Alzo lo sguardo verso il signorino Woods che è fermo sullo stipite della porta dell'ufficio.
Dell'ufficio che avevo appena messo sotto sopra con fogli di qua e di la.«Ma cosa stai combinando?»si avvicina con un espressione...divertita? Mi porge una mano e mi aiuta ad alzarmi.
E che mano.
Quel contatto con il signorino Woods mi provoca mille brividi che attraversano il mio corpo senza sosta.«mi scusi, la pila era alta ed io ho perso un po' l'equilibrio»farfuglio gesticolando a caso.
Dovevo calmarmi, avevo le mani che tremavano come foglie e ciò non mi era di grande aiuto.Signorino Woods, ti prego esci e lasciami sola.
«signorino Woods, insomma, mi lasci fare il mio lavoro»gli prendo dalle mani tutti i documenti che tiene.
«mi stai cacciando via dal mio ufficio, Janette?»
Improvvisamente le mi guance cominciano ad andare a fuoco.«n-no, assolutamente no. Non mi permetterei»dico gesticolando e ridendo nervosamente. «esatto»risponde secco.
Signorino Woods, che dire, è molto bravo a cambiare umore da un minuto all'altro.«te ne puoi andare, e per carità dammi del tu e dai fine a questa pagliacciata»spalanco gli occhi.
Balbetto parole incomprensibili per poi
prendere la mia borsa e scendere giù.
Da ragazzo stupido con l'espressione divertita sempre in faccia a uomo d'affari antipatico è un attimo.«domani qui alle 10:00, no ritardi»sputa secco da sopra le scale. Saluto la governate«buona serata»almeno lei è simpatica.
«buona serata signorina Gemma»mi sorride dolcemente.
Janette! ma cosa diamine è Gemma? Santo cielo che Dio mi aiuti già dal primo giorno non ne posso più.
Devi farcela Janette, sono 2000 cazzo di dollari.Prendo un taxi che mi riaccompagna finalmente al mio appartamento.
Mi butto a peso morto sul letto.
Aidan Woods è davvero strano, chissà com'era il resto della sua famiglia, ho solo visto di sfuggita la madre e la sorellina al compleanno.
Erano ricchi, ecco.Ma poi quanti anni ha? Ne dimostra 24, poi non so.
Ha ventiquattro anni e già ha un lavoro e per finire è ricco sfondato.
Non potevo nascere ricca sfondata anch'io, no vero?Sfilo la gonna e i collant e mi addormento.
Non ho forza per fare altro.***
Come richiesto dal signorino Woods mi ritrovo davanti all'imponente Villa Woods alle 10:00 precise. Suono il campanello e aspetto che qualcuno mi apra la porta.
La porta si apre mostrandomi la dolce governate«salve signorina Gemma, il signorino Woods la aspetta sopra in ufficio»mi sorride per poi scomparire in cucina.
Nulla da fare, ormai per lei sono Gemma.Aspetta ma dove vai? Io non ricordo dove cavolo è questo ufficio.
Mi giro un po' intorno per poi finire in un salotto, è in stile moderno, ovviamente, ed in perfetto ordine. All'improvviso sento uno strano rumore e mi giro di scatto.
Era solo il vento Janette.Faccio un passo indietro ma me ne pento subito.
Un vaso crolla da sopra l'imponente vetrina e si riduce in mille pezzi.
Ora sì che sono nei guai.Mi abbasso e comincio a raccogliere i cocci con estrema velocità.
Aidan mi licenzierà, ne sono sicura...e se non lo farà lui lo farà sicuramente suo padre o la governante.«ricordavo di averti assunta come segretaria e non come macchina da guerra»il signorino Woods spunta dalla porta del salotto e si posiziona davanti a me. Indossa un completo elegante a differenza delle sue camicie e jeans con cui si presentava al locale.
Svengo.«s-stavo cercando l'ufficio e per sbaglio sono finita qui, poi ho sentito uno strano rumore e mi sono spaventante rompendo infine il vaso»mi ascolta attentamente.
«va bene»alza le spalle.«va bene?»chiedo abbastanza sorpresa dalla sua reazione«va bene.»afferma.
Okay. Sono salva. Miracolosamente.
«lascia stare»indica i cocci del vaso«se ne occuperà Fiona»mi porge una mano che prontamente afferro e mi ordina di seguirlo.Mi sistemo la camicetta che indosso e lo seguo. Arriviamo finalmente all'ufficio e chiude la porta dietro le spalle.
«oggi mi sistemerai questa libreria»indica una libreria che si trova accanto alla finestra«svuotala, puliscila dalla polvere ed infine rimetti tutto, in ordine, com'era»scandisce ogni parola soffermandosi sulla parola "ordine".
Annuisco e comincio a svuotare la libreria cercando di non distruggere, ancora una volta, qualche oggetto.Il signorino Woods non si è smosso di un millimetro da quando ho cominciato a sistemare la libreria.
Sento il suo sguardo bruciare sulla mia schiena.«cosa vuoi studiare, Janette?»il modo in cui pronuncia il mio nome. È così sensuale, così mi fa svenire però signorino Woods.
Mi riprendo dai miei sogni ad occhi aperti e mi volto verso di lui, e come immaginavo i suoi occhi sono puntati su di me.
«lingue, signorino Woods»rispondo riprendendo a pulire.«mh»lo sento annuire.
Una bambina entra in ufficio e corre ad abbracciare il signorino Woods.
È la bambina del compleanno, ha dei capelli biondi e lisci che le contornano il viso e delle adorabili guance rosee.«è la tua fidanzata?»mi soffoco con la mia stessa saliva, comincio a tossire rumorosamente ed il signorino Woods prontamente mi porge un bicchiere d'acqua.
Oh mamma, il signorino Woods mi sta aiutando a bere il bicchiere d'acqua.Sento le guance andare a fuoco, ancora una volta.
Non appena la tosse se ne va riprendo a sistemare la libreria.
Il signorino Woods, adesso porge la sua attenzione sulla bambina.«no Meredith, lei è qui per aiutare Fiona»risponde alla bambina che stava quasi per soffocarmi con una frase.
Ammetto che la risposta del signorino Woods mi ha giusto un po' delusa.
Non so che mi aspettavo?Ciauuu
Come state? Spero bene.
Avevo il capitolo pronto quindi ho pensato di aggiornare di volte.
Lasciatemi un voto o un commento se vi sta piacendo la storia<3Ps. Aggiorno domani.
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CRIMINAL THOUGHTS
RomanceJanette lavora come barista da Starbucks. Ha bisogno di soldi per potersi pagare il college, ma purtroppo il suo salario non è abbastanza e l'idea di farsi pagare la retta dai genitori è l'ultima dei suoi pensieri. Janette quindi deve dimostrare ai...