Chapter 10: Arsenico Woods

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Sistemo gli occhiali da sole sul naso ed il borsone sulle spalle.
Si sta squagliando.

Attraverso il piccolo giardinetto di cui si prende cura mio padre e busso alla porta.

«amore di mamma ma che ci fai qui!»mia mamma mi stringe forte che a momenti scoppio.
«se vuoi me ne vado eh»dico sorridendo, lo ammetto, mi è mancata.

Entro a casa e trovo mio padre sul divano con un giornale in mano.
«papà!»lui si alza e con un gran sorriso mi viene ad abbracciare.
«come stai tesoro?»chiede mentre mi accomodo accanto a lui«bene pa, voi tutto bene?»

Ci accomodiamo tutti a tavola e ceniamo insieme.
«come va il lavoro da Starbucks?»mi schiarisco la voce e poso la forchetta.
«non lavoro più da Starbucks»mi scrutano attentamente.
«adesso lavoro come governate da una famiglia, mi pagano bene»dico per poi riprendere a mangiare.

I miei si guardano e poi sorridono«quindi riuscirai a pagarti il college sola?»chiede mio padre,
è una frecciatina lo so.
«si, eccome»dico fiera.

«buon per te tesoro, a proposito, da chi lavori?»chiede poi mio padre.

«lavoro per la famiglia Woods»mio padre comincia a tossire rumorosamente mentre mia a madre a momenti sembra star per fare il segno della croce.

Si cominciano a guardare entrambi in modo strano e ciò mi urta parecchio.
«che succede?»
Non rispondono.
Boh okay.

«Mamma. Rispondi. Che diamine vi sta prendendo?»chiedo ormai al limite della pazienza.
«non puoi lavorare da loro punto e basta.»ringhia mio padre.
Ma?.

«papà sono grande, non potete più decidere per me, perché non posso lavorare da loro? Mi trattano bene anche loro figl-»
«ah ma non mi dire che adesso ti sei innamorata di lui, complimenti»mio padre si alza dalla tavola ed esce in giardino.

Mi alzo anch'io e lo seguo.
«mi vuoi spiegare perché non posso lavorare da loro?»urlo e finalmente si ferma.

«non puoi perché...sono pericolosi Janette»dice ancora con la rabbia negli occhi.
«chi te lo fa pensare? Non gli conosci nemmeno.»ringhio.
«ah si? E va bene, torna da loro a fare la puttanella con loro figlio, poi però non venire a piangere da noi»ed ecco qui, il mio cuore si è appena distrutto.
In mille pezzi.
Perché?
Nessuna risposta.

Entro subito in casa e corro in camera, riprendo il mio borsone e vado via.
Evidentemente qui posto per me non c'è e fino a quando non mi daranno risposte io non rimarrò a gambe incrociate a far finta che tutta vada bene.

Prendo il telefono e digito un numero.

«Josh, posso venire a dormire da te stasera?»

«ei Janette, sei in paese?»

«si sono tornata oggi»alcune lacrime mi sfuggono e rigano il mio viso, ed io che pensavo di poter passare due tranquilli giorni con i miei.
Come no.

«è successo qualcosa»la sua è più un affermazione, Josh mi conosce bene.

«si, ti racconto tutto poi, quindi posso venire?»

«e lo chiedi pure? Dammi l'indirizzo che ti vengo a prendere va»

***

«quindi mi stai dicendo che non vogliono che tu lavori da quella famiglia, e perché?»chiede Josh, nonché mio migliore amico d'infanzia.

Mi trovo a casa sua e dopo avermi dato una delle sue bellissime magliette lunghe e i suoi pantaloncini larghi ha ordinato due pizze.
Lo adoro.

«mh»annuisco, ancora sono stordita da ciò che è successo, ancora non riesco a dimenticare il misto di rabbia e paura che aveva mio padre negli occhi.
Mi ha messo ansia addosso.

«secondo me c'è qualcosa sotto...»dice accomodandosi accanto a me.
«dici Sherlock?»ride e mi butta il cartone della pizza in faccia.
Infame.

«sono solo i miei genitori un pò...paranoici»
passerà, credo.
Spero.

«il tizio la, Anas Woods, com'è?»scoppio in una risata. «Anas?»lo guardo ridendo«scusami, Ander»dice lui sicuro.
«Ander?»sto morendo.
«Arsenico?»scoppiamo entrambi in una risata, lo adoro, lo dirò altre mille volte.
È sciocco e stupido.
Con un QI intellettivo inferiore di una mosca.

«seriamente, come si chiama?»chiede lui tornando serio«si chiama Aidan sciocchino»mi fa il segno del centro.
Ricambio amore.

«comunque si, stai attenta»ed ecco qui che l'ansia torna.
«ma vaffanculo anche tu»scoppia in una risata.
Mi sta prendendo in giro.

«comunque a parte gli scherzi secondo me devi stare tranquilla, se ti trattano bene che problema c'è?»dice lui piegando i cartoni della pizza e buttandoli nel cestino della spazzatura.

«per il momento sono abbastanza normali, mh»vabbè più o meno.

«vuoi qualcosa da bere?»chiede lui avvicinandosi al frigorifero.

«già che ci siamo, che dici di un bel brindisi di cianuro?»rido mentre lo vedo far finta di pensarci su.

«oppure arsenico già che ci siamo»dice alludendo a poco prima.
Ci sta.

«che arsenico sia»

Si scherza eh
Niente Aidan Woods oggi, solo arsenico.
Capitoletto un pochettino di passaggio.
Come state? Io benino.
Scusate se ieri non ho aggiornato ma non stavo granché.
Quindi niente.
Lasciatemi un voto/commento se vi è piaciuto il capitolo<3
Bye💟🎆💜🔮

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