𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈

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Era passato qualche giorno da quando eravamo riusciti ad uscire da quel posto, mai mi sarei aspettato di vedere Hongjoong venire ad aiutarmi insieme agli altri tre. L'unico problema era che poi era stato ferito e io non ero potuto andare con lui, i medici mi portarono in ospedale e mi fecero stare a letto per diversi giorni durante i quali mi medicaroo le ferite e mi fecero degli esami. Avrei voluto qualcuno che mi dicesse che lui stava bene, da quando lo avevo lasciato in lacrime su l'altra ambulanza non riuscivo a smettere di pensare a lui. Non volevo parlargli, per quando mi sarebbe piaciuto, mi ero ripromesso che non ci sarei più cascato, soprattutto dopo ciò che aveva detto alla festa, avrei continuato ad amarlo senza che lui lo sapesse, esattamente come avevo fatto fino a quel momento. Però avevo bisogno di sapere che stesse bene perché non riuscivo a dormire la notte con quella preoccupazione. Avevo parlato con San e con Mingi, mi avevano detto tutto, ma nonostante quello io non davo la colpa a nessuno dei ragazzi, l'unica colpa ce l'avevano quei genitori orribili che si ritrovavano. Hongjoong poteva avere moltissime colpe, e ne aveva, ma il mio essere stato rapito assieme agli altre tre ragazzi non era affatto una di quelle.

Mi avevano anche detto di Yeosang, mi dispiacque tantissimo e passai giornate intere a piangere, mi ero affezionato molto a lui ed era uno dei pochi amici che avevo, all'inizio non volevo crederci e pensai che fosse solo uno scherzo, ma purtroppo non era così e mi ritrovavo a chiudermi in bagno piangendo e pensando a quel suo volto angelico dai lineamenti delicati che dormiva distrutto sulle mie gambe solo qualche giorno prima. Nonostante non potessi farci niente, sentii che in qualche modo era stata anche colpa mia, se solo non avessi pensato solo ad Hongjoong, magari lui adesso sarebbe stato ancora vivo, ma questo non potrò mai saperlo.

I primi giorni almeno uno dei miei genitori rimaneva con me anche di notte, ma poi per fortuna smisero e iniziarono a venire a trovarmi solo il giorno, almeno potevo stare tranquillo senza rischiare di svegliarmi di notte e trovare mia madre che mi fissava.
Durante i momenti in cui ero solo, chiesi più volte all'infermiera che veniva sempre a controllarmi, come stesse Hongjoong, ma lei non mi rispondeva mai perché non poteva dare informazioni riguardanti i pazienti. Da una parte speravo di venirle a noia prima o poi e che me lo dicesse, ma sembrava non mollare mai.

Era arrivato il giorno in cui finalmente venni dimesso, sapevo che mio padre mi aspettava fuori l'ospedale per portarmi a casa, ma in realtà non ero felice di andare via perché ancora non ero riuscito a scoprire come stesse Hongjoong, era incredibile che dopo tutto quello che mi aveva fatto continuavo a preoccuparmi per lui. <<Buongiorno Seonghwa!>> L'infermiera entrò tutta sorridente come sempre <<Ciao>>
<<Allora? Non sei contento? Oggi vieni dimesso, stai alla grande ormai!>> Sorrisi a vedere tutta la sua euforia, era una ragazza simpatica e sempre allegra, e forse un po' di allegria serviva sempre in un posto come quello. <<Sai che vorrei sapere come sta Hongjoong...>> Si apprestò ad avvicinarsi e iniziare a spegnere le macchine accanto a me e a togliermi le flebo e le varie medicazioni che avevo addosso <<Ho una bella notizia per te allora>> per un attimo credetti che mi avrebbe detto ciò che volevo sapere <<Cosa?? Me lo dirai finalmente?>>
<<No, non posso lo sai>> sbuffai ributtandomi all'indietro sul letto <<Ma adesso che puoi uscire, puoi andare da lui>>  non ci avevo pensato, ma il problema era che io non volevo vederlo, dentro di me ero ancora arrabbiato con lui. Mi sarebbe bastato sapere che non era grave la sua ferita alla coscia e che non avevano riscontrato altri danni inflitto da quell'arma, ma vederlo avrebbe significato parlargli e parlargli avrebbe significato avere qualcosa da dire e io non avevo assolutamente nulla da dirgli. Avevo già provato a parlare con lui di nuovo e magari dargli una seconda possibilità, ma aveva dimostrato ancora una volta di essere uno stronzo e un egoista.

<<Non voglio parlare con lui, voglio solo sapere come sta>> ammisi guardando in basso <<Beh peccato perché mi ha detto che vuole vederti>> sgranai gli occhi a quell'affermazione <<Cosa!???>>
<<Anche lui mi ha chiesto spesso di te, e sa che vieni dimesso quindi mi ha chiesto di dirti di andare da lui>> non ci credetti all'inizio, perché voleva vedermi?
<<Quindi lui può sapere che io vengo dimesso ma io non posso sapere se ha ancora la gamba tutta intera!?>> Rise mentre io mi alzai dal letto per vestirmi <<È così che funziona... E poi se te lo dicessi non avresti piu motivo di andare da lui>>
<<E perché vuoi che vada da lui?>> Chiesi mettendomi le mutande e cercando di farle passare sotto il camice in modo che non si vedesse niente ma evidentemente non andò proprio del tutto così dato che lei fece un urletto e si voltò di scatto coprendosi gli occhi <<Cielo Seonghwa! Ma ti sembra il caso!? Potevi chiedermi di uscire!>> Intanto io procedetti a vestirmi completamente, non curante di ciò che aveva appena visto, dopotutto probabilmente non l'avrei più rivista in vita mia, non importava più di tanto. <<Che c'è, ti scandalizzi? Non hai... Non so... Un ragazzo? Ma lasciamo perdere non sono affari miei, io sono gay e non mi dà fastidio e comunque adesso puoi girarti>> fece come gli dissi e mi guardò di nuovo <<Si lo so che sei gay>>
<<Davvero? Come fai a saperlo?>> Chiesi confuso <<Me lo ha detto Hongjoong, mi ha raccontato quello che è successo tra voi... Sai sta tutto il giorno da solo e sono l'unica persona con cui parla>> ecco adesso pure la mia infermiera sapeva quanto ero stato patetico.

ѕανє мє || ᴀᴛᴇᴇᴢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora