Capitolo 34

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Oggi devo tornare a casa. Ma non una casa fatta di mura. Ma da Tancredi.

Questo tempo trascorso con lo psicologo mi ha fatto capire che tutto ciò di cui ho bisogno lo ritrovo in Tancredi.

Sono troppo sottone, è risaputo ormai.

Ma non posso farci nulla. È la mia casa.

Sono di nuovo nel treno, in un viaggio di ritorno insieme al mio compare Diego. Che ancora una volta mi è stato accanto.

È stato fondamentale per me. Lo adoro in modo morboso. Darei la vita per lui. Non una ma infinite volte.

È stata la mia ancora. Come sempre.

"Tu dici che mi perdonerà?" sono insicuro, non so se Tancredi mi avrebbe perdonato. Insomma nemmeno io lo farei,sono scomparso così all'improvviso.

"Ci metterà tempo ma lo farà Lele, non vive senza te" mi alza un po' il morale con quelle parole. A tal punto che mi addormento svegliandomi poi all'arrivo del treno.

Prendiamo le valigie e scendiamo Troviamo solo Gianni, me l'aspettavo.

"Amori miei venite qua!" ci abbraccia fortissimo, noi ricambiavo. Gianni è l'armonia di casa nostra. Se non ci fosse stato te ne saresti accorto subito.

"È a letto con la febbre perciò non è venuto. L'ho obbligato io a rimanere a  casa" mi dice rassicurandomi.

"Perchè ha la febbre? Si sente bene? Perchè non me l'ha detto?" dico velocemente preoccupato

"Hey hey calma, non te l'ha detto perché non lo riteneva fondamentale, non sarebbe cambiato comunque nulla. Ha la febbre perché è andato a fare spesa con la pioggia dimenticandosi l'ombrello. È un coglione" non ci accorgiamo che siamo arrivati a casa.

Ma quando me ne accorgo il mio cuore, inizia a battere più forte che poteva. Sta per incontrare il motivo per cui era ancora in vita.

Saliamo le scale, io con il cuore in gola.

Arriviamo avanti alla porta. Il mio cuore sta per uscire dal petto.

Entriamo, vado direttamente nella nostra stanza e lo vedo. Il mio cuore cessa di battere.

È in compagnia di Zoe, sono abbracciati sul letto.

So che non significa niente, che è nostra amica. Ma ha fatto male.

Me ne vado e li lasciai dormire.

Corro in cucina, mi prendo un bicchiere d'acqua e decido di stendermi sul divano, con la mia coperta preferita.

Mi addormento di nuovo li. Nella mia  abitazione.

Tanc

Mi sveglio ed ero ancora abbracciato a Zoe, è venuta qui perché ha saputo da Gian che non sto bene. Avevamo parlato e ci siamo poi addormentati così.

Decido di togliermela di dosso e vado di la.

Non sentivo nessun rumore.

A casa sembrava non esserci nessuno.

Mi ricredo però quando trovo un Lele  aggrovigliato sul divano,con la sua coperta.

Il mio cuore fece un balzo.

Mi vado a mettere vicino a lui e lo guardo Era bellissimo.

Gli passo una mano tra i capelli, e lui sentendo il calore umano si avvicina a me.

"Tancredi" si sveglia dal sonno improvvisamente e mi guarda

"Hei calmati è un sogno, solo un brutto sogno." cerco di calmarlo. E ci riesco

"Mi sei mancato: confessa

"Sei tu quello che ha deciso di andarsene, avresti potuto benissimamente dirmelo. Avremmo risparmiato di stare lontani, e almeno sulla nostra relazione di soffrire inutilmente." sono uno stronzo senza cuore, ma non potevo dirgli che mi era mancato anche lui.

Con me è sempre stato così: preferivo attaccare piuttosto di confermare quello che sentivo.

Lo vedo abbassare lo sguardo con gli occhi lucidi

"Avevo paura di perderti,che tu ti stancassi di me. Non voglio perdere le uniche cose più belle della mia vita."

"Mi hai deluso Lele,capisco che era diventato difficile per te restare qui.
Mettiti nei miei panni, se un giorno me ne dovessi andare e tu lo verresti a scoprire da Gianmarco. Tu da mio fidanzato,cosa penseresti?" lo vedo abbassare lo sguardo un'altra volta. Non risponde

"Mi dispiace Lele davvero, avrei voluto esserci lì per te. Tu però non mi hai dato modo di farlo." prendo fiato quello che stavo per dire mi avrebbe ucciso "ho bisogno di un po' di tempo,dammi un paio di giorni. Devo capire"

"Mi vuoi lasciare?" è nel panico, lo riconosco dai suoi occhi pieni di lacrime, fa male vederlo così. Ma dovevo farlo per me e per lui.

"No, io non vivo senza te lo sai.  È solo una piccola pausa che ti chiedo"
Lo vidi vedo piangendo, non volendo più  soffrire vedendolo piangere decido di andarmene.

Prendovil mio telefono e me ne uscì. Non tenendo conto delle lacrime sul mio viso, e non avendo conto della febbre che ancora avevo.

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Scusate per il ritardo,ero ad una festa😁
Buona lettura💖

D'improvviso// TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora