Capitolo 12.

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Agosto - Calabria, Italia

"L'estate sta finendo, e un anno se ne va...", fa così questa canzone, giusto? Beh, come dargli torto.
Siamo già ad agosto, l'ultimo mese di questa meravigliosa estate.
È tutto così strano, nuovo, una favola insomma. Ancora non so bene se stiamo ufficialmente insieme ma quel appuntamento, quel bacio... è stato qualcosa di magico, forte, mai provato prima.
Ogni qual volta che il pensiero cade fisso su di lui, sento una forte sensazione dentro me, mi sento quasi soffocare, la voce si spezza, gioco con le dita, tremo come una molla, non mi riconosco. Ho da sempre aspettato questo momento, forse da una vita, ed è arrivato solo adesso!
...
Sono (come sempre) a lavoro. Questo è il mio ultimo mese, dopodiché faccio quello che ho sempre voluto fare per l'appunto lavorare in un agenzia viaggi.
Devo ammettere che devo molto al lido, è comunque un lavoro a volte stressante e faticoso, però tante volte, invece, sembra tutto tranne che un lavoro. La spensieratezza, la libertà nei volti delle persone che si siedono ai tavolini prima di tuffarsi al mare stanchi del sole cocente che picchia sulla testa, un pó di tutto insomma.
L'estate è magica, in tutto e per tutto!
...
-"Miriam!" - mi sento chiamare da una voce femminile un pó anzianotta.
Mi volto e vedo la nonna di Andrea, la signora Tina.
-"Signora Tina, buongiorno!" - dico con un sorriso largo, muovendomi verso la sua direzione.
-"Ahh, che stanchezza! Aiutami per favore! Questo caldo mi sta uccidendo. Se mi prenderà qualcosa sarà solo a causa sua, non è umano! Quando ero giovane io l'estate non era così calda, sembra di stare in Africa!" - dice asciugandosi la fronte con un fazzoletto appena sfilato dal reggiseno.
-"Si sieda qui all'ombra."- dico indicandole un divanetto posto all'ombra.
-"Ah perfetto! Ti ringrazio gioia."-
-"Si figuri."-
Dopo essersi seduta, le porto un bicchiere d'acqua fredda e mi siedo accanto a lei essendo in pausa pranzo.
-"Allora... È da un pó che non ci vediamo. Che mi racconti? Come sta procedendo il lavoro?" -
-"Abbastanza bene, grazie. Non è il massimo lavorare sotto al sole con i jeans attaccati alla pelle e con il mare a pochi passi da te, però si va avanti." -
-"Cosa farai dopo l'estate?"-
-"Molto probabilmente andrò a lavorare in un'agenzia viaggi, quello che ho sempre voluto fare d'altronde. Ora che finalmente ho il diploma di turismo, non voglio perder tempo per mettermi sotto con il lavoro."-
-"Mi ricordi tanto me! Anch'io da ragazza non mi fermavo mai. Ho sempre aiutato la mia famiglia qualsiasi erano le condizioni. Quando poi ricevetti la proposta di matrimonio dal mio Diego, non poté aiutarli più di tanto. In casa portavamo lo stipendio solo io e mio padre, in più eravamo una famiglia di ben 8 persone, io ero la maggiore, non era affatto facile gestire il tutto! Ma ne siamo usciti fuori anche con le difficoltà. Passa tutto, ricordati questo mia cara!
Adesso che mi ricordo, io l'altra volta ti ho vista in lacrime uscire dall'ufficio di mio nipote e non abbiamo avuto modo di parlarne, che è successo? Riguarda lui? O meglio, voi? "-
-"Ah sì, quella volta... Beh ecco, diciamo che ero 'leggermente' arrabbiata con lui."-
-"Ma come vi siete conosciuti? Come sei finita nel suo ufficio e soprattutto perché sei uscita in lacrime con lui che ti correva dietro e con quella disgraziata alla porta che si gustava la scena?" -
-"Conosci il pm Anna?" -
-"Chi non la conosce a quella? Non sai quanto ha fatto soffrire mio nipote. Ma dagli errori si impara a quanto vedo..."- dice guardandomi con un sorrisetto malizioso.
-"Beh ecco... Inutile negare che tra noi non ci sia niente o non ci sia stato niente."-
-"Voglio sapere tutto nei dettagli."- dice stringendomi le mani.
-"Magari un'altra volta, purtroppo sta finendo la pausa e devo mettermi a lavorare. Ti dico solo che tra noi c'è molta connessione e io che fino alla fine pensavo di non avercela o che magari mi stavo solo illudendo."-
-"Stai tranquilla, mio nipote non gioca mai con le donne e quando vuole qualcosa non ci sarà niente e nessuno in grado di impedire il tutto. È testardo, gli piace il rischio, non ha timore di niente e di nessuno, è la copia esatta di Diego, sia esteticamente che caratterialmente. Non ti prenderà in giro se ci tiene veramente, di questo puoi starne certa. Vi ho visti come vi guardavate l'altra volta e qualsiasi cosa sia successa, lui non ha perso tempo per venirti dietro. Posso essere vecchia ma gli occhi li ho, e più di loro ho l'intuito che non si sbaglia mai!"-
Annuisco imbarazzata, incapace di dire qualsiasi cosa.
-"Adesso vai! Chi lo sente quello sennò..."- dice riferendosi al proprietario.
-"Vado subito..." -
-"Ah! Ultima cosa! Faccio un salto in caserma per visitare Andrea, gli mando i tuoi saluti?" -
-"Volentieri."-
-"Allora vado dai...Ah! Mi stavo quasi per dimenticare!" - dice tornando indietro di qualche passo.
-"Sai che giorno è domani?" -
-"Sì, lunedì 2 agosto."-
-"È proprio vero che l'amore rende ciechi... Sei così presa da lui che non sai manco cosa c'è domani."- dice ridacchiando.
Io la guardo confusa, quando lei poi aggiunge:
-"Domani il mio Andrea fa 27 anni."-
-"Mamma mia che sbadata! Non ne sapevo nulla!"-
-"Non è nulla di grave, pensa tu che quando mi ero appena fidanzata con Diego, mi ero dimenticata del suo compleanno tant'è che non gli diedi gli auguri... Comunque, da quando fa servizio in questo paese, ogni anno festeggiamo il suo compleanno insieme ma essendo che quest'anno ci sei tu, stavo pensando che magari con il tuo aiuto, potremmo farli un compleanno diverso, una specie di sorpresa..."-
-"Assolutamente sì, ci teniamo in contatto, ho già in mente qualcosa..."-
...
Il giorno seguente...

POV: ANDREA.
-

"TANTI AUGURI."- urla Carlo con gli altri miei colleghi e Anna spalancando la porta del mio ufficio.
Alzandomi in piedi, un pó imbarazzato per la situazione rispondo ringraziandoli e li aiuto a scartare la carta che ricopre i pasticcini.
-"E son 27!"-
-"Sta diventando sempre più vecchio il nostro Maresciallo Ferraro." - sento udire da un lato del mio ufficio.
-"E sempre più innamorato..."- dice Carlo dandomi delle pacche sulla spalla.
-"Eh eh eh." - dicono tutti in coro.
-"Dai aiutatemi ad aprire questi pasticcini."- dico ridendo cambiando discorso per l'imbarazzo.
...
Dopo un paio di minuti vedo la figura di Anna avanzare verso me e come già immaginavo chiede:
-"Così abbiamo un Maresciallo innamorato?" -
-"È così Anna. Me lo merito dopo quello che mi hai fatto passare."-
-"Quindi fammi capire meglio... Non dirmi che quella povera cameriera ti ha fatto dimenticare di me e del nostro amore?" -
-"Amore? Nostro? Non ti seguo. Tra me e te è finita molto tempo fa e non dovresti nemmeno fregartene più di me e della mia vita privata."-
-"Non prenderti in giro Andrea. Sappiamo tutti come andrà a finire tra voi due, hai sempre scelto donne non ragazzine!"-
-"Sta qui la differenza mia cara Anna. Perché quella che si definiva 'donna', mi ha tradito con un collega di lavoro mentre quella che tu definisci ragazzina o povera cameriera, vale molto più della parola 'donna' e con questo ti ho detto tutto."- concludo lasciandola lì senza parole.
...
La sera seguente

-"Ehi Andrea dove vai?" - mi domanda Carlo non appena vede che esco dalla mia stanza un pó elegante.
-"Vado da mia nonna a farle compagnia come ogni anno." -
-"Ah capisco. Ma Miriam, verrà?" -
-"Ci siamo sentiti solo per telefono e mi ha detto che non stava bene quindi molto probabilmente la vedrò domani." -
-"Va bene."-
-"E tu invece? Dove vai con questa camicia grigia mezza sbottonata e questo pantalone elegante?" -
-"Appuntamento con una delle mie donne."-
-"Il solito donnaiolo. Buonanotte Carlo."-
-"Buonanotte André."-
...

-"Ma cos'è tutto questo buio? Nonna? È saltata la luce o non hai pagato la bolletta nemmeno questo mese?" -

-"SORPRESAAAAA! "- sento urlare in coro.

Vedo all'improvviso le luci della sala da pranzo di mia nonna accendersi vedendo mia nonna e tutti i miei colleghi.
-"Ragazzi! Ma voi che ci fate qui? Carlo? Ma fino a poco fa eri in caserma..."-
-"Astuzia mio caro!" -
-"Ahahah, grazie mille ragazzi, non dovevate!" - dico quasi imbarazzato.
-"Non ringraziare noi. Ringrazia piuttosto lei."- aggiunge Carlo.
Mi volto vedendo che tutti guardavano dietro di me, noto la mia principessa sorridermi e augurandomi tanti auguri.
E senza pensarci due volte, l'afferro dal braccio tirandola verso me, stringendola tra le mie braccia.
Sento le sue braccia fine stringersi attorno a me e vengo invaso dal profumo dolce della sua pelle rendendomi conto del valore che ha questa ragazza per me.
Riesco solo a sussurrare nel suo orecchio:
-"Grazie!" -
Ci stacchiamo dal caloroso abbraccio e i nostri occhi si incrociano vedendo lei sorridermi abbassando la testa dicendo:
-"Avevo pensato con tua nonna di farti una sorpresa e io ho pensato a qualcosa da fare tutti insieme per te essendo che il tuo compleanno lo festeggiate sempre da soli."-
-"Mi bastavi solo tu per renderlo perfetto. Da quando sei entrata nella mia vita che è tutto così facile e bello. Mi sento bene e provo qualcosa di forte dentro me che mai ho provato in vita mia. Sei il regalo mio più grande. Non dimenticarlo!" - dico riabbracciandola.
-"E basta adesso con tutti questi abbracci! Vogliamo mangiare belli, abbiamo fame!" - sento urlare Carlo seguito poi dagli altri.
-"Va bene, va bene, avete ragione. Passami lo spumante Testa."-
-"Ah marescià! E pure fuori servizio mi chiamate per cognome!" -
-"Ahahah, abitudine Testa, anzi, Enzo!
-"Apposto marescià!" - conclude con il suo accento romano.
...
Arrivato il momento della torta, vedo Miriam mettere le candeline su di essa e accendendole sento dire da Carlo:
-"Esprimi un desiderio e poi soffia."-
E mentre vedo Miriam unirsi agli altri per guardare meglio la scena, esprimo dentro me il mio più grande desiderio ad occhi chiusi e una volta aperti, guardo colei che ha cambiato la mia vita.
Il mio desiderio è lei.
Il desiderio di sposarla.
Il desiderio di svegliarci insieme un domani nel letto.
Il desiderio di averla come moglie e madre dei miei figli.
Il desiderio di averla mia per sempre.
Lei se ne accorge e sorride imbarazzata mentre io soffio le candeline tornando poi a guardala intensamente.

...

Dopo qualche oretta usciamo mano dalla mano fuori dalla casa per prendere un pó d'aria essendo in campagna. Fermando la camminata mi volto verso lei, e noto che mi stava già guardando sorridendo, così la prendo dai fianchi e l'appoggio sul mio petto dondolandoci con la dolce melodia in sottofondo e chiudendoci in un silenzio che vale più di mille parole...

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