Capitolo 20.

159 2 0
                                    

-"Miriam." -

-"C-cosa ci fai tu qui?" - dico balbettando ancora incredula della figura che mi ritrovo dinanzi a me.

-"Sono venuto a riprendermi ciò che mi appartiene..."-

Ed è qui, all'ascolto di queste parole, che il mio cuore perse un battito.

-"C-cosa stai dicendo Andrea?" -

-"Sto dicendo la verità. Sono tornato qui solo per te. Per noi."-

-"No no no, io non posso.
Cioè tu non puoi.
Cosa ti fa pensare o credere che dopo 2 anni pieni di sofferenza e dolore per me, arrivi e ti presenti qui, dinanzi a me, convinto che io possa aver dimenticato tutto e che tra un momento o l'altro cadró tra le tue braccia? "- dico tutta d'un fiato con il cuore pulsante che a momenti scoppia dentro il mio petto.

-"Miriam aspetta, fammi spiegare..."-

-"Andrea!"- lo interrompo prima che inizi a spiegare.

-"Non mi serve alcuna spiegazione. Non esiste più nessun noi Andrea!
Fossi stata al tuo posto manco mi sarei presentata davanti a te, sarei solo ridicola!"-

-"Perché stai buttando tutto ciò che c'è stato tra noi a rotoli? Questo che parla è solo il tuo orgoglio ma io so che dentro te ancora c'è qualcosa."-

-"Sei rimasto indietro di 2 anni!
Quello che ha buttato tutto a rotoli per primo, fosti tu. E con questo chiudo, ho altro da fare piuttosto che stare qui fuori a gelare dal freddo per te e le tue pagliacciate."-

-"Miriam. Lo so, non ti aspettavi un incontro simile e inaspettato ma ti ripeto, metti da parte questo tuo orgoglio e prova ad ascoltare anche per un minuto cosa dice il tuo cuore e non la tua testa!"-

-"Solo io so quanto ho sofferto per te. Non rischio una seconda volta."-

-"Ti sei chiesta se io ho mai sofferto per te invece?" -

-"Ma tu sapevi che sarebbe andata così, dovevi comunque andartene Andrea, lo vuoi capire o no?"-

-"Sì ma poteva andare diversamente."-

-"L'hai voluto tu, non io."- concludo voltando le spalle.

Ma ecco che lui mi afferra da un braccio facendomi voltare verso lui ed ecco che siamo nuovamente l'uno di fronte all'altra e guardarlo con questa espressione delusa mi taglia il cuore in mille pezzi.

-"Miriam! Aspetta! Te lo chiedo per favore."-

-"Andrea! Basta così."- dico tirando il braccio verso me.

-"Devo andare."-

Detto ciò, mi volto nuovamente e mi dirigo dentro l'edificio con dentro un misto di emozioni che bruciano tra loro e non so neppur io come mi sento realmente.
Ma lui, il cuore, lo sento pulsare forte nel petto.
È da quando mi scontrai contro Andrea che lui riconobbe da subito quel contatto e da lì, non smette più battere così forte dentro me.
Forse ha ragione Andrea, dovrei ascoltare per prima a lui, quello che ho sempre fatto e tutto ciò mi ha portata oggi qui.

Il giorno seguente

-"Cioè fammi capire.
Tu eri fuori tranquilla e all'improvviso te lo ritrovasti davanti?"- mi domanda Feven.

-"Si, cioè non proprio." -

-"Non sto capendo."- continua Marco.

-"È sempre bello come 2 anni fa?"- domanda Mari.

-"Cioè noi stiamo parlando di cose serie e tu chiedi se lui è lo stesso di 2 anni fa?"-

Uno SguardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora