Capitolo 14.

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La rabbia spesso e volentieri è in grado di trascinarci in un mondo buio e spento.
Ci fa fare e dire cose che mai avremmo pensato di commettere, ma è anche vero che la vita è fatta di errori e atteggiamenti che si spera possano poi essere perdonati e compresi.

Ho capito di amare Andrea, ho capito che tutto quel casino, quelle parole e quel atteggiamento, erano dovuti al fatto di amarlo, più di ogni altra cosa e per paura di perderlo.
Capisco di aver reagito così per paura che Anna avesse avuto la ragione ma Andrea mi ha dato l'ennesima conferma del suo amore per me.

...

È passata una settimana da tutto quel orrore, non ci siamo più sentiti né visti.
Sono stata male, sto male.
L'idea di non averlo accanto, di non averlo mio...fa tanto male.

Così, dopo aver riflettuto molto su cosa voglio o no, ho deciso di andare ad affrontare faccia a faccia il mio futuro, il mio lui, sperando nel suo perdono...

...

Decido di dirigermi per primo luogo alla caserma.
Suono il citofono e il portone di legno viene aperto da Carlo, il suo migliore amico.

Alla mia vista si pietrifica un pó, capisco che forse non sono la benvenuta così decido subito di rompere il ghiaccio parlando per prima.

-"Ciao Carlo, scusa il disturbo, so che la mia presenza non è gradita e non te l'aspettavi ma ho un urgente bisogno di vedere Andrea, sai dirmi dove si trova?" -

-"Ciao Miriam. Mi fa piacere invece vederti, mi dispiace molto per quello che è successo con Andrea, spero possiate chiarire, tiene molto a te. Mi dispiace deluderti ma non ho la più pallida idea di dove si trova, l'ultima volta che l'ho visto è stato ieri sera ed oggi era di turno, abbiamo provato a contattarlo ma non risponde, è così da giorni. Spero tu lo riesca a trovare."-

-"Non so come ringraziarti Carlo, davvero."-

-"Sono io che ringrazio te per aver reso Andrea un uomo diverso. Questo è il suo atteggiamento quando non ti ha tra le mani, ti prego di non sottovalutare il suo amore per te."-

-"Non lo farò. È importante per me più di ogni altra cosa, non posso lasciarlo andare via da me per sempre."-

-"Ti do solo il consiglio, se la vostra relazione non dovesse funzionare, non forzare le cose, lasciale scorrere così come sono."-

-"Non capisco dove tu voglia arrivare. C'è qualche problema con Andrea?" -

Vedo che si schiarisce la voce rotolando gli occhi a destra e a sinistra balbettando, è nervoso e si nota.

-"N-no, nessun problema tranquilla. Era per dire, sia per non far soffrire te e lui."-

-"Capisco. Va beh, adesso scappo. Grazie ancora."- concludo allontanandomi sempre più dal portone.

Senza fare troppi giri a vuoto, rifletto su dove potrebbe essere e mi viene in mente un solo luogo, il più importante per lui.
Un luogo silenzioso e sicuro per riflettere e per stare lontano da tutto e da tutti: il parco.

...

La strada per arrivare fino a lì è abbastanza burrascosa ma dopo un quarto d'ora arrivo sana e salva.

Mi incammino lungo il prato verde e profumato, spostando un pó di rami di alberi che mi impediscono di camminare.
Arrivo silenziosamente vicino alla fontana e noto un'ombra dietro essa.

Silenziosamente mi avvicino sempre più con il cuore in gola e le gambe tremanti, e come non detto, noto il mio lui.
È di spalle, guarda dritto davanti a lui, è ovvio che è avvolto dai suoi pensieri.
Mi appoggio con una mano sulla fontana decidendo di osservarlo dalla testa ai piedi notando ogni particolare del suo corpo con un sorriso lungo il mio volto.

Sono innamorata come non lo sono mai stata per nessuno, questo è l'effetto che ha su di me questo ragazzo, è tutto per me e non averlo avuto con me per sola una settimana mi sono sentita vuota e incompleta.
Ma un suo movimento mi distoglie da ogni mio pensiero.
Si volta lentamente e non avendo via di fuga decido di rimanere lì impalata mettendomi diritta con il corpo e sistemandomi velocemente i vestiti un pó stropicciati, già pronta per l'imbarazzo che si prenderà gioco di me tra qualche secondo quando lui si renderà conto della mia presenza.

Così fu.

I nostri occhi si incontrano e vedo un'espressione di sorpresa nel suo volto.
Non apro bocca ma lo guardo solamente ammirando la bellezza del suo viso e del suo corpo.
Dopo un paio di secondi rompe il silenzio dicendo solamente:

-"Miriam... Ma tu... Come hai fat...? Cioè, voglio dire, che ci fai qui?" - dice balbettando.

Capisco il suo nervoso e ciò mi rende felice nel pensiero che la mia presenza gli fa questo effetto.

Non l'ho mai visto nervoso in mia presenza, è sempre stato rigido, quasi non mostrava emozione, mentre adesso è tutto così diverso, mi fa capire che ci tiene.

-"Sapevo di trovarti qui. Ero passata per prima dalla caserma ma Carlo mi ha detto che nessuno sapesse che fine avessi fatto e perciò questo è stato il posto che mi venne in mente dove sapevo di trovarti."-

-"Mi conosci troppo bene ormai."-

-"Mi hai portata solo a me in questo posto e mi hai spiegato quanto fosse importante per te, era impossibile non trovarti qui."-

Mi osserva, abbassa gli occhi e successivamente il capo e guardando a terra domanda:

-"Perché sei qui?" -

-"Sono tornata da te Andrea perché non riesco a stare senza te, sei tutto ciò di cui io ho bisogno, non so stare senza te, senza la tua presenza, senza i tuoi gesti che mi fanno sentire la donna più fortunata del mondo, senza TE.
Non ci riesco Andrea, è più forte di me."-

dico avvicinandomi a lui.

Continuo dicendo:

-"Ti sembrerà assurdo tutto questo ma ho riflettuto molto. Sono colpevole dei miei atteggiamenti e delle mie frasi senza senso che so che ti hanno ferito. Mi sento in colpa in un modo indescrivibile. Chiedo il tuo perdono più di ogni altra cosa.
Ho sbagliato Andrea, ne sono consapevole, ho avuto paura, l'ansia, l'angoscia e tutte le forti emozioni che avevo dentro mentre Anna era a pochi passi dal mio viso così sicura di sé che mi hanno portato a non avere più sicurezza in me stessa. Ho avuto paura Andrea, ho avuto paura di crederle ma soprattutto di perderti Andrea."-

Una volta essermi ritrovata a pochi centimetri dal suo viso, gli afferro il volto facendo incrociare i nostri occhi che chiedono un bacio più di ogni altra cosa.

Vedo lui afferrarmi velocemente il viso tra le sue mani e ci baciamo appassionatamente facendomi indietreggiare.
È qui il mio posto, tra le sue labbra, con il viso che preme nel suo e con l'adrenalina dentro che pulsa.
Ci stacchiamo guardandoci profondamente negli occhi, sussurrando:

-"Perché mi fai questo?" - chiede affannando.

-"Perché mi sono innamorata di te Andrea."-

-"Ripetilo per favore."-

-"Mi sono innamorata di te".-

-"Mi sono innamorato di te Miriam, come non mai, non andare più via da me per nessuna ragione al mondo. Promettimi che qualsiasi cosa accada tra noi tu sarai sempre pronta a ricominciare tutto questo senza rimpianti."-

-"Te lo prometto Andrea, sarò sempre pronta ad aspettare, per qualsiasi cosa."-

Ci chiudiamo in un abbraccio caloroso per poi tornare a baciarci appassionatamente.
...

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