Sento qualcuno picchiettare sulla mia fronte.
Non ho neanche le forze per muovermi.
«Janette?»mi alzo di scatto ma un capogiro mi fa tornare sul materasso.
Aidan è qui.Afferro il cellulare sotto il suo sguardo e controllo l'orario.
Sono le 12:23.
Aiuto.«scusami, non ho sentito la sveglia veramente se volete licenziarmi fate pure...troverò un altro lavoro oppure mi siederò in un mercatino a chiedere elemosina o-»mi interrompe.
«Janette stai blaterando, guarda in che condizioni sei»indica il mio vestito umido della sera prima, ho dormito praticamente bagnata.
Semmai dovessi chiedere l'elemosina metterei in un cartello che mi servono soldi per curare la mia mente.«vatti a fare una doccia calda»mi alzo con le poche forze e la poca dignità rimasta e mi infilo nel bagno.
Avrei solo voglia di buttarmi dalla finestra.
Che disastro che sono madonna mia.Finita la doccia torno nella mia stanza e mi vesto, cambio le lenzuola umide con altre pulite ed asciutte e vado in cucina.
Trovo Aidan intento a cucinare qualcosa.
Mi ero dimenticata della sua presenza.
Ma non ero io che cucinavo per lui?
Interrompete.Mi vengono in mente episodi di ieri sera.
Ed ecco che il mio umore cambia di nuovo.
Maledetta Sara.
Ma non poteva starsene a casa? Che poi c'era anche brutto tempo.
Bah.«siediti e mangia,»ordina mettendomi davanti un vassoio contenete la mia colazione.
«che poi mi spieghi che fine hai fatto ieri sera»
Si siede sul divano incrociando le braccia ed osservandomi attentamente.
scordatelo.***
«potevi chiedermi un passaggio, tanto non avevo niente da fare»
«niente da fare eh?»dico ammiccando a ciò che avevo visto ieri sera, niente da fare.
Lui scruta attentamente il mio viso ed in questo momento temo mi stia leggendo nella mente, scosto il mio sguardo dal suo.
Sono in imbarazzo.«Janette?»mi chiama per attirare la mia attenzione.
«mh?»mi giro cercando ti mantenere la calma.
«sei gelosa per caso?»mi scappa una risata isterica, una risata che cerca di coprire il mio evidente imbarazzo.
E coprire il fatto che sono gelosa, tanto.Riprendo il fiato«io? Di quella Sara?»adesso il suo viso si illumina ed un sorriso diabolico aleggia sul suo volto.
Sono da prendere a sberle fino allo svenimento.«quindi sei gelosa di Sara, mh?»mi allontano per prendere un bicchiere d'acqua, okay calma.
Mi gira la testa, e no non è un scusa per sfuggire dalle domande di Aidan.«quindi?»mi giro verso di lui:«no, perché dovrei? Senti lascia stare ieri sera me ne sono andata perché stavo un po' male»voglio morire madonna mia.
Basta ho bisogno di riposo.«adesso scusami ma vorrei andare a riposare»dico per poi lasciarlo e dirigermi nella mia stanza.
Ad un certo punto la testa comincia a pulsare ed un forte dolore mi fa chiudere gli occhi .
Afferro la maniglia e proprio in quel momento perdo le forze e cado a terra.Sento dei passi avvicinarsi a me.
«Janette?»Aidan si china«stai bene? Cosa è successo?»posa la sua mano delicatamente sulla mia fronte.
«hai la febbre, vieni...ti aiuto a sistemarti sul letto»mi afferra con le sue grandi braccia e mi prende a mo di sposa, si avvicina al letto e mi appoggia delicatamente.
Sarà l'angelo che mi sta portando in paradiso.Rimbocca le coperte e lo sento allontanarsi.
Il mondo mi vuole male e non smette di farmelo notare, bitch ho capito.Torna dopo venti minuti con un vassoio, lo posa sul comodino accanto a me.
«bevi questa, ti farà bene»indica una tazza che presumo continente qualche tisana calda«e poi prenditi questa bustina, ti aiuterà a far scendere la febbre».
Annuisco e basta.
Sono troppo imbarazzata e stordita per rispondere.Fa per uscire ma poi si blocca, si gira verso di me e si avvicina lentamente.
Raggiunge il letto e si sfila le scarpe, poi sfila la camicia.
Aiuto, sto morendo, sto andando a fuoco.
Il mio battito cardiaco non aiuta.Si sdraia accanto a me e appoggia la sua mano sul mio fianco.
Che faccio? Mi giro o non mi giro?
Starà sicuramente sentendo il mio battito cardiaco attraverso il materasso.Mi giro dal suo lato e lui sorride.
«non dovresti stare vicino a me, t-ti potrei mischiare la febbre»scuote la testa.
«se mai la dovessi prendere ci sarai te a prenderti cura di me».
Chiudo gli occhi cercando di dormire perché so bene che di questo passo andrò a fuoco e brucerò tutta la casa.Piano piano sento le palpebre pesanti e mi addormento.
Finalmente.***
Sento la voce di Aaron riecheggiare nel salotto,
sta parlando al telefono.
Mi alzo lentamente dal letto e sbircio dalla mia stanza.
So che non è giusto però sono curiosa.«momento perfetto? Ma quale momento perfetto. No. Lo decidiamo insieme non possiamo fare così»è decisamente nervoso.
Momento perfetto?«io? Ma stai scherzando?»e poi chiude la chiamata.
Faccio due passi indietro e poi esco dalla stanza facendo finta di essermi appena svegliata.Lui mi guarda e poi osserva l'orologio appeso nel muro.
Segna le 21:46. «vedo che ti sei ripresa un po', puoi cavartela da sola, non appena starai bene torna a lavoro»detto questo afferra il suo cellulare ed esce, lasciandomi da sola.Mi siedo sulla sedia e fisso il pavimento.
Perché mi sento così?
Perché mi sento come delusa?
Ho voglia di piangere, urlare e sbattere la testa al muro fino allo svenimento.
Perché?
Perché sento una brutta sensazione allo stomaco?
Quando prima avevo le farfalle allo stomaco.
Forse...no.
Oppure...forse mi sto innamorando di Aidan Woods?Salve a tuttiiiiii!
Ed eccomi finalmente tornata dopo una lunga assenza.
Scusate ma non ero a casa mia e ho avuto anche il ciclo quindi non ho proprio avuto tempo e voglia di scrivere.
E niente ecco qua il capitolo, fatemi sapere che ne pensate!!
Lasciatemi un voto/commento se vi è piaciuto<3
Ps. Io leggo i commenti semplicemente non rispondo a tutti perché potrei spoilerare ahahahBaciiii👄👄👄👄
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CRIMINAL THOUGHTS
RomanceJanette lavora come barista da Starbucks. Ha bisogno di soldi per potersi pagare il college, ma purtroppo il suo salario non è abbastanza e l'idea di farsi pagare la retta dai genitori è l'ultima dei suoi pensieri. Janette quindi deve dimostrare ai...