"Oh cielo!"

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Nella sala comune, un gran silenzio ci stava soffocando, mentre cercavo di mantenere il controllo alla vista di quegli occhi splendenti come la Luna.
Dopo un po’, decisi che era meglio rompere il ghiaccio.

Tessa:“Cedric, grazie” lui sembrò risvegliarsi da un lungo sonno.
Cedric:“Cosa? Perché?”
Tessa:“Hai capito cosa ha detto Silente? Mi hai creato una protezione... Mi hai aiutata durante la notte di Luna piena” dissi decisa. Lui scosse il capo, confuso.
Cedric:“Tess... Io non... Non offenderti, non so come ho fatto... E comunque, in cosa ti ho ‘aiutato’?” tentò il ragazzo. Rimasi in silenzio, pensando.
Tessa:“Dicono che la prima nottata da lupo mannaro sia la peggiore” lui non capì dove volevo arrivare.
Tessa:“Poteva andarmi peggio e anche a te”
Cedric:“Ma, ti prego, capisci che non ha senso?”
Tessa:“Sì che ce l'ha. Tutto ha sempre un senso, Ced!”
Cedric:“E il legame di sangue? Come è potuto succedere? Ci vogliono incantesimi per...”
Tessa:“Silente ha detto che è questione di... Sentimenti” risposi, cercando di convincere più me stessa che lui.
Cedric:“Va bene... Sentimenti... Questione di... Ma andiamo! Com'è possibile tutto ciò?” allargò le braccia e mi avvicinai velocemente.
Tessa:“Pensi che io non me lo stia chiedendo? Abbiamo poche risposte e per ora devono bastare!” allontanai lo sguardo da lui, mettendo le mani sui fianchi.
Cedric:“Bene... Io... Vado da Will, ci vediamo” annuii.
Tessa:“Va bene... Ciao” lui si allontanò dietro l'entrata della sala comune.

Non accettava il fatto di non avere risposte: lui le voleva subito, ma non era possibile. In quel momento sperai solo che gli Auror impegnati a cercare il mio aggreditore lo avessero trovato.
Tutto ciò era pazzesco, fuori dalla portata di una ragazzina così piccola.
Qualche giorno dopo, raccontai ciò a Helene, anche lei non comprese com’era possibile, ma mi fece dimenticare di tutto dopo che mi ebbe comunicato che Lee l’aveva invitata di nuovo.

Tessa:“C-cosa?! Wow! Hele! Sono contenta per te!” sembrava una bambina emozionata.
Helene:“Sì! È fantastico! Però, ecco, non ti chiederò di venire con me” cercai a fatica di fare la divertita.
Tessa:“Bene, che ore sono?” domandai annoiata.
Helene:“Le 9:55, perché? Hai da fare qualcosa?” chiese insospettita.
Tessa:“No, no... Niente...” in effetti era sabato ed avevo il giorno libero. Sgranai gli occhi. Non avevo il giorno libero!
Tessa:“HELENE! Che... Oggi... Oh cielo! Devo andare! Scusami tanto! Ciao!” parlai talmente veloce che Helene non capì quasi nulla e non aprì bocca, guardandomi allontanare a grandi passi da lei.

Corsi più che potevo, ero diretta al cortile della scuola. Quel giorno avrei dovuto seguire la prima lezione del signor Lupin e mancavano cinque minuti.
Lo vidi, controllava l'orologio e aveva una valigetta con sé. Arrivai con il respiro affannato.
Lupin:“Buongiorno, Tessa” mi salutò tranquillo e raggiante.
Tessa:“Buon... Giorno... Signor Lupin... Mi scusi per il ritardo...” affannai piegata per riprendere fiato.
Lupin:“Oh, non preoccuparti, sei comunque in orario. E chiamami Remus, non sono un professore, sono una persona che vuole aiutarti” cercai di mostrargli un sorriso decente, invano.
Lupin:“Iniziamo, allora”

***

Ciaoo! Come state passando le vacanze? Spero bene! Eh niente Asticelli... Spero vi sia piaciuto 💛

The Bravest Boy ➵Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora