silente era lì ad attenderli e probabilmente sarebbe stato lui a guidarli al castello.
“ Primo anno, da questa parte prego. Tutto bene, Horace? Tu vai con le carrozze insieme agli altri. Ti aspetto tra poco in Sala Grande” aggiunse rivolto a Lumacorno che nel frattempo era anch’egli sceso dal treno. Riddle lo vide allontanarsi nella direzione opposta.
Quando li ebbe radunati, gettò uno sguardo come a contarli, tirò fuori un foglio dove probabilmente qualcuno gli aveva scritto un elenco delle persone che avrebbe dovuto portare con sé e poi si avviò verso l’uscita della stazione.
Li guidò  lungo un sentiero ripido e stretto,  dove alcuni trovarono parecchie difficoltà a camminare e uno in particolare che soffriva di vertigini, fu accompagnato mano nella mano dall’insegnante che si era gentilmente offerto di aiutarlo.
“ Eccolo lì davanti a voi” disse ad un tratto Silente dopo aver imboccato una curva
A Riddle gli si spalancarono gli occhi per lo stupore. Davanti a lui si stagliò l’immagine di un grande lago nero e appollaiato in cima ad una montagna sullo sfondo si stagliava un grande castello, con molte torri e torrette.
Poi Silente li guidò a bordo del lago, in cui vi erano ancorate delle barchette abbastanza grandi da ospitare due ragazzini insieme. A Riddle per certi versi quell’immagine ricordò molto quella del lago pieno di cadaveri, anche se questo, ovviamente al contrario di quello, era un lago normale.
Prese la sua barca, incurante degli altri e ci salì sopra.
Appena capite le intenzioni, Silente lo chiamò. “ Tom, due persone. Prenditi un compagno e fallo salire assieme a te”
Riddle provò a protestare: “ Ma signore…”
“ Due persone” ripetè Silente calmo ma irremovibile.
Sbuffando e lanciando maledizioni tra sé, Riddle fece salire uno di quelli che era rimasto solo senza compagno. E con suo enorme dispiacere si trattava di quello che soffriva di vertigini.
“ Avanti sali. Non farmi perdere tempo” ordinò brusco
Quello, poveretto, ci stava provando. Ma era talmente rigido e impacciato nei movimenti che non riusciva a salire e inoltre il pensiero di affondare con tutta la barca, lo frenava. In più sopraggiunse anche il problema che appena mise un piede sul legno della barca, ormai senza ancora,  quella cominciò a ondeggiare, creandogli un senso di panico e mal di mare.
“ Avanti, muoviti!” intimò Riddle, mentre gli altri partivano senza di lui.
Quando vide che non ci fu verso, anzi che quello si lamentava dicendo che era stata una pessima idea arrivare fin lì, e che voleva tornarsene a casa, Riddle uscì dalla barca e gli diede una spinta così forte da farlo cadere letteralmente dentro. Ci mancò davvero poco che la barca non si rivoltasse, buttandolo in acqua.
Poi, tra una ammaccatura e l’altra, il ragazzino si tirò su a sedere, sull’orlo delle lacrime e cominciò a piangere.
Fece tutto il viaggio, trattenendo la voglia di buttarlo nel lago e lasciarlo lì, ma vi posso assicurare che la tentazione fu davvero grande. Per tutto il viaggio il ragazzo pianse, lamentandosi che si era fatto male cadendo dentro la barca, ma era talmente sotto shock che se qualcuno gli avesse detto, come ci fosse finito lì dentro, lui probabilmente avrebbe negato che a fargli fare quella caduta rovinosa era stato Riddle.
Raggiunse i compagni, navigando praticamente da solo, visto che l’altro era troppo impegnato a lamentarsi e scese dalla barca, felice che finalmente si sarebbe separato una volta per tutte da quel seccatore.
Silente li guidò verso l’interno del castello, dove una grande e pesante porta sbarrava l’ingresso. Bastò un tocco della sua mano e la porta magicamente si spalancò.
All’interno Riddle rimase meravigliato. Era ancora più bello di quello che si era immaginato. La sala d’ingresso era talmente grande che avrebbe potuto tranquillamente inglobare l’intera struttura dell’orfanotrofio, e probabilmente sarebbe avanzato ancora dello spazio libero.
Era illuminato da torce fiammeggianti e delle voci uscivano dalla porta lì vicino. Probabilmente quella era la sala dei banchetti, visto che era anche ora di cena.
Ma Silente, contrariamente a quello che aveva immaginato, non li guidò lì, ma in una saletta a parte dopo aver attraversato il salone.
Fece chiudere la porta dopo che furono entrati tutti e cominciò il suo discorso, parlando con grande calma, ma estrema sicurezza.
“ Benvenuti a Hogwarts” disse in quello che sembrava un discorso pronunciato più volte ogni anno.
“ Tra pochi istanti avrà inizio il banchetto per l’inaugurazione dell’anno scolastico. Ma prima di prendere posto nella Sala Grande, e quindi prima di mangiare, verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui, la vostra Casa, sarà la vostra famiglia” e qui gettò uno sguardo a Riddle che lo ricambiò impassibile. Silente allora, proseguì: “ Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa, dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo della vostra Casa. Esse sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuna la ha propria nobile storia e ciascuna ha sfornato maghi e streghe di prim’ordine.  Per il tempo che passerete qui, i trionfi delle regole faranno guadagnare punti alla vostra Casa, e ogni violazione” e guardò ancora Riddle: “ Gliele farà perdere. Alla fine dell’anno, alla Casa con più punti verrà assegnata la Coppa delle Case” Dopo un lungo sospiro, Silente distolse lo sguardo da Riddle e annunciò a tutti: “ La cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochissimo. Aspettatemi qui, che devo dare avvertenza al preside Dippet”
Li oltrepassò e uscì dalla sala, chiudendosi la porta alle spalle. Si udì un bisbigliare concitato, ma Riddle non prestò attenzione a ciò che dicevano. Era impegnato a guardarsi attorno e ad assorbire dentro di sé, tutta quella meraviglia. Chissà se il resto del castello era così affascinante…
Silente rientrò nella saletta annunciando che erano tutti pronti per riceverli. Uscirono e Silente li guidò oltre il portone da dove Riddle, aveva inizialmente, sentito provenire le voci.
Appena la porta si aprì per lasciarli entrare, Riddle si rese conto che ogni sala di quel favoloso castello era più bella dell’altra.
Non aveva ancora assorbito la precedente maestosità e grandezza del salone d’ingresso che un’altra sala ancora più maestosa e più grande della prima, gli si parò davanti.
Dall’indicare verso l’alto di chi lo precedeva, capì che sopra le loro teste qualcosa di sorprendente stava avvenendo. Sollevò lo sguardo e, meraviglia delle meraviglie, vide centinaia di candele sospese a mezz’aria. Oltre le candele si stagliava il cielo nero, trapunto di stelle. Ma Riddle fu certo che si trattasse di magia. Lo percepiva. A terra quattro lunghi tavoli erano riccamente addobbati e stavano seduti studenti: alcuni decisamente più grandi, altri meno. Ma Silente non li fece sedere lì al tavolo, ma li guidò verso il tavolo degli insegnanti, in fondo alla sala, dove, Riddle notò, vi si era seduto anche Lumacorno.
Un vecchio cappello rattoppato e vecchio stava sopra uno sgabello, come se stesse aspettando di essere indossato.
E Riddle pensò bene, poiché Silente spiegò che per essere smistati avrebbero dovuto indossare quel vecchio cappello.
“ Che cosa stupida. Ci prendono in giro? Si fanno beffe di noi, di me?”  pensò infastidito.
Quando meno se lo aspettava, quello strano cappello, cominciò a cantare un motivetto tutto suo, ascoltato in silenzio da tutti, compresi i professori.

Tom Riddle: la storia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora