s i x .

2.9K 187 197
                                    

Jisung era sicuro che le risse non fossero assolutamente la causa di quelle cicatrici ed era determinato a scoprire quale fosse quella vera. Ma in che modo?

Dopo alcune ore gli amici di Jisung ritornarono ognuno a casa propria. Il ragazzo sedeva sul letto a guardare il cellulare quando sentì la porta principale aprirsi e dei passi provenire dal soggiorno. Questo gli fece rivivere la scena di poco prima. Il suo battito iniziò ad accellerare e cominciò ad avere paura. Ma tutte queste ansie svanirono non appena udì una voce, a lui conosciuta, gridare: «Siamo a casa stronzo!»

Era suo fratello. Subito seguito da un «Ou» probabilmente da parte di Jihyo, che gli tirò uno schiffo sul braccio per aver chiamato il minore a quel modo.

Jisung si alzò dal letto e uscì dalla sua camera. Mentre scendeva le scale intravise suo fratello e sua sorella seduti al tavolo intenti a mangiare cibo d'asporto.

«Per favore ditemi che ne avete preso un po' anche per me» li pregò Jisung mentre si avvicinava al tavolo.

Entrambi i fratelli si girarono verso Jisung. «No, non ce l'hai chiesto.» Brian fece spallucce, tornando a mangiare. Jisung si fermò sui suoi passi, senza parole.

Jihyo tirò il suo tovagliolo contro Brian facendolo sussultare. «Non ascoltarlo, certo che ti abbiamo comprato del cibo» sorrise porgendo al più piccolo la sua porzione. «Non mi potrei mai dimenticarmi del mio fratello preferito.»

Brian sbuffò, lanciando di nuovo il tovagliolo verso Jihyo. Jisung prese la sua parte e si sedette al tavolo, dando il cinque a sua sorella.

«Non prendertela, hyung. Noi tutti sappiamo che in fondo è vero.» Jisung sorrise in modo beffardo a suo fratello maggiore.

«Hey! Sono stato io a pagarti il cibo. Non provocarmi o me lo riprendo.»

Jisung sorrise. «Grazie mille per avermi comprato il cibo, hyung. Mi assicurerò di ringraziarti mentalmente ogni volta che farò un morso» esagerò.

Brian roteò gli occhi e scompigliò i capelli al minore. «Stai zitto e mangia.» Il più giovane rise e iniziò a mangiare.

Sebbene Jisung prendesse in giro suo fratello tutto il tempo, gli era davvero grato, sia a lui sia a sua sorella. Praticamente era stati loro a crescerlo.

Sin da quando Jisung era bambino, i suoi genitori erano sempre impegnati con il lavoro. Non erano mai a casa poiché sempre in viaggio per affari lavorativi. Tornavano a casa forse tre volte all'anno per circa una settimana.

I camerieri che avevano a casa fecero del loro meglio per crescere Jisung e i suoi fratelli perché si sentivano male per loro. Non avere delle figure genitoriali a una così giovane età non era giusto. Continuarono in questo modo finché Brian non divenne abbastanza grande da riuscire a badare a se stesso e ai suoi due fratelli.

I suoi genitori assunsero camerieri, maggiordomi e cuochi così che ai ragazzi non mancasse mai niente, ma dopo che Brian compì sedici anni, questi disse a tutto il personale di restare a casa propria e di tornare solo quando i suoi genitori sarebbero tornati; poiché sentiva di non avere più bisogno di loro.

Dunque, in pratica, Jihyo e Brian furono i soli a crescere Jisung. Furono loro a portarlo in qualunque posto, a prendersi cura di lui, a regalargli qualsiasi dimostrazione d'affetto.
Sì, ovviamente Jisung sapeva che i suoi genitori gli volevano bene, ma non si era mai sentito  davvero amato, semplicemente perché mai ne ebbe la possibilità. Era come se i suoi genitori fossero degli estranei per lui. Jisung considerava i camerieri più genitori di quanto lo facesse con i propri. Benché il personale si fosse preso cura di lui per un breve periodo, fu sempre di più di quanto mai avessero fatto i suoi.

His Scars || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora