Nei successivi mesi, non accadde praticamente nulla di particolare. Tom aveva deciso di prendersi una pausa, in modo da lasciar calmare un po’ le acque. Troppi avvicendamenti brutti, avrebbero destato pericolosi sospetti. E lui, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di essere scoperto.
Tornò, in quel periodo, ad essere il ragazzo curioso e avido di sapere che era stato nei primi anni, prima di scoprire in lui poteri soprannaturali, che non riusciva tuttavia a spiegare.
Billy continuava, imperterrito, ad accusarlo; ma poche erano le persone che gli credevano. Tom fu abilissimo a fingersi del tutto estraneo alla vicenda che aveva coinvolto il povero coniglio e la scomparsa del suo migliore amico.
E così, tra un insulto e l’altro, arrivò Luglio. E con esso il caldo estivo. Le lezioni erano terminate l’ultimo giorno di Giugno e ancora una volta Tom si classificò il migliore tra tutti nella pagella finale. Billy, forse per il dolore non ancora superato della morte del coniglio e della scomparsa di Zacharias, vide peggiorare i suoi voti. Cosicchè Tom ebbe anche il privilegio di vedere il suo più acerrimo rivale, dal punto di vista accademico, cadere.
Mesi prima si era deciso che quell’anno avrebbero trascorso una giornata al mare, che, visto la buona condotta registrata da Riddle negli ultimi tempi, divennero due.
La signora Martha, era colei che accompagnava i ragazzi dell’orfanotrofio in gita; insieme a lei, di solito, c’erano la signora Western e la direttrice, la signora Cole.
Anche quella volta, furono loro tre ad accompagnarli. La mattina si prepararono e in fila per due vennero accompagnati nella spiaggia più vicina che, mesi prima, aveva visto le presenze di Tom e Zacharias nel cuore della notte.
Tom fu l’unico che non si scelse un compagno per la fila. Si posizionò per primo. Com’era sua natura, voleva per primo arrivare alle destinazioni, e trovava bello, guidare i suoi simili.
La signora Cole lo invitò a trovarsi un compagno, ma lui aveva rifiutato di farlo.
Arrivati alla spiaggia, si sistemarono con gli ombrelloni e poi, dopo che gli insegnanti misero la crema ai loro allievi fu permesso loro di andare a farsi un bagno.
Tom invece di entrare, notò da subito qualcosa che era sfuggito al resto della classe. E che anche a lui era sfuggito a causa del buio mesi prima quando aveva accompagnato Zacharias in quel posto. Un po’ distante dalla riva sulla destra, vi erano delle scogliere via via più frequenti. L’ultima, la più grande, formava una specie di caverna scavata nella roccia.
Forse era lì dentro che era finito Zacharias. E da lì non aveva più fatto ritorno. Sorrise tra sé, pensando a come fare uno scherzo dei suoi.
Dopo due mesi, Tom Riddle si era di nuovo stufato. Voleva nuovamente divertirsi un po’.
Entrò in acqua e fece che nuotare, tanto per non attirare troppo l’attenzione. Ora doveva trovare gli allocchi che avrebbero abboccato. Poco distanti da lui, vide una bambina più piccola che era arrivata da pochi giorni nell’orfanotrofio, insieme a un altro ragazzino. Entrambi avevano perduto i genitori in un incidente d’auto, mentre venivano a prenderli a scuola. Le loro auto si erano, catastroficamente, incidentate a vicenda.
La ragazza si chiamava Amy Benson, mentre il ragazzo Dennis Bishop.
Ragazzi nella media, lui era più bravo a scuola…
Stavano giocando tra loro a schiacciasette, passandosi la palla a vicenda. Tom, allora decise di aggiungersi a loro due.
“ Posso giocare insieme a voi?” domandò col fare innocente.
I due ragazzi si guardarono per un attimo, poi convinti che non ci fosse nulla di male, ad accogliere un nuovo amico, decisero di accettare.
“ Sapete” disse Tom, quando vinse per la decima volta, lasciandoli praticamente a zero punti. “ Io mi sono annoiato. Ho visto che laggiù c’è una caverna. Che ne direste di farci un giretto insieme lì dentro? Sicuramente sarà divertente e bellissimo”
I due bambini entusiasti all’idea di visitare qualcosa di assolutamente bello e straordinario, decisero di accettare subito. Erano entrambi nuovi lì, e non avevano ancora conosciuto l’altra faccia di Tom Riddle.
Gettarono un’occhiata alla riva, dove gli insegnanti stavano prendendo il sole, sdraiati nell’asciugamano, e poi tutti e tre nuotarono verso la caverna.
L’arrivo alla caverna, fu più difficile del previsto. Gli scogli mano a mano, costrinsero il gruppetto a deviare traiettoria. In un primo momento, per loro fu abbastanza semplice, poi cominciò a subentrare stanchezza e impazienza. Ma Tom li convinse a proseguire.
Quando raggiunsero l’ingresso della caverna, si sorpresero di quanto fosse buia all’interno. Un brivido attraversò i volti di Dennis e Amy. Tom invece parve più contento che mai.
Si voltò verso i due nuovi compagni e disse loro gentilmente: “ Avanti, prima voi”
Dennis e Amy, più pallidi che mai, cominciarono mano a mano a arretrare, davanti a quello spettacolo tenebroso. L’azione non sfuggì a Riddle, che prese per un braccio entrambi e li spinse dentro.
“ Cosa vedete?” domandò dall’esterno, a voce abbastanza alta da farsi udire.
“ Niente, è completamente buio laggiù” fu la risposta
Riddle decise di entrare lui stesso a verificare.
“ Fatevi da parte” ordinò, stavolta freddo.
Tom si addentrò fin quasi nel punto in cui l’oscurità lo sommerse completamente dalla vista di Amy e Dennis. A un tratto, loro due lo udirono in un punto imprecisato.
“ Qui c’è una parete, con una piccola cavità. Abbastanza grande da farci entrare, comunque. Tanto siamo tutti abbastanza piccoli, no?”
Dennis e Amy si guardarono un po’ terrorizzati l’un l’altro, senza tuttavia vedersi chiaramente, tanto era buio.
“ Non vorrai entrare lì dentro, spero” fece Amy, cercando di tenere ferma la voce. In realtà tremava come una foglia al vento.
“ Beh?” fece Riddle a sua volta, nell’ombra. “ Non avrai paura, ragazza?”
Amy per farsi forza, scosse la testa.
“ La paura è un emozione che non mi appartiene” disse, cercando di essere più convincente di quanto non lo fosse realmente.
“ Bene, allora… prima le ragazze” fece Tom, e lo sentirono spostarsi nell’acqua per farla passare.
Amy, nell’oscurità si fece coraggio e andò nel punto indicato da Tom, non senza qualche difficoltà. L’oscurità era tale da non farla vedere a un palmo dalla mano. Tom la guidò, vero il punto esatto. Amy, per poco, non sbattè contro la roccia. La fessura nella parete era più alta del livello dell’acqua. Ciò voleva dire che aldilà della parete, sarebbero rimasti probabilmente all’asciutto.
Si arrampicò brevemente sulla roccia, aiutata da Dennis che nel frattempo era sopraggiunto e uscì dall’acqua.
La fessura era abbastanza grande da permetterle di passare con una certa facilità.
“ Allora ci vediamo dall’altra parte” disse a entrambi.
“ Va bene” dissero in coro gli altri due.
Amy, passò la fessura. Quando riemerse dall’altra parte, quasi getto un grido di terrore. L’ambiente che le si parò davanti era decisamente sinistro. Una luce verdastra, posta al centro esatto di un grande lago nero, di cui non si vedeva la fine, illuminava in modo tetro tutto l’ambiente circostante. Il soffitto era immerso nell’oscurità.
Dennis, quando sopraggiunse ebbe la stessa reazione dell’amica. A Tom invece parve di trovarsi in un paradiso.
La riva del lago, consentiva loro di girargli attorno, senza bagnarsi i piedi. La roccia, tuttavia era particolarmente instabile e se non si fossero tenuti alla parete, era molto probabile che sarebbero scivolati all’interno dell’enorme lago.
“ Guardate laggiù” disse Tom, all’improvviso.
Al centro esatto del lago, da dove proveniva la luce verdastra, stava una specie di isolotto solitario.
“ Amy! ATTENTA!”
La voce rimbombò nel silenzio assoluto.
Dennis stava quasi per gettarsi su di lei. Aveva messo il piede in un punto instabile e per poco sarebbe finita nel lago. Con un enorme sollievo, lei riuscì a raggiungere il punto in cui stava Tom. Punto, fortunatamente più largo e maggiormente stabile.
Dennis fu l’ultimo.
“ Vedete quel punto laggiù?” disse Riddle ai due, indicando l’isolotto.
I due, in preda al panico per ciò che stava per succedere prima, annuirono.
“ Bene, lo raggiungeremo” disse, decidendo praticamente da solo senza aver chiesto pareri ai due.
“ A n-nuoto?” domandò Amy, ancora spaventata da ciò che le stava per succedere prima.
A un tratto udirono uno spruzzo d’acqua. Non fecero in tempo a osservare che tutto tornò tranquillo. Ma nel punto in cui probabilmente avevano sentito lo spruzzo, stava della schiuma. Come se qualcosa fosse emerso e di scatto, tornato nel fondo.
“ C-c-cosa è s-s-stato?” domandarono terrorizzati i due. Tom si rivolse a loro, come se nulla fosse successo.
“ Cosa? Io non ho sentito nulla” disse tranquillamente.
Quella calma che mostrava Riddle, li spaventò ancora di più.
“ T-tu hai m-mai v-v-visitato questo p-p-posto?” domandarono sospetti, increduli che lui non avesse avuto neanche il minimo accenno di terrore.
“ No. Non ho mai visto nulla di tutto questo. Perché dovrei aver paura di uno schizzo?”
I due cercarono di tranquillizzarsi, ma non fu per niente facile. Ogni secondo che passava, quel posto, diventava per loro sempre più spaventoso.
“ Oh, guardate… siete fortunati. Una barca. Hai visto, ragazza? Quando si dice… fortuna”
Si voltarono. Effettivamente, una barca abbastanza grande da contenere tutti e tre, e forse anche una quarta persona, stava lì, a una ventina di metri da loro, ancorata alla riva.
“ Beh, che sono quelle facce? Salite!” ordinò, quando l’ebbero raggiunta.
Con una certa difficoltà, salirono tutti e tre. Con qualche difficoltà, Tom riuscì a togliere l’ancora alla barca e prese tre dei quattro remi che essa aveva a bordo. Amy prese posto vicino a Dennis e Tom, di fronte a loro, preferì sedersi da solo. Poi iniziarono tutti e tre a remare, ma presto Tom si stancò e lasciò loro il compito di portarlo sull’isolotto al centro del lago.
E fu, mentre remavano, che Amy li vide. Una mano putrefatta galleggiava a pochi centimetri dalla superficie del lago. Appena la vide, quasi svenne dalla paura.
“ Amy, che è successo? Che hai visto?” domandò Dennis spaventato e preoccupato insieme.
“ C-c-cadaveri. Ci s-s-sono c-c-cadaveri qui sotto” disse, tremando e chiudendo gli occhi per non vedere
“ Cadaveri?” domandò Dennis, mettendosi una mano in bocca terrorizzato.
“ Torniamo indietro!” dissero in coro a Tom, ma lui scosse la testa.
“ Le decisioni qui le prendo io. Voi dovete fare quello che vi dico io. E io vi dico che voglio arrivare all’isolotto. Quando l’avremo raggiunto, torneremo indietro” disse categorico.
I due non osarono contraddirlo, e sebbene controvoglia, furono costretti a fare ciò che lui voleva.
Arrivarono all’isolotto dopo una ventina di minuti di navigazione. Tom volle che la barca arenasse in un punto preciso, e non li fece scendere fino a che non arenò proprio in quel punto. Tom Riddle era un ragazzo precisino, e non sopportava le approssimazioni. Voleva le cose, fatte in maniera perfetta, come lui si riteneva perfetto.
Quando, finalmente, l’ebbero accontentato, scese per primo dall’imbarcazione e notò subito un bacile di pietra.
La luce verdastra, tuttavia, proveniva proprio dal bacile. Alzò lo sguardo verso l’alto e notò una piccola apertura nel soffitto della caverna, dove filtrava la luce solare. Talmente piccolo però, che invece di essere bianca, come di solito era, veniva filtrata solo quella verde. E il bacile lì, lo rifletteva un po’ dappertutto illuminando la caverna.
Si avvicinò da solo al punto in cui era posto, aspettandosi di vedere tesori lì dentro. Magari da prendere e tenere per sé, sarebbe stata la sua più grande ricompensa per aver raggiunto quel posto, così straordinario. Quasi quanto lo era lui.
Un moto di imprecazione si impossessò di lui, non appena vide che il bacile era completamente vuoto. Non c’era niente lì dentro. Che cosa inutile…
Ma poi gli venne in mente un’idea, bizzarra a dire il vero, o forse neanche così tanto…
Aveva trovato il giusto nascondiglio per i suoi di tesori. I tesori che aveva sequestrato agli altri bambini dell’orfanotrofio. Lo yoyo, l’armonica e altri oggetti preziosi che nessuno doveva sapere. Lì certamente nessuno sarebbe andato a trovarli, in un posto come quello. Men che meno, quegli stupidi bambini.
Ma una voce dentro di lui, disse che per il momento sarebbe stato sciocco farlo. C’era mancato poco che scoprissero le sue malefatte, i suoi insegnanti.
La signora Western nutriva sempre sospetti su di lui, e ultimamente anche la signora Cole soprattutto dopo che il coniglio di Billy era stato impiccato da lui. E Billy stesso, continuava a cercare in lui un piccolo passo falso, in modo da incastrarlo.
No. Quell’anno non avrebbe potuto farlo. Forse l’anno successivo, chissà… avrebbe avuto l’opportunità per far sì che nessuno scoprisse quello che aveva sequestrato ai suoi compagni. Loro ovviamente non avevano parlato, o meglio, erano stati costretti a non farlo.
Insomma, quello sarebbe stato un nascondiglio perfetto e di tanto in tanto, sarebbe andato a controllare che tutto fosse apposto.
“ Beh, adesso possiamo andare?”
La voce di Dennis interruppe i suoi piani mentali. Si voltò quasi infastidito che li avesse interrotti.
“ Che ne dite, ora se ci facciamo un bagno qui nel lago?” propose
“ Sei pazzo?” domandarono i due, non credendo ai propri occhi. Tom sorrise.
“ E se io vi costringessi?” domandò mellifluo. Sarebbero così stati puniti per aver interrotto i suoi pensieri. Nessuno doveva permettersi di interromperlo mentre rifletteva.
“ Andiamo via, Dennis. Lasciamolo qui” propose Amy, guardando Tom come se fosse pericoloso.
Avevano appena commesso un grande errore. Senza alcuna apparente spiegazione, un taglio alla guancia si materializzò in quella di Amy, da cui cominciò a sgorgare sangue. Tom, non contento e infuriato, prese entrambi e li spinse fino al bordo del lago, quasi con la testa immersa.
“ Come osate? Chiedetemi scusa” minacciò
Il suo volto, così come abitualmente era affascinante, si tramutò all’improvviso in una maschera da far rabbrividire chiunque. I suoi lineamenti risultarono decisamente meno umani.
I due, vedendo le mani e i corpi putrefatti avvicinarsi alla riva dell’isolotto, come se fossero in qualche modo coscienti che due teste umane viventi fossero e pochi centimetri da loro, chiesero perdono, imploranti.
Dopo che lo ebbero ripetuto per ben tre volte, pregandolo di non buttarlo nel lago, lui li fece rialzare. Proprio in quel momento, un corpo cadaverico sbucò dall’acqua e in un attimo rientrò. Se fossero rimasti lì un secondo di più, sarebbero certamente stati trascinati all’interno.
Riddle li guardò entrambi, disgustato, e si allontanò.
“ Venite, ora. Volete tornare indietro no?” disse freddo
Salì sulla barca e per punizione, mentre loro remavano e faticavano, schiacciò un pisolino.
Di tanto in tanto, si svegliava e ordinava di remare più veloce. Ma Amy non riusciva a farlo, un po’ perché non aveva forza sufficiente e un po’ perché il bruciore alla guancia le impediva di pensare solo a remare.
Dennis di tanto in tanto, le asciugava le lacrime e le tamponava con le mani la ferita.
“ Ora quando saremo usciti e saremo tornati alla spiaggia, dovrai dire che quel taglio te lo sei provocato accidentalmente, d’accordo? Inventati una scusa. Loro non lo scopriranno. Se non farai come ti ho detto, subirai conseguenze peggiori” disse Tom. E dal modo in cui lo disse, entrambi capirono che non stesse scherzando affatto.
Ancorarono di nuovo la barca a riva e scesero. Tom ancora arrabbiato per ciò che avevano osato insinuare prima loro due, e i suoi compagni più tremanti di quando erano entrati. Più tremanti, forse, che in tutta la loro vita.
Fu Tom questa volta a varcare la cavità per primo, si rituffò in acqua e non aspettò neanche che gli altri due lo raggiungessero.
Si arrangiano… si disse tra sé.
In un batter d’occhio fu di nuovo all’aria aperta.(2567 parole~)
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Tom Riddle: la storia
Fanfiction" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno. " Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo...