Capitolo 33

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Eri appena partito e sentivo già la tua mancanza. Avevo passato l'intera notte a pensare, nel vano tentativo di risolvere i miei problemi per restare ancora qui, con te. Alla fine però ogni idea era stata scartata, rimanendo con una sola opzione: trovare un nuovo lavoro.

Non sapevo dove poter andare a sbattere la testa, ma tutto sarebbe stato meglio di dove ero in quel momento. Non mi andava più di essere sfruttata e di venire trattata come una nullità; per troppo tempo avevo lasciato che i miei valori venissero calpestati ma in quel momento, con tutte quelle bollette in accumulo, non potevo più lasciare che ciò avvenisse.

Ero determinata? Non saprei dirlo, ma la tua immagine mi dava molti motivi per cui lottare.

Speravo davvero di farcela. Per noi.

Quando il campanello suonò non ero neppure un minimo presentabile, ma nonostante ciò andai ad aprire (speravo inutilmente fossi tu).

Un mazzo di fiori, di bellissimi tulipani, era poggiato sullo zerbino con un piccolo bigliettino affisso.

Non aspettai neppure un secondo a chinarmi per raccogliere quello che sembrava proprio un tuo regalo.

Rientrai in casa annusando il profumo buonissimo di quei fiori variopinti.

Il biglietto era semplice e conciso, però ciò che avevi scritto riuscì comunque a scaldarmi il cuore abbastanza per affrontare quella giornata.

Sorrisi richiudendo con cura il fogliettino per sistemare i fiori in un bel vaso.

"Mi manchi già.

-J"

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