"Non posso"

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Cedric mi guardò impaurito e vidi le sue braccia coperte di sangue tremare.

Tessa:“Ced... Cosa...?” domandai preoccupata.
Cedric:“Io... Oh mio Dio, Tess... Il tuo viso...”
Tessa:“Cosa?!” domandai mentre cercavo uno specchio in quella casa.

Alla fine lo trovai, era più un frammento, mi ci specchiai: una lunga ferita mi passava dal sopracciglio fino allo zigomo. Urlai.

Cedric:“I-io ho dovuto... Allontanarti e... E s-sei andata a sbattere contro il muro e” rabbrividì.
Tessa:“Le tue braccia, cosa ti ho fatto?” lui le osservò e poi mi guardò negli occhi.
Cedric:“mi sei saltata addosso” disse cercando di non dare peso alla frase, che invece sembrò trafiggermi da parte a parte.

Mi allontanai cauta da lui.
Cedric:“è tutto ok... Non è successo niente. Ora devi curarti”
Tessa:“Potevo ucciderti”
Cedric:“Non è successo. Ora, ti prego, vieni qui”
Tessa:“ No”
Cedric:“Non puoi uscire da qui senza curarti”
Tessa:“Non posso toccarti” questa frase uscì amara dalla mia bocca, non volevo che accadesse.
Cedric:“Tu puoi! Vieni, ti obbligo.”
Tessa:“Non posso”
Cedric:“Va bene, allora se uscirai da quella porta, scordati pure di me.”

Mi voltai verso la porta, la guardai. Non potevo uscire.

Mi avvicinai lentamente al castano, mi prese il volto e me lo esaminò, tirò fuori da una cesta (che probabilmente veniva dall'infermeria) un pezzo di cotone e disinfettante.

Mi bagnò la ferita del viso delicatamente, mentre cercavo di evitare il suo sguardo.

Si medicò i graffi che aveva sul braccio e a quel punto riuscii a riaprire bocca.

Tessa:“Scusa” lui mi guardò negli occhi.
Cedric:“Cosa?”
Tessa:“Mi dispiace” ripetei.
Cedric:“Non eri te, io dovrei scusarmi.”
Tessa:“Ti avrei ucciso”
Cedric:“Bene, allora siamo pari, non sentirti in colpa” annuii insicura e mi sdraiai sul divano strappato.

Lui si sedette sul bracciolo, abbastanza in bilico da poter cascare. Gli feci spazio e lui si mise vicino a me; appoggiai il volto alla spalla, mi sentivo... rotta.

Tessa:“Grazie”
Cedric:“Non c'è di che... Bisogna aiutarci a vicenda” gli sorrisi e lui ricambiò. Rimanemmo lì per una buona mezz'ora, dato che la Mcgonagall ci aveva dato il permesso di saltare le lezioni, quel giorno.

Tessa:“Ced... Un lupo mannaro... Può essere cosciente di ciò che accade?” domandai insicura, perché io ricordavo qualcosa.
Cedric:“Non lo so... Da quello che ho letto in questi giorni, per informarmi, non dovresti essere a conoscenza di niente” mi rispose piano.
Tessa:“Ah...”
Cedric:“Perchè?” non sapevo se rispondere, ma poi mi sforzai di parlare.
Tessa:“Io sono riuscita a vederti, per poco, ma ci sono riuscita. Mi ricordo il tuo... Volto terrorizzato”

Lui s'incupì e poi aprì bocca.

Cedric:“Wow... Non penso sia comune, anche io me ne sono accorto. Ti ho riconosciuta”
Tessa:“Bene... Si va?” chiesi cambiando discorso.
Cedric:“Ok” ci alzammo e uscimmo, recuperando tutti gli oggetti.

L'ultima cosa che dovetti affrontare quel giorno, era secondo me, la peggiore.

***

Bene, secondo voi cosa sarà?

Spero vi piaccia💛

The Bravest Boy ➵Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora