Capitolo 37

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Jungkook

Era da tre giorni che ti scrivevo e tu sembravi proprio evitarmi. Non ero a conoscenza di cosa ti fosse successo mentre ero via e mi sentivo dannatamente in colpa per non aver prestato la giusta attenzione.

Sembrava che tutti i passi avanti che avevamo fatto fossero spariti.

Dopo l'ennesimo messaggio che ti inviai senza ricevere una risposta, decisi di venire a casa tua. Ero proprio sull'uscio della porta, pronto a correre da te, quando Namjoon mi fermò.

«Non andare da lei» disse, inchiodandomi sul posto.

«Non devo dare ascolto a te» risposi, sentendo però una fitta al petto: pensavo che gli hyung mi avrebbero appoggiato in tutto...

«Non ha senso che tu vada, ormai lei sa la verità» continuò Taehyung, spuntando dal corridoio.

«Quale verità?» chiesi iniziando a innervosirmi.

«Le ho scritto» disse con nonchalance.

«Tu cosa?» gridai, non riuscendo a comprendere quel loro atteggiamento.

«Kookie, è stato meglio così» si intromise Namjoon.

«Cosa diamine le hai scritto?» sibilai avvicinandomi con grandi e pesanti passi ai due. I miei occhi, se solo avessero potuto, avrebbero tagliato in due la faccia di Taehyung.

«Le ho detto l'unica cosa che l'avrebbe fatta allontanare: che è un rimpiazzo» spiegò il biondo.

Non riuscì a trattenermi e mi buttai addosso a lui, pronto a colpirlo; Namjoon però mi tirò lontano.

Sentì i miei occhi riempirsi di lacrime e, come un adolescente, corsi in camera mia. Mi sentì veramente patetico in quel momento.

Presi il telefono e iniziai a scriverti, mentre nella mia mente cercavo una spiegazione per tutto questo.

Gli hyung erano stati i primi a spronarmi in questa relazione, quindi perché proprio ora avevano deciso di cambiare e rifiutare quello che stavamo costruendo?

Mi pentì di non aver indagato prima su ciò che ti aveva detto Taehyung quel giorno, se lo avessi fatto magari saresti stata ancora con me.

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