Capitolo 22

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Ci sedemmo a tavola prima di quanto pensassi, a quanto avevo capito Jin aveva cucinato tutti quei piatti deliziosi e per farlo si era persino dovuto alzare presto.

Fu naturale per me scusarmi quando venni a conoscenza di quell'informazione, ma subito tutti mi rassicurarono.

All'inizio non parlai molto, preferivo ascoltare e osservare, più che dar fiato alla bocca.

Hoseok, il ragazzo dai capelli rossi, cercava in ogni modo di pormi qualche domanda ma, anche a causa dell'imbarazzo, stentavo a rispondere.

Loro avevano un'amicizia così stretta da sembrare davvero dei fratelli, mentre io mi sentivo come l'elemento d'intralcio. Non ero mai stata brava con le persone, per questo non capivo come potessi piacere a Jungkook.

Io ero niente in confronto a lui.

«Oh, oh! Jungkook-ah mi dispiace per te, ma questa dobbiamo raccontarla!» esclamò d'un tratto Jimin abbandonando le sue bacchette dentro la ciotola di riso solo per spostare dagli occhi la sua frangetta bionda.

«Avevamo detto niente cose imbarazzanti, hyung» mormorò l'oggetto della discussione, mentre le sue guance si tingevano di una leggera sfumatura di rosso.

«Non avevamo promesso niente» affermò Taehyung da sotto la sua montagna di ciuffi castani «E poi sono sicuro che a Misun non dispiacerebbe sapere qualche racconto su di te» continuò puntando i suoi occhi su di me.

Per un secondo pensai alla tua espressione imbarazzata e sorrisi: non mi sarebbe dispiaciuto affatto sapere quelle cose su di te. «Già, mi farebbe piacere» dissi sostenendo i tuoi amici nei loro intenti.

Ti fingesti offeso per qualche secondo, poi abbandonasti l'idea permettendo finalmente che Jimin e gli altri raccontassero tutte le idiozie che avevi combinato nel corso degli anni.

Si vedeva quanto il rapporto con loro fosse puro e, anche se eri sembrato contrariato, ti fece piacere rievocare quelle vicende.

Alla fine fu piacevolepassare il tempo con loro, con la tua famiglia. Inoltre, il loro entusiasmo eracosì contagioso che riuscì a farmi sciogliere un po'.
Kookie, eri davvero fortunato ad averli: io amici così li avevo desiderati perquasi tutta la mia vita. 

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