Chapter 1: il cliente

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Premessa.
Prima ancora di leggere sappiate che questa storia non è completa e probabilmente non lo sarà mai.

Buona lettura a chi ha deciso di leggerla comunque<3



«Un double chocolate Frappuccino»ordina una donna sulla trentina, non smette di ruminare come una mucca quel chewing gum neanche un secondo.

È così lavorare da Starbucks, ogni giorno ti trovi nuovi clienti pronti ad assaggiare i tuoi intrugli.

Poi si lamentano con te se scelgono un frappé o caffè che a loro non piace.

«Ecco a lei signora, sono 4$»porgo alla signora la sua bevanda aspettando che mi porga i soldi.
Sbuffa per poi porgermi le banconote.

Boh non lo so, lo vuoi gratis?

Mi appoggio al bancone osservando la clientela. Ognuno pensa ai fatti suoi sorseggiando la propria bevanda.

Un ragazzo si avvicina al bancone.
Porta un paio d'occhiali da sole ed ha lo sguardo abbassato sul cellulare.

«Janette non dormire, vai subito a ricevere l'ordine»il signor Williams, nonché mio capo, mi risveglia dai miei sogni ad occhi aperti.

Mi sistemo il grembiule e corro subito a ricevere l'ordine dal cliente appena entrato.

«Salve, cosa desidera?»chiedo gentilmente al ragazzo.

Finalmente stacca gli occhi da quel cellulare e si volta a guardarmi, posiziona gli occhiali sul bancone e spegne il cellulare per poi posarlo in tasca.

Ma con comodo, vuoi pure un caffè?

«Un caffè»sputa secco.
sbaglio o mi ha appena letto nel pensiero?
Imbarazzata mi giro subito e mi metto a lavoro con la macchina del caffè.

Porgo il caffè al ragazzo e ritorno ai miei sogni ad occhi aperti.
«L'hai visto anche tu quel figone che è entrato prima?»mi chiede con occhi sognanti Cynthia, nonché mia collega.

«Non ho visto nessuno»dico pulendo la macchina del caffè con uno strofinaccio.

«Ma come?! Era alto, portava un paio di occhiali da sole...»mi si illumina una lampadina.

«Ah si, ha ordinato un caffè»

«Beata te che hai avuto questo onore»mi giro verso la mia amica con faccia disgustata.

«Comunque fai piano che è lì»le indico un punto del bancone, lei mi segue con lo sguardo fino a quando non lo intravede.
È di nuovo con il cellulare in mano.

«A proposito, ti sei iscritta al college?»chiede Cynthia. Poso lo strofinaccio e scuoto la testa.

«Ancora niente, e credo propio che di questo passo il college dovrà aspettare il prossimo anno»dico frustrata.

«Capisco, mi dispiace se avessi potuto aiuta-»

«No, mi sono promessa che avrei fatto tutto sola e ciò farò.»dico secca, non voglio aiuto da nessuno.

Avrei guadagnato tutto sola ed avrei mostrato ai miei che so cavarmela da sola.

Il ragazzo di prima si avvicina e lascia i soldi per il caffè ordinato prima.

«Buona giornata signorine»dice abbassandosi gli occhiali. Si sofferma due secondi su di me per poi voltarsi ed uscire dal locale.

Finito il turno prendo la mia borsa ed esco dal locale, fuori il clima era giusto un po' fresco.

Arrivo al mio appartamento e mi butto a peso morto sul divano.
Senza neanche accorgermi mi addormento li.

***

Sono in un ritardo madornale.
Sono le 7:40 e io dovevo essere al locale alle 7:00.

Oggi mi caccia. Ne sono sicura.

Prendo la borsa e chiudo la porta a chiave.
Un bigliettino messo all'angolo mi porta ad abbassarmi e raccoglierlo.

È tutto incartocciato.
Lo infilo subito nella borsa e scendo le scale dell'appartamento.

Mentre corro per strada cerco di raccogliere i capelli in uno chignon.
Arrivo al locale e senza farmi notare dal signor Williams entro nel camerino e prendo il mio grembiule.

«Janette Miller, vuoi farti licenziare?»il signor Williams si presenta davanti a me con le braccia ai fianchi.

Addio a tutti, se mai dovessi interessare a qualcuno potete trovarmi in un qualsiasi mercato a chiedere l'elemosina.

«Vai subito a prendere gli ordini e cerca di non fare più ritardi»ordina il signor Williams.

«Subito signor Williams»corro fuori dal camerino.

Pensavo peggio.

Mi sistemo il grembiule e guardo un po' in giro aspettando qualche cliente.

«Un caffè»eccolo di nuovo.
Mr. Maleducato.

Non credo abbia conoscenza della parola "per favore".

Preparo il caffè e glielo porgo, sento che mi fissa, e anche in modo insistente.
Mi viene in mente il biglietto trovato pochi minuti fa davanti alla mia porta, quindi corro subito nel camerino e lo tiro fuori dalla borsa.

Lo scartoccio e cerco di leggere la calligrafia.

"Ho sentito che hai bisogno di un lavoro e a quanto pare fare la barista qui non è un granché, che ne pensi di lavorare da me?
Ps. Sono quello che ordina ogni giorno un caffè"

Non so che fare.
Adesso si spiega il motivo per cui mi guardava in quel modo poco fa.

E se non fosse stato lui?

Ci sono tante persone che ordinano qui caffè ogni giorno, ma qualcosa dentro mi dice che è lui.

Vai Janette, questa è la tua svolta.

Esco fuori dal camerino pronta a chiederli se fosse stato lui a lasciarmi quel biglietto davanti casa.


Ciao amori!
Ed eccomi qui con una nuova storia.
Lo so lo so, sto iniziando tante storie(non esageriamo) nonostante alcune ancora devo aggiornarle.
Purtroppo è così, mi viene ispirazione e se non la scrivo subito poi mi dimentico tutto dopo un secondo.
Quindi eccomi qua.
Fatemi sapere che ne pensate e se vi va lasciatemi un voto/commento, mi farebbe tanto piacere<3

Ps. Aggiorno martedì.

Insta: scrivopervoi

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