Capitolo 17.

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2 anni dopo...
Novembre - Calabria, Italia

POV: MIRIAM.

-"Signora Miriam, questi sono i biglietti del volo per la Spagna di quella coppia di sposini. Li avviserà lei per telefono?"-

-"Sì sì, ci penso io, grazie per la tua preziosa disponibilità Giusy."-

-"È un piacere lavorare per e con lei signora Miriam."- dice la ragazza mora e riccia mentre esce dal mio ufficio chiudendosi la porta alle spalle.

Adoro il mio ufficio. È molto spazioso ed entra molta luce dall'unica finistra che ho alla mia destra. L'ho decorato come più mi piace, con colori molto vivaci e accesi.

È stata un'emozione indescrivibile quella di aprire un'agenzia a nome mio, è sempre stato il mio sogno.
Ha già un anno questo ufficio eppure sembra solo ieri quando me lo mostrarono per la prima volta e ricordo che era pieno di polvere e macerie.

I dipendenti per rivolgersi a me mi chiamano come "Signora Miriam", ed è uno dei pochi momenti in cui immagino di essere una principessa sul trono oppure la moglie di un vecchio miliardario dove con i suoi soldi mi compra le borse costose.

In questo ufficio ci lavorano anche i miei migliori amici, Marco e Feven, dove si occupano dei biglietti di concerti mentre Mari si occupa di fare la segretaria avanti e indietro per l'agenzia portando a destra e a sinistra caffè, eccetto a me...

-"Miriam, scusa il disturbo, ti ho portato la tisana con le fette biscottate." - dice entrando delicatamente nel mio ufficio cercando di non fare danni con la tazza bollente.

-"Proprio ciò di cui ho bisogno in questo momento. Sono parecchio stressata e ho molto lavoro da fare in questi giorni, credo di tornare a casa verso notte!"-

-"Posso solo immaginarlo.
Ma ora che ci penso, sbaglio o tu odiavi la tisana al limone con le fette biscottate?" -

-"Non sbagli."-

-"Quando hanno iniziato a piacerti?" -

A questa domanda sento lo stomaco stringersi e il cuore aumenta i suoi battiti mentre alla gola si crea lentamente un nodo.
Tossisco forzata e ingoio rumorosamente dicendo:

-"Un giorno una persona me l'ha fatto provare e da lì mi sono ricreduta."-

-"Piaceva molto anche a questa persona?" -

-"Non voleva altro."-

-"Di chi stiamo parlando esattamente? Lo/a conosco? " -

-"Nessuno di importante, tranquilla. Comunque, prendi questi fogli e portali sotto in segreteria, loro sapranno cosa farne." -

-"Agli ordini!" -


...

Certo che se ci pensate bene la vita è pura follia!
È un misto di sentimenti ed emozioni che ci accompagnano in ogni istante della nostra esistenza.
Le fiabe e le favole a lieto fine, ci hanno sempre insegnato qualcosa fin da bambini. Ci hanno fatto sognare, soprattutto le storie d'amore con il lieto fine per l'appunto da favola.

Crescendo inizi a trovare tutto così bizzarro, e quelle storie non sono altro che storielle da raccontare ai bimbi prima di addormentarsi. Ma si sogna. Si sogna sempre. Forse non si smette mai di sognare nella vita.

Siamo sempre stati abituati a volere il meglio in una persona e non solo.
Poi quando gli dai il cuore, basta un piccolo gesto per frantumarlo in mille pezzi per poi lasciarlo lì, privo di vita e a pezzi e qui capisci che quelle storie erano pura finzione.

Passeranno giorni, settimane e anni, aspetti sempre in un suo ritorno.
Aspetti sempre quella maledetta porta che osservi 24h su 24h aprirsi e trovarsi dinanzi a te lui.
Ma anche se non è presente, lui è qui, è dentro me come un fuoco che arde ma che mai nessuno è stato in grado di spegnerlo.
Sono riuscita a realizzare i miei sogni dopo anni ma sento comunque un senso di vuoto interiore che non sono in grado di spiegare neppure io.

Sento che fa male, come quando vai in giardino e vedi una bella rosa rossa appena sbocciata. Decidi di avvicinarti e di prenderla tra le tue mani, per poi staccarla dalla sua radice.
Incantata dalla sua bellezza, non ti rendi conto che il suo gambo è pieno di spine.
Iniziano a pungerti creandoti fastidio ma cerchi comunque di tenere stretta a te la rosa fin quando poi dal fastidio passa al dolore e dal dolore al sangue, così, sei costretto a lasciare la tua rosa, a toglierla via dalle tue mani e capisci che il suo posto è sempre stato solo quello, non poteva mai stare tra le tue mani.

Ecco, provate ad immaginare tutto questo però internamente. Come vi sentite? Che vuoto sentite dentro voi da aver lasciato la rosa più bella del giardino così, come una pattumiera stesa a terra, sperando che qualcuno possa mai raccoglierla.
La gente mi prende per pazza e confesso di esserlo, lo sono, e lo sono per lui, solo e unicamente per lui.

Sono pazza di lui e da quel giorno non sono mai riuscita a toglierlo dalla mia mente per un solo minuto. Ed è incredibile il fatto che più cerchi di non pensarlo e più ogni discorso ricade su di lui a maggior ragione quando vedo quel thè poggiato sopra la mia scrivania dove mi ricorda quando entrai per la prima volta nel suo ufficio pensando l'avesse ordinato un anziano e invece me lo ritrovai da dietro la scrivania con una penna poggiata sulle labbra carnose mentre l'armeggiava con le dita delle mani.

Sarei una bugiarda a dire che non mi manca, mentirei a me stessa ma non lo faccio capire.
La notte è il momento in cui capita di pensarlo maggiormente rispetto al giorno.
Distesa sul mio letto, guardo dritta dal balcone della mia stanza, una piccola luce provenire da fuori. Annuso il cuscino e qui iniziano a scendere le lacrime salate bagnando il mio viso.

Vivo dei ricordi, anzi, vivo nei ricordi.
Ricordo ogni gesto, ogni parola, ogni emozione ma soprattutto ogni sguardo che ho passato con lui. Dalle parole dolci, ai baci appassionali.

Mi manca, mi manca come l'aria.
Spesso mi chiedo se aspettare sia la soluzione migliore oppure rinunciare definitivamente.
Mi chiedo costantemente cosa o dove ho sbagliato, nonostante io non abbia fatto nulla.

Ma una cosa l'ho imparata...
Ad un certo punto devi comprendere che alcune persone possono stare nel tuo cuore ma non nella tua vita, ma va bene così, perché a volte bisogna dimenticare ciò che si prova e ricordare ciò che si merita.

...

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