25. Sei tu?

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La mattina seguente, prima di alzarmi dal letto, controllai Messenger.
C’era il suo messaggio del buongiorno, ovviamente non lo visualizzai. Feci colazione, la solita doccia e come sempre, mi incamminai verso la pasticceria pensando a qualcosa da regalare a Leonardo.

Dopo aver tolto le ultime farciture per le torte e averle riposte in frigo, andai allo spogliatoio per cambiarmi ed andare per i negozi.

“Vieni stasera quindi?” disse Leo guardandomi.

“Certo, ma ora devo scappare! A dopo.” Gli dissi, quasi correndo fuori.

Gli avevo chiesto di uscire mezz’ora prima, per evitare di trovare i negozi chiusi. Ovviamente al suo perché, mi ero trovata costretta a inventare una scusa più o meno attendibile ma, questi sono dettagli.
Adesso devo trovare un regalo decente!

Mi fiondai nel primo negozio maschile e la commessa mi accolse con un sorriso.

“Prego mi dica, cosa ha bisogno?” disse lei gentile.

“Devo fare un regalo per un ragazzo” dissi alla commessa.

“Quanti anni ha? Per capire se è un ragazzo o un uomo.” Disse lei.

“Fa oggi trentasei anni.” Le dissi, in ansia.
Lei iniziò a vagare per il negozio, poi si rivolse a me.

“Pensa che potrebbe piacergli una camicia o magari un maglione? O una cravatta?” disse lei pensando a cosa prendere.

“Credo che la cravatta non faccia per lui, magari un maglioncino carino.” Le dissi titubante. La commessa girò per gli scaffali e mi mostrò tre maglioncini diversi.

Ero stata subito catturata da un maglioncino con lo scollo a V grigio, con le finiture bordeaux.

“Questo grigio mi piace tanto!” le dissi sorridente. Lei allora, mi chiese se ero decisa e mi fidai del mio primo istinto.

Pagai, presi il sacchetto e mi diressi verso casa, cercando di arrivare in tempo per fare una doccia.

Entrando in casa Anita mi invase di domande. Attraverso un messaggio, le avevo raccontato degli scambi di messaggi tra me e Francesco.

“Cosa hai fatto con quello alla fine?” disse, mentre guardava distrattamente il piatto di carne che aveva preparato per noi.

Posai il regalo e mi tolsi il cappotto, mi sedetti a mangiare ed iniziammo a parlare.

“Niente non l’ho ancora accettata Anita. Comunque stasera tu vieni con me!” le dissi per cambiare discorso.
La sua faccia diventò titubante.

“È il compleanno di Leo oggi. Mi ha invitata con i suoi amici e vieni anche tu. Hai cosa mettere no?” le dissi, addentando un pezzo di costoletta e un ciuffetto di insalata.

“Va bene, vengo con te. Ma prima ovviamente devo lavorare, provo a chiedere di uscire per le ventuno okay?” disse lei.

“Perfetto! Di là ho messo il regalo che ho comprato poco fa, è un maglioncino grigio bellissimo. Me ne sono innamorata!” le dissi soddisfatta, per aver trovato subito il regalo.

“Eh per averlo trovato al primo colpo mi sembra strano, visto i tuoi gusti difficili Chiara.” Disse tra un boccone e l’altro.

“Si esatto ero in ansia. Però sono riuscita a non girare cinque negozi, come minimo.” Le dissi, per poi scoppiare in una fragorosa risata.

“Devo dire che, ti sei innamorata subito del maglioncino ma non di lui ancora.” Disse con mezzo sorriso.

“Dai Anita, ancora? Ti piace girare il coltello sulla ferita vedo. E poi ha avuto una sfuriata con me. Stava buttando giù la cucina quasi. Ho bisogno di tempo e non lo capisce.” Le dissi prendendo il piatto ormai vuoto e mettendolo nel lavandino.

Così, l'alba baciò il tramonto - Storia di un'ossessioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora