Sono stata pietrificata?

455 30 19
                                    

Entrai nella sala comune: Will, che stava quasi per molestare un ragazzino di prima per ragioni a me ignote - fino ad un secondo fa- mi venne incontro quasi inciampando nei suoi stessi piedi.
Appena riuscì ad essermi accanto mi abbracciò, io gli lasciai due pacche goffe sulla schiena, aspettando risposte.
Will:“Tessa, grazie al cielo, tu sei stata pietrificata!” gridò con una voce stridula, isterica.
Tessa:“Sono stata pietrificata?” chiesi sorpresa.
Will:“No, non tu, un'altra, ma noi credevamo fossi tu! Ti stavamo cercando dappertutto!” esclamò prendendo fiato.
Tessa:“Noi chi?” domandai lentamente.
Will:“Io e Cedric... Non fare quella faccia! È logico che non vorrebbe che tu venissi attaccata di nuovo, e comunque dovrò dirgli che sei con me; solo che non so dove sia...” sospirò.
Tessa:“E chiederlo a Lucy e Alice?” domandai accigliata.
Will:“Non ti hanno più vista, a pranzo non c'eri e nell'ora buca non sei neanche passata di qui” spiegò.
Tessa:“Bè, ero a fare un corso... Ma non importa adesso” cambiai argomento.
Tessa:“Helene?”
Will:“E chi la vede più Helene quando c'è Cedric nei paraggi? Comunque sia, ti assomiglia moltissimo l'altra ragazza, è logico che abbiamo pensato subito a te!” esclamò.
Tessa:“Logico...” borbottai, contraddicendolo.
Will:“Quindi, se vedi Cedric, digli che non sei tu la vittima...” disse senza pensare alla frase poco sensata.
Lo guardai accigliata di nuovo, lui ci arrivò solo dopo a ciò che aveva detto, e scoppiammo in una risata disordinata.
Will:“Allora, ciao” mi salutò e si dileguò fuori dalla sala comune.
Sorrisi, senza motivo, ma sorrisi veramente, uno di quelli che non fai perché ti obbligano o semplicemente quando devi dimostrare di essere felice.
Andai a prendere un libro che mi mancava per due ore dopo, poiché in quel momento avevo un buco nell'orario.
Uscii anch'io dalla sala, da sola stavolta.
Nel corridoio, trotterellai gioiosamente, non sapendo di preciso dove andare, che provai dopo tanto tempo la felicità, senza alcuna ragione.
Mi partì una risatina, anch'essa priva di significato, e iniziai ad andare più veloce, aumentando il passo, che presto si tramutò in un avanzare scomposto e... Un dolore lieve alla schiena, gli artigli... Non era solo la paura, ma anche l'esagerata gioia.
Non ci pensai e cominciai a correre per il corridoio, per cercare un’aula o uno sgabuzzino dove ritrasformarmi, sempre però con un ‘sorriso cagnesco’ stampato in faccia.
Ma subito dopo aver svoltato l'angolo, mi fermai immediatamente, spalancando gli occhi umani.
Meno male è solo lui, ma mi riconoscerà dopo tutto questo tempo?
Cedric:“Tes!?”
Sì.
Cedric:“Veloce! Qua dentro!” aprì la porta del bagno dei maschi, guardò dentro e mi fece segno di via libera.
Non me lo feci ripetere, ed entrai subito.
Il ragazzo chiuse la porta, poi un silenzio tombale calò nella stanza.
Sentivo il cuore martellarmi. Volevo ritrasformarmi, ma non successe come le altre volte.
Cedric mi guardò meglio, poi si avvicinò lentamente.
Cedric:“Credevo che tu fossi stata... Presa” disse con la sua voce ormai troppo cambiata da due anni fa. Si sentirono poi i nostri respiri.
Mi misi a cuccia.
Cedric:“Bè... È bello vedere che tu sia viva...” mossi leggermente la coda, per mostrargli una specie di ‘grazie’.
Cedric:“Non mi aspetto che tu risponda, bè sei un lupo, ma... Sappi che ti voglio ancora bene” abbassai il muso e mi guardai le zampe. Dopo successe l’inimmaginabile, una cosa che mai avrei potuto pensare che accadesse lì, in quel momento.
Cedric:“Oh, Tes, non so quanto a lungo potrò starti lontano!” esclamò venendomi incontro e stringendomi, senza avere paura della mia sembianza da lupo dal pelo marrone.
Rimasi colpita dalla sua reazione, ma mi fece piacere, in fondo: solo in quel momento mi accorsi di quanto avevo bisogno di un suo abbraccio.
Il ragazzo si mise in ginocchio, alla mia altezza, per abbracciarmi meglio, e sentii i miei occhi inumidirsi, nello stesso momento in cui sentii il mio corpo riavere la forma umana, messa in ginocchio come Cedric, ma davanti a lui.
Non esitai un secondo ad allacciare le braccia dietro la sua schiena e cedetti, facendo scendere una lacrima sul mio viso.
Lui era stato meno forte perché stava piangendo, lo sentivo, e da una parte mi faceva stare bene saperlo.
Ci staccammo dall'abbraccio e subito mi asciugai il viso con una manica della divisa, come fece Cedric.
Cedric:“Tes, mi dispiace, sono stato un deficente ad abbandonarti... Sai che non sono il tipo di ragazzo che litiga... Scusa” cercò di dire, con voce spezzata.
Io risi e lo guardai negli occhi, talmente simili alla Luna da farmi rabbrividire.
Tessa:“Ced, accetto le tue scuse, ora basta, ok?” lui annuì freneticamente e mi sorrise.
Ci riabbracciammo, poi ci alzammo ed andò a controllare se ci fosse qualcuno in corridoio, per poi farmi uscire.

***

Ciao!! Com'è questa Reunion dei nostri protagonisti?
Piaciuta?
MA RAGAZZI, Wonder di Shawn Mendes quanto potrà essere bella!!??
Comunque credo che sia la canzone perfetta per questo capitolo 💛

The Bravest Boy ➵Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora