Chapter 15: Disperazione

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Aidan si abbassa all'altezza di Meredith e le lascia un bacio sulla guancia, poi le dice:«scendi giù e aspettami in salotto, va bene? Arrivo subito.»la piccola annuisce e corre giù per le scale.

Aidan adesso posa il suo sguardo su di me.
Adesso mi fa paura, tanta.

«ti metti a ficcanasare adesso»dice prendendo tra le mani la cornice di prima.
Ci passa le dita e la osserva attentamente.

«n-no non mi permetterei»dico alzandomi dal letto,
mi avvicino alla porta così da poter scappare non appena ne avrò la possibilità.

Lui intanto si avvicina a piccoli passi verso di me.
L'ansia mi sale addosso,
indietreggio lentamente e mi blocco non appena raggiungo il muro.

Aidan si trova a mezzo centimetro da me, preme le sue mani sul muro, ai miei lati.
«Aidan io devo andare, h-ho lasciato i cocomeri nel forno»
Ridete ridete, ve lo concedo.

«i cocomeri non si cucinano nel forno»afferra una ciocca dei miei capelli e se la rigira tra le dita.
Un sorriso diabolico aleggia sul suo volto.
Io invece sempre più rossa.

«A-Aidan mi lasci andare?»sorride.
«ti metto in imbarazzo, Janette
Arrossisco ancora di più e ciò non aiuta.
Altro che cocomeri nel forno, ci sto io nel forno.

«si cioè n-no, solo...sei troppo vicino»si schiarisce la voce e finalmente si allontana.
Colgo l'occasione ed esco dalla stanza di Meredith correndo.
Mi fermo solo quando raggiungo la cucina.

Ho il respiro affannato.

In cucina Fiona e Meredith mi guardano inarcando le sopracciglia.
«ti abbiamo assunta per fare le maratone a casa? Corri a sistemare la spesa piuttosto»roteo gli occhi e faccio come dice Fiona.
Gne gne.

«è sbrigati che oggi abbiamo ospiti»

«ospiti?»

«si, la signorina Sara»
Mo ci mancava solo questa.
Posso urlare un vaffanculo?
Ah no? Okay.
VAFFANCULO.

***

«Janette aggiungi una sedia a tavola»sbuffo e faccio come mi dice Fiona.
Sono stanca, annoiata e infastidita.
E si ci mette pure il cielo che si sta facendo nuvoloso.
Oggi non è giornata.

Sistemo la sedia nella sala da pranzo e torno in cucina a prepare la cena con Fiona.
Fisso la finestra che viene colpita da alcune piccole gocce d'acqua.
Sta piovendo.
Mi viene da piangere.

Cioè sono le cipolle che sto tagliando ma anche la giornata fa schifo.
Un urletto di frustrazione mi esce dalla gola,
«avanti sono solo due cipollette e tu piangi fiumi»fulmino Fiona con lo sguardo.
Lei avrà qualche lenti specifiche che so io.

Il campanello suona e Fiona mi manda ad aprire.
Apro e davanti mi trovo Sara.
Al solito indossa un tubino, stavolta color rosa pesca.
Una borsetta della Balenciaga alla mano sinistra ed una scatola contenente presumo una torta nella mano destra.

«fammi entrare che fra poco la pioggia mi rovina i capelli!»strilla.
Ci mancherebbe Miss Perfezione.

mi sposto e dopo avermi lasciato la torta tra le mani gira i tacchi ed entra in casa.
Con comodo tesoro.

Entro in cucina ed infilo la torta nel frigorifero.
«o che cara hai portato una torta?»alzo lo sguardo e trovo Fiona parlare con Sara.
Ma guarda te questa come la tratta bene a lei eh.
Io ho fatto le crêpes e mi ha riservato solo occhiatacce.
Okay.

«avete dell'acqua fresca?»chiede Miss Gentilezza.
«no, ma abbiamo del cianuro se vuoi»Fiona mi da una gomitata.
«scusami tesoro?»è pure sorda la signorina?
Mh.

Ringhio e afferro una bottiglia dal frigo, prendo un bicchiere di vetro e glieli appoggio sul bancone.
Serviti da sola.

Lei mi guarda con una smorfia e sussurra un "stronza".
«specchio riflesso»ringhio.
Io non mi sto zitta.

***

La pioggia ancora non cessa, il mio umore peggiora sempre di più.
Io e Fiona abbiamo appena sparecchiato la tavola.
Aidan non l'ho neanche visto.
Come se mi interessasse.
Si.
No.
Boh.

«Fiona posso andarmene?»passo lo strofinaccio sul bancone sul bancone poi guardo lei inattesa di una risposta.

«si, buonanotte»ricambio e dopo aver preso la mia borsa esco dalla Villa Woods.

La pioggia ancora non si è fermata.
E vabbè pazienza significa che dovrò prendere un taxi, oppure chiedo ad Aidan?
Chiedo a lui va.

Rientro in casa per cercarlo ma non lo trovo.
«Fiona hai visto per caso A- il signorino Woods?»chiedo e lei mi guarda inarcando le sopracciglia. «è in giardino c-»
«grazie!»esco dalla cucina e percorro il lungo corridoio che porta al giardino.

«ma dove cavolo sono gli interruttori qua?»
Afferro la maniglia della grande porta in vetro ma a quanto pare è chiusa da fuori.
Sbuffo e torno indietro.
Devo uscire per forza.

Apro la porta e cammino più attaccata al muro possibile per non bagnarmi.
Dannato vestitino.
Arrivo dietro la casa, nel giardino.

Sto per girare l'angolo quando sento delle voci.
Torno indietro e mi nascondo dietro il muro.
Mi sporgo un po' e noto due figure.
No.
Non può essere.

Aidan è sotto la tettoia, con Sara, sono vicini, dannatamente vicini, e le sta porgendo pure la giacca.
Sento una brutta sensazione allo stomaco.
Mi giro e comincio camminare a passo svelto.

No. Non sono gelosa.
Io? No.
Poi di cosa?
Non può essere, impossibile.

Mi ritrovo a correre sotto la pioggia, sono zuppa.

Lancio un urlo di disperazione
Ma possibile tutte le sfighe a me?

Delle lacrime mi sfuggono e si confondono con le gocce d'acqua che picchiano sulle mi guance.
Il mondo mi vuole male a me.

Salve a tutti!!!
Scusate l'assenza ma sono da alcuni parenti in un'altra città quindi praticamente non ho neanche il tempo per respirare.
Vabbè.
Che mi dite del capitolo?
Aidan e Sara?😒
E Janette gelosa?
Lasciatemi un voto/commento se vi è piaciuto<3
Notte a tutti un bacione💗💗

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