𝐈𝐕

704 57 21
                                    

La strada era piena di macchine, faceva abbastanza freddo per essere ad ottobre, stavo camminando lungo il marciapiede intento ad osservare le vetrine dei negozi mentre mia madre entrava e usciva euforica dall'uno e dall'altro.

Mia mamma adorava fare shopping e naturalmente dovevo accompagnarla sempre io quando mio padre lavorava,
<<Guarda che bello quel cappotto San>>
<<Tieni reggi tu la borsa>>, il mio compito era correrle dietro e aspettare fuori dai negozi che avesse finito di svuotare il suo conto, e naturalmente rispondere di sì ogni volta che mi chiedeva se qualcosa fosse bello o se gli stesse bene.

Mio padre lavorava per lo zio di Hongjoong, non eravamo una famiglia ricca, però non potevamo negare che ce la cavavamo bene, e qualche sfizio andava pur sempre soddisfatto secondo mia madre.

<<Che dici vuoi venire in quel negozio, magari trovi qualcosa che ti piace>> iniziò lei, <<Andiamo lo sai che non mi piace fare shopping, preferisco comprare su internet>> le risposi scocciato.
Mia madre era una all'antica, per lei le cose dovevi farle semplicemente perché andavano fatte, se le chiedevi perché faceva shopping, beh molto probabilmente ti avrebbe risposto "Perché è una cosa che va fatta".
<<Voi giovani e quel cavolo di internet, finirà che non avrete più rapporti sociali o relazioni sentimentali vere>>.

"Relazioni sentimentali vere" eh già, per i miei la bisessualità era colpa di internet...
Non erano veramente contro, solo che non la capivano, e non potevo nemmeno fargliene una colpa, anzi, certe volte mi facevano pena perché provavano a capire come mi sentivo ma non ci riuscivano.
I rapporti con la famiglia di Hongjoong erano molto buoni, non posso dire che gli stesse simpatico perché anche lui aveva il suo caratterino, però lo avevano accettato volentieri, anche perché mio padre aveva bisogno di quel lavoro.

Ultimamente le cose con Hongjoong non andavano molto bene, iniziavo a sentirmi soffocato dalla nostra relazione, lo amavo, o almeno credevo che fosse quello l'amore, però certe volte proprio non lo sopportavo, il suo carattere era pesante anche per chi gli stava intorno.
Non mi aveva mai dato noia il fatto che nessuno volesse parlare con me perché stavo con lui, la sua famiglia aveva rovinato tante persone riducendole alla povertà, ma a noi ci aveva aiutato.

Anche se... quando le cose brutte continuano a capitare alle brave persone... Beh inizi a domandarti cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

//

<<Ei tu, brutto frocio di merda! Di ai tuoi genitori che fanno schifo quanto il signor. Kim se lavorano per lui!>>
Capitava spesso che la gente che neanche conoscevo mi insultasse per strada solo perché sapevano che mio padre lavorava per i Kim o che io stavo con loro "figlio"
<<Vieni a dirmelo in faccia, codardo!>>

Rispondevo sempre così, ma nessuno lo faceva mai, no.. avevano troppa paura delle conseguenze. A me non importava molto del pensiero della gente, non era una cosa che potevo cambiare e quindi lo accettavo e basta e mi concentravo sulle cose che veramente erano importanti nella mia vita. Le persone sapevano chi fossi senza che io le avessi mai viste, tutto questo era frustrante ma ormai ci ero abituato e avevo imparato a difendermi come potevo per evitare di essere colpito troppo duramente.

//

Era arrivato un ragazzo nuovo a scuola, era alto e attraente, avevo notato come lo guardava Hongjoong, all'inizio sembrava che lo volesse morto, poi piano piano vedevo che nei suoi occhi stava nascendo un altro tipo di desiderio.
<<Perché continui a fissare quello là?>> gli chiesi un giorno fuori la scuola, <<Pensa di essere Dio sceso in terra, ma non sa che questa terra è abitata dal diavolo>> mi rispose senza togliergli gli occhi di dosso, Hongjoong era il maestro nell'odiare tutti, a prescindere, l'unica eccezione era per le persone che gli facevano dei favori e stavano in disparte senza dargli fastidio. Mi dava non poco fastidio questa cosa, perché poi le persone che si faceva nemiche, se la prendevano pure con me.
<<Beh a me sembra uno qualunque, anzi almeno non ci odia come fanno gli altri>>
<<Sai come mi ha chiamato l'altro giorno!? MINION! Ti rendi conto?>>
<<Hahahahaha>> scoppiai a ridere.
<<Che cazzo ti ridi!>> Mi diede una spinta.
<<No è che non avevo mai sentito nessuno chiamarti in quel modo, però ti si addice dai haha>>

Mi guardò male e poi tornò a fissare quel ragazzo, stava parlando con suo cugino, Mingi. Io personalmente non avevo nessuno problema con Mingi, come non lo avevo con i suoi amici, l'unica cosa era che loro mi odiavano.
Mingi era sempre silenzioso, quando stavo a casa loro non dava mai noia, però se fossi stato in lui qualche volta avrei tirato un bel pugno ad Hongjie per tutto quello che gli diceva, ma lui no, non lo faceva e io non osavo mettermi in mezzo tra loro.

---------

Sentivo il canto degli uccellini provenire dalle cime degli alberi che ancora non avevano perso tutte le foglie, i rami mossi dal vento che quel pomeriggio stava soffiando più forte del solito.
Io.
Solo.
Sdraiato su un tavolo da pic-nic nel parco.
Il mondo visto da quella prospettiva era diverso, ad un certo punto le nuvole che coprivano la luce del sole si spostarono lasciando passare dei raggi di calore che mi colpirono tutto il corpo, rimasi accecato per un istante, poi arrivò un'altra nuvola.

<<Guarda chi si vede!>> Una voce mi distrasse dall'osservare il cielo.
<<Cosa vuoi Heyjin?>> Le domandai
<<Beh stavo camminando e ti ho visto qui da solo>> si avvicinò al tavolo.
<<E allora?>>
<<E allora forse c'è qualcosa che ti turba, se hai bisogno di qualcosa... In qualunque momento... Sai che puoi venire da me>> appoggiò le sue braccia sulla mia pancia, come se fosse la cosa più normale del mondo.
<<Dovresti farlo come lavoro, sai? Guadagneresti molto...>> Le risposi cercando di evitare l'argomento che aveva appena tirato fuori.
<<Nervoso? Io conosco un bel modo per rilassarsi e penso che hai capito cosa intendo>>
<<Ancora con questa storia Heyjin, sai benissimo che non tradirei mai Hongjoong>> scansai le sue braccia da sopra di me e mi alzai.
<<Beh sì può sempre cambiare idea, no?>>
<<Devo andare, tu continua a sognare>>

Heyjin era una ragazza che ci provava in continuazione con me, aveva i capelli castani e gli occhi azzurri, portava sempre vestiti neri e di pelle, sembrava la classica ragazza ribelle dei film; non smetteva di farmi avances sessuali anche se sapeva che ero fidanzato con Hongjie, una volta quasi non stavo per cascarci, ma per fortuna riuscii a tornare in me e non successe niente.

Me ne andai, non avevo nessuna voglia di mettermi a discutere con lei.
Mentre camminavo per la strada verso casa, si avvicinò a me Yeosang, l'amico di Mingi.
Pensai che fosse solo una coincidenza e che stavamo facendo la stessa strada, però capii che c'era qualcosa di strano quando vidi che mi fissava negli occhi mentre veniva verso di me.
<<San! Dobbiamo parlare>>
Mi sembrava molto strano che uno come Yeosang volesse parlare con me, <<Di cosa?>>
<<C'è qualcosa che dovresti sapere>>


{Flashforward}

???'s p.o.v.

Il pavimento era grigio, sporco, con qualche pozzanghera d'acqua qua e là.

Avrei voluto andarmene via e non tornare più.

Era faticoso, ma potevamo farcela.

Mancava così poco.

Poi... Un coltello.

Un coltello affilato mi passò accanto, CI passò accanto.

Per poco non mi sfiorò il braccio.

Lo osservai tagliare l'aria ad una velocità incredibile.

Non potevo fare niente per impedirlo.

Lo colpì.

Sangue.

Tanto sangue.

Scusate se questi primi capitoli sono un po' lenti, ma prima volevo presentare i personaggi principali

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Scusate se questi primi capitoli sono un po' lenti, ma prima volevo presentare i personaggi principali. Dal prossimo inizieranno un po' più di intrighi tra loro e poi arriverà la Woosan😍

ѕανє мє || ᴀᴛᴇᴇᴢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora