Capitolo 17

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Ti fiondasti con impeto su di me, stringendomi nel cerchio delle tue braccia.

Tutte le briciole di sonno che mi erano rimaste scomparvero con quel tuo gesto improvviso.

Le tue labbra si avventarono fameliche sulle mie e io non riuscì a impedirtelo.

Non so come la porta si chiuse alle nostre spalle, ma ricordo perfettamente la sensazione dei tuoi capelli tra le mie dita. Mi sentì in paradiso quando tastai la loro morbidezza.

Le tue mani premetterò contro la mia schiena, avvicinandomi sempre di più a te, mentre il nostro bacio si trasformava in peccato.

Senza accorgermene mi ritrovai avvinghiata a te, tu però non eri da meno: il modo possessivo con cui mi tenevi mi stava facendo diventare pazza.

Le nostre labbra si scontravano rapide e furiose, ogni volta però mi sottraevi un po' di respiro.

Lo desideravo, bramavo tutto quello giorno e notte.

Ecco perché, quando finalmente lo ottenni, non riuscì a fermarmi.

Ci scontrammo contro i mobili della mia cucina.

Sentivo la nostra temperatura alzarsi, mentre tu mi tiravi via la maglietta di dosso e mi lasciavi indifesa di fronte a te.

Il tuo sguardo mi imbarazzava, ma non mi coprì.

Non so come, ma presi coraggio e avvicinai le mie mani al bordo della tua felpa.

Mi aiutasti a toglierla e io potei ammirare il tuo corpo.

Cavolo, eri fin troppo perfetto per una come me.

Nuovamente la danza delle nostre labbra riprese e io non riuscì più a ragionare.

Le mie regole scomparvero in un istante quando mi sfiorasti delicatamente.

Non potevo essere ancora diffidente di te.

Così mi abbandonai al fiume in piena dei nostri sentimenti e, tra un ansimo e l'altro, mi concessi a te.

Quella sera pensai che entrambi fossimo ubriachi.

In realtà, eravamo solo innamorati.

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