I giorni passavano e al castello si cominciava a ripassare il programma che si era svolto quell’anno, in preparazione agli esami finali. I professori avevano da tempo, spiegato che agli esami finali non ci sarebbe stata possibilità di copiare; poiché le piume sarebbero state incantate con incantesimi anti copiatura.
La notizia turbò molto alcuni compagni di Tom come Rodolphus e Avery; mentre sia lui, sia Bellatrix non lo furono affatto.
Ma presto un altro nemico con cui fare i conti fu il caldo. Infatti risultò sempre più difficile concentrarsi a causa delle varie distrazioni che potevano provocare le idee di uscire nel parco, a divertirsi, invece che stare seduti ore e ore in biblioteca, chini sui libri.
“ E’ stato un inferno quest’anno” si lamentò Rodolphus con Avery e Dolohov, la settimana prima della fine delle lezioni. “ E pensare che ho detto a mio fratello Rab, prima di partire, che mi sarei divertito quest’anno, al contrario suo…”
“ Eddai amico, l’anno prossimo toccherà anche lui con mano e vedrai che sarà più bello. Ci divertiremo tutti insieme” scherzò Dolohov, dando una pacca all’amico.
Rodolphus sollevò lo sguardo al soffitto.
“ Non lo conosci, allora. Lui è un tipo…”
“ Spero, Lestrange, che almeno tuo fratello sia più sveglio e più furbo di te” disse una voce femminile alle sue spalle, in tono altezzoso.
Si voltarono tutti e tre e videro Bellatrix che prendeva posto nella biblioteca, con una pila di libri, compreso il grimorio, in mano.
“ La saputella ha parlato” cinguettò Rodolphus. Poi si rivolse agli altri due: “ Sapete che Black passa tutti i giorni, durante l’estate, a parlare con quello scemo di suo cugino Evan, più stupido di lei? Cos’è ti piace tuo cugino, Black?”
Bellatrix arrossì. Gli altri ridacchiarono.
“ Non mi sorprenderei se entro due o tre anni, ti faccia la proposta di matrimonio. Mi sorprenderei piuttosto se tu l’accettassi, visto quant’è brutto… cosa stai facendo?” perché Bellatrix stava appuntando qualcosa sul grimorio. Poi si alzò in piedi, sfilò la bacchetta.
“ Cosa intendi fare?” domandò Rodolphus, improvvisamente in panico.
Bellatrix gli rivolse un sorriso malvagio.
“ Levicorpus”
Ci fu un lampo di luce e Rodolphus venne rovesciato all’ingiù. La divisa gli cadde coprendogli la testa, rivelando un paio di mutande grigie, e le cosce si rivelarono essere eccessivamente pelose per l’età.
Dolohov e Avery, vedendolo in quello stato, scoppiarono a ridere a crepapelle. Bellatrix guardandolo vendicativa, e ridendo sotto i baffi, si risedette.
“ METTIMI… GIU’!” strillò Rodolphus divincolandosi e cercando di liberarsi dalla fune invisibile che lo teneva appeso.
Bellatrix lo ignorò, mentre gli altri due si rotolavano dalle risate.
Riddle osservava la scena, in disparte, ed era l’unico che non rideva. Una vaga curiosità, però, gli comparve nel volto.
Sentendo le urla, udirono il bibliotecario che si lamentava per il chiasso eccessivo che si era venuto a creare nella biblioteca. Rodolphus che continuava a urlare, divincolandosi, Dolohov e Avery che ridevano e Riddle che osservava la scena.
“ Allora, cosa sta succedendo?” sentirono dire dal bibliotecario, mentre si avvicinava da dietro gli scaffali colmi di libri.
Appena prima che sopraggiungesse, Bellatrix sfilò di nuovo la bacchetta e la agitò nuovamente. Ma così facendo, Rodolphus cadde da un’altezza di quasi due metri sul tavolo, che si ruppe sotto il suo peso.
“ COSA DIAVOLO E’ SUCCESSO?” strillò il bibliotecario vedendo la scena, e quasi svenendo dopo averla vista.
Avery e Dolohov tuttavia non riuscirono a spiegare la cosa, poiché erano ormai in crisi di ridarella continua.
Bellatrix ovviamente non potè rivelare nulla, così sopraggiunse Riddle a spiegare al bibliotecario cosa fosse successo. Nel frattempo l’altro si era avvicinato per osservare meglio ciò che era capitato al povero Rodolphus.
“ E’ stata una sciocca idea del ragazzo, signore. Noi non c’entriamo nulla”
Bellatrix sollevò lo sguardo. Tom Riddle la stava proteggendo.
“ Ha pensato di fare una sciocchezza, immaginando di saltare sopra il bancone. Era convinto di essere talmente tanto leggero, da non romperlo. Purtroppo per lui, l’esperimento non è riuscito…”
Non si seppe il motivo, se perché Dolohov e Avery immaginarono la scena descritta da Riddle nella mente, oppure perché Rodolphus aveva cominciato a lamentarsi per il gran dolore alla schiena, dove aveva battuto; fatto sta che entrambi caddero all’indietro, rotolandosi per terra dal ridere.
“ Uuh…uhia…ahi, ahi, ahi…” si lamentò Rodolphus, muovendosi appena.
Il bibliotecario si infuriò parecchio con Rodolphus e disse che avrebbe rivelato tutto ai propri insegnanti. Poi fu portato via, a fatica, in infermeria, per accertamenti. Lo sentirono lamentarsi in lontananza. Gli altri due continuavano a ridere.
Riddle, invece serio, si alzò e fece per uscire, portandosi la roba con sé. Aveva capito che quel giorno, non sarebbe riuscito a concentrarsi sullo studio.
Bellatrix lo raggiunse all’uscita.
“ Grazie, per avermi coperto Tom” gli disse.
Riddle la guardò.
“ Non accadrà un’altra volta, Bella… ma sei stata brava”. Bellatrix sorrise. Poi, sempre guardandola seriamente, le sussurrò: “ Ti stai decidendo su quella cosa?”
Lei annuì.
“ Io sarei pronta ad iniziare anche stasera, Tom” gli disse
Lui riflettè un attimo, abbassando lo sguardo. Poi lo rialzò e le rispose: “ Io, invece, non sono pronto”.
E dopo averla guardata per qualche istante, aggiunse: “ E forse neanche tu”
E si allontanò.(853 parole~)
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Tom Riddle: la storia
Fanfiction" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno. " Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo...