Dopo la malattia che inizialmente aveva accompagnato il professor Lumacorno durante il primo mese di lezione, costringendo Dippet a scegliere il professor Taylor come suo sostituto per le lezioni di Pozioni, egli finalmente riuscì a guarire e tornare ad insegnare la sua adorata materia come aveva inizialmente fatto, prima di ammalarsi. Così il professor Taylor tornò a occuparsi di Erbologia, materia da lui insegnata.
Per Riddle il ritorno di Lumacorno fu un sollievo. Non gli era particolarmente simpatico come insegnante quel Taylor, soprattutto da quando aveva eletto Bellatrix migliore di lui, durante quel particolare compito.
Adesso con Lumacorno, sarebbe dovuto tornare a sentirsi tranquillo.
Almeno fino a quella mattina.
Alla lezione, prima di iniziare, Lumacorno disse che doveva fare un annuncio. Al che tutta la classe finì il solito baccano mattutino e calò il silenzio. Tom alzò lo sguardo dal suo libro di Pozioni, che stava nel frattempo leggendo, e mostrò anch’egli la propria attenzione all’insegnante.
Lumacorno si schiarì la gola e disse, tutto contento: “ Il preside Dippet desidera che io vi organizzi una specie di festicciola per Halloween. Cosa piuttosto carina a dire la verità. Mi piacerebbe, l’ho proposto al preside, che ognuno di voi maschi si inviti una damigella e si faccia un ballo in maschera nella Sala Grande. Ho pensato che possa essere una serata tranquilla. Naturalmente i membri del Lumaclub, il mio club, apriranno le danze. Che ve ne pare?”
Guardò tutti con evidente entusiasmo all’idea. Tutti furono d’accordo. Tutti, all’infuori di Riddle al quale sembrava che fosse crollato il mondo addosso. Ballare? Con una damigella? Che sciocchezza era mai quella?
Poco convinto di aver udito bene, chiese: “ Signore, cosa ha detto? Non ho sentito…”
Lumacorno si rivolse a lui, ancora tutto contento che l’idea avesse avuto così tanto successo.
“ Sto organizzando una festa di ballo in maschera per la sera di Halloween, Tom” gli ripetè pazientemente Lumacorno, guardandolo sorridente.
Riddle invece impallidì: “ Ballare?”
“ Si” rispose il professore ancora più entusiasta. “ Inviterete una vostra compagna e ballerete assieme. Non è meraviglioso?”
Riddle avrebbe tanto voluto dissuaderlo da quella folle idea che aveva avuto, ma decise di passare per una via secondaria senza insospettirlo.
“ Ma signore, l’indomani ci sarebbe lezione. Non possiamo stare svegli fino a tardi, lei non crede?”
“ Sciocchezze Tom. E’ giusto che vi divertiate un po’. Siete degli studenti, non dei carcerati. Per lo studio ci sarà tempo”
“ Ma signore, io devo esercitarmi con le pozioni, con la magia. Ho paura che ballando io possa perdere parte della mia qualità accademica. Non crede che sia un’idea piuttosto pericolosa?”
“ Quanto sei serio, Tom, sempre così attento allo studio… divertiti ogni tanto su. Siamo tutti amici in fondo… non preoccuparti. Non perdi la tua abilità e la tua testa, per qualche ora di ballo, ragazzo mio…Invitati una compagna che ti voglio in prima fila. Voglio vederti ballare, Tom”
Lumacorno fece una risata compiaciuta e poi cominciò con la lezione.
Non c’era stato niente da fare. Ci mancava solo il ballo per Halloween. Perché diamine gli insegnanti si perdevano in futili divertimenti? Non erano lì solo per insegnare? Le festicciole dovevano essere proibite in ogni forma e in ogni situazione. Solo studio, quello doveva essere il compito di quella scuola. E chiunque avesse osato divertirsi, l’avrebbero dovuto punire. Non si andava lì per divertimento e per ballare, no… si andare lì per imparare.
Lumacorno era il suo insegnante preferito, fin dal primo giorno. Ma non gli piaceva quella sua inclinazione al divertimento. No. Lui doveva insegnare e basta. Lavorare sodo, era a Hogwarts per quello, non per divertirsi.
Ma quel che era peggio era che Lumacorno preferiva che fossero a ballare con una loro compagna di corso. Idea aberrante che stentava a credere. Non l’avrebbe mai fatto. Era un affronto. Era uno scandalo.
Si concentrò un attimo su Lumacorno. Cosa mai avrebbe potuto distoglierlo da quella pazza idea di farlo partecipare a quella ignobile pagliacciata? Doveva trovare qualcosa per cui valeva la pena, distrarlo, intenerirlo anche.
Rimase lì a studiarlo con estrema attenzione per quasi tutto il tempo della lezione. Lui, ovviamente non si accorse di nulla di tutto ciò. Solo alla fine capì.
Aveva capito cosa poteva fare e probabilmente, in quel modo, sarebbe riuscito a farlo impietosire e distrarlo da quella sciocca idea. Invece l’idea che a lui era venuta lo rendeva, in qualche modo tranquillo, al contrario di quella dell’altro che gli sortiva l’effetto opposto: forse per questa volta l’avrebbe passata liscia. E non sarebbe stato costretto a fare una cosa che lui odiava con tutto sé stesso.
Poteva all’inizio sembrare un’idea di poco conto, ma era certo che avrebbe avuto l’effetto desiderato. In fondo non si trattava di un qualcosa di pericoloso nei confronti del professore. Lo avrebbe intenerito con qualcosa di suo gradimento. Una porzione di ananas. Quella sarebbe stata un’idea alquanto efficace, lui che, aveva scoperto durante la lezione di quel mattino, amava l’ananas.
Il problema era dove procurarselo. La colazione a volte era anche a base di ananas, ma Tom non sapeva da dove prendevano il cibo. Doveva esistere una mensa. Ma dove?
Rimase a riflettere anche durante il pranzo, su dove procurarsi quell’ingrediente. Dove si trovava la mensa.
Chiederlo ai professori non poteva essere una buona idea, altrimenti avrebbero potuto sospettare qualcosa. Ma doveva scoprirlo e per giunta in sole trentaquattro ore. Ore che mancavano alla festa infernale.
“ Tom, non mangi nulla?”
Bellatrix, da quella sera in cui l’aveva salvata dal serpente, sembrava in qualche modo diversa. Molto più apprensiva verso di lui. Non lo prendeva più in giro, ma si preoccupava se in Tom notava qualcosa che non andava.
“ Non vedi che sto riflettendo?” sbottò lui, senza guardarla. Poi però alzò lo sguardo. Gli era sembrato giusto: Bellatrix in quei giorni era più pallida del solito e la cosa strana era che lo era diventata da quella notte in cui avevano duellato.
Una strana idea gli passò per la mente: forse lei avrebbe potuto essergli d’aiuto. Lui che però non amava essere aiutato. Ma il castello era troppo grande per essere studiato tutto in una notte. Non ce l’avrebbe fatta. Era l’unica soluzione, anche se non gli andava a genio.
“ Bella” sussurrò. Lei sentendosi chiamata sussultò. Ma contrariamente a come aveva reagito poche mattine prima di quella, stavolta non ebbe la minima reazione rabbiosa. Anzi, impallidì ancora di più. Sembrava in qualche modo a disagio.
“ Cosa c’è?” chiese, tornando a non fissarlo negli occhi com’era sua abitudine quando era di fronte a lui.
“ Ho bisogno di alcune informazioni. Dimmi la verità”
Lei lo guardò, stavolta negli occhi e di colpo arrossì non appena incrociarono il suo sguardo scuro. Annuì e Riddle così potè proseguire.
“ Sai dove sono le mense del castello?”
Bellatrix annuì.
“ Dove sono?” chiese impaziente il ragazzo
“ Nei sotterranei” rispose lei, guardandolo fisso. Riddle capì che stava dicendo la verità. Anche se gli sembrava strano.
“ Ma non ci sono le aule di Pozioni di sotto?”
“ Non lì, c’è una via che porta ad altri sotterranei, devi andare verso la Sala d’Ingresso. Ma perché vuoi scendere nelle mense, Tom? Non ti piace il cibo?” chiese lei, preoccupata.
“ Devo fare una cosa” rispose lui vago. Non era bene che Bellatrix conoscesse i suoi piani.
“ Riguarda il ballo?” domandò lei, stavolta curiosa.
Riddle non rispose. Tornò a mangiare.
“ Hai già scelto con chi andare al ballo di Lumacorno?” domandò Bellatrix ad un certo punto.
Riddle la guardò lievemente accigliato.
“ Io non ballo” rispose stizzito
“ Ma Lumacorno vuole che i membri del Lumaclub ballino”
“ E io ho un modo per evitare che lui mi costringa a farlo” rispose lui.
Bellatrix per la prima volta da qualche giorno, assunse un’espressione trionfante.
“ Ho capito, allora perché cerchi le mense… tu vuoi impietosirlo con ciò che a lui piace, non è così?”
“ Brava hai capito. Vuoi un applauso?” disse lui seccato
“ Perché ti scaldi tanto? Non ti ho detto che sia una cattiva idea” disse Bellatrix a sua volta.
“ Tu mi appoggi in questa cosa?” domandò Riddle sorpreso
“ Qualunque scelta tu faccia, Tom. Ti appoggerò sempre” rispose lei con fervore.
Riddle la guardò e per la prima volta le sorrise. Cominciava a conoscerla quella ragazza, e ogni giorno che passava ne scopriva piacevoli caratteristiche. Caratteristiche che mano a mano si stavano rivelando sempre più simili alle sue.
“ Brava Bellatrix. Vedo che non ho fatto male a risparmiarti la vita, l’altra notte”
E finito di pranzare si alzò, allontanandosi da lei, lasciandola senza parole e con un piccolo sorrisetto, ad incresparle le labbra sottili.(1411 parole~)
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Tom Riddle: la storia
Fanfiction" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno. " Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo...