Capitolo 32

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Ho deciso di scendere a Roma.

L'ultimo attacco che ho avuto mi ha scombussolato. Ho bisogno di staccare un po' la spina.

L'unico che ne è a conoscenza era Diego.

Ma non perché gliel'ho detto io, stavo prendendo il biglietto online quando lui è entrato in stanza.

Ha voluto spiegazioni per poi dirmi che sarebbe venuto anche lui.

Lo adoravo.

L'unica cosa che mi fa sentire un bastardo è non averlo detto a Tancredi.

Stamattina l'ho salutato mentre dormiva. Era così bello.

L'unica cosa è che non sa un cazzo,e da me non saprà niente. Spegnerò il telefono, e lo riaccenderò solo nel momento in cui dovrò postare storie o cose del genere.

Lui e Gian non si meritano questo da me.

Ma ho capito che se voglio vivere bene, devo mettere ordine nella mia fottuta testa.

Chiederanno a Diego.

Quando avevo capito che mi servisse del tempo per riflettere?

Quando Tanc è uscito con Giulia, mi svegliai dopo un pò e iniziai a pensare, che forse Tancredi voleva una persone senza problemi affianco, e certamente io non sono la più inidicata.

Mi arrivò un suo messaggio, lo lessi ma non lo risposi. Non ne avevo la forza.

Iniziai a piangere a tal punto che pensavo mi venisse un altro attacco. Ma fortunatamente non accadde.

Lì avevo capito che avevo bisogno di tempo.

Mi pento di non aver detto niente a nessuno,ma avevo paura che gli altri si annullassero per accontentare me.

Io e Diego eravamo sul treno ed eravamo quasi arrivati.

"Lo capirà, ti perdonerà tesoro" mi rassicura Diego lui capiva sempre.

"Sono uno stronzo Diego, me ne sono andato senza dire niente"

"Ne avevi bisogno e lo sa anche lui, non nego che hai sbagliato a non dirglielo, ma lo capirà sta tranquillo. Ti ama farebbe di tutto per te.

Gli faccio un sorriso di gratitudine e guardo fuori la finestra.

Arriviamo a Roma, e subito Diego ebbe una chiamata. Da Gianmarco.

Mi guarda sottocchi quando risponde, gli faccio cenno di mettere in vivavoce e lo fa.

*inizio chiamata*

"Diego ma Lele e con te? Dove cazzo siete?" è nel panico, la sua voce è preoccupata.

"Gian noi vedi in realtà... siamo a Roma"

Ci fu del silenzio per un paio di minuti

"Che significa che siete a Roma Diego?"

"Poi ti spiego Gian, riguarda Lele. Avvisa Tanc e digli di non far nessuna cazzata."

"Ma sta bene è successo qualcosa?"

"Sta bene, ha bisogno di tempo. E no Tancredi so che sei lì, e non riguarda te. Riguarda lui stesso. Ti spiegherà tutto lui" dice Diego vedendomi sorridere dopo aver sentito la voce di Tanc che diceva a Gian di chiedere se stessi bene.

"Va bene allora aggiornami." stacca,era deluso, avevo deluso anche lui.

*fine chiamata*

Diego mi guarda e capisce che non sto bene. Ho le lacrime agli occhi. Ho deluso anche lui. Il mio migliore amico. Lo avevo deluso. E mi odio per questo. Diego mi abbraccia e continuiamo a camminare fino ad arrivare a casa mia.

Ci apre la mia mamma, e dopo tutte le spiegazioni e cose del genere sul perché fossimo lì, vado in camera. E lì fu la parte peggiore. Ero da solo e i demoni iniziarono ad arrivare uno ad uno.

Inizio a pensare a cose malsane. Che non esistevano né in cielo né il terra.

Inizio a respirare male, anzi a non respirare proprio.
Piangevo, non c'era un motivo in particolare. Piangevo e basta,dovevo liberarmi di tutto questo.

Menomale che mia mamma mi sente e viene in camera cercando di calmarmi.
Sapeva che non ci sarebbe riuscita, solo lui era in grado di farlo. Ma ora per la mia fottuta paura lui non c'è. Ed è tutta colpa mia.

Vedo venire Diego verso di me, con il panico negli occhi. È preoccupato da morire.
Mi avvicino a lui e mi abbraccia fortissimo. Era la mia ancora, da tutta la vita. Quella piccola scintilla che ti faceva rimanere con i piedi a terra.

Cominciai a calmarmi,fin quando non mi tranquillizzai del tutto.

"Vuoi dormire un po'?" chiede Diego e io annuisco

Mentre mi fa le coccole mi addormento li. Sperando che il tempo passasse in fretta per correre dal mio Tancredi.

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Secondo voi ha fatto bene a non dire nulla a tanc?

Buona lettura💖

D'improvviso// TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora