𝑾𝒐𝒐𝒚𝒐𝒖𝒏𝒈
La porta si aprì di nuovo, erano passate chissà quante ore da quando mi ero svegliato in quel posto, non riuscivo ancora a credere che fosse reale, la fame iniziava a farsi sentire e mi sentivo debole. Dopo che Yeosang era tornato in quelle condizioni avevo capito che sarebbe toccata a tutti la stessa cosa, ogni volta che qualcuno entrava avevo il terrore di venire indicato. Non volevo piangere, per questo cercavo di pensare il meno possibile a San, sicuramente si sarebbe dato la colpa per non essere rimasto con me, ma ero stato io a dirgli di andare da Hongjoong, avrei potuto chiedergli di rimanere con me ma non l'ho fatto. Davo per scontato che avesse capito cosa mi era successo e speravo che chiamasse la polizia, mi mancava fin troppo, non riuscivo a respirare a volte per quanto stavo male emotivamente, ma non volevo piangere, non davanti agli altri ragazzi perché già due di loro si erano lasciati andare e se lo avessi fatto anche io avrei solamente fatto scendere ancora di più la loro speranza.
Avevo conosciuto Seonghwa e andavamo molto d'accordo, con Yeosang avevo parlato poco perché dopo essere stato evidentemente torturato non aveva spiccicato quasi più parola e aveva passato il tempo con la testa appoggiata sulle gambe del corvino mentre piangeva di tanto in tanto per il dolore dei segni ancora evidenti. Anche Yunho era stato portato via ed era tornato distrutto pure lui, ma sembrava stare meglio dell'altro forse per via della sua corporatura molto più robusta di quella di Yeosang. Secondo Seonghwa era ormai la sera del giorno seguente, io non potevo saperlo dato che per buona parte del tempo ero stato addormentato.
Quando la porta si aprì di nuovo il cuore iniziò ad andarmi al doppio della velocità come ogni fottuta volta, ma questa era diversa, avevo una sensazione bruttissima dentro di me e sapevo che mi avrebbe preso. Senza dire niente mi venne in contro facendomi alzare mentre io cercavo di opprimermi con tutte le mie poche forze rimaste, probabilmente ero quello che stava soffrendo più di tutti la mancanza di cibo. Prima che l'uomo mi portasse via di peso sentii la mano di Yunho accarezzare la mia <<Resisti Wooyoung>> fu l'ultima cosa che sentii uscire dalla sua bocca prima di ritrovarmi a camminare lungo un corridoio che sembrava infinito. La puzza di sporco e di umidità emanata da quel posto era insopportabile, scendemmo delle scale finendo in un posto buio, continuai a camminare seguendo l'uomo mentre dietro se ne era aggiunto un altro così che non potessi scappare. Non avevo altra scelta se non quella di andare avanti, sempre più terrorizzato, il mio corpo aveva iniziato a tremare incontrollato per l'ansia e la paura.
Arrivammo ad una stanza molto più grande dell'altra, appena entrati capii subito e mi bloccai. Non volevo continuare, il mio corpo non voleva e si era congelato. Al centro di quella stanza c'era una sedia con una serie di cavi elettrici intorno. Guardai in faccia gli uomini presenti, erano in quattro o cinque compresi quelli che mi avevano accompagnato <<Avanti cammina>> disse uno dietro di me dandomi una spinta, continuai a non muovermi <<N-no>> provai a dire inutilmente. Uno di loro che aveva i capelli lunghi e uno stuzzicadenti in bocca si avvicinò parandosi davanti a me <<Piccolo ingenuo credi davvero di riuscire a scamparla?>> Ghignò guardandomi negli occhi e poi si allontanò di nuovo <<Prendetelo>> due degli altri mi affermarono le braccia costringendomi a camminare verso quella sedia. Provai a dimenarmi ma non riuscii naturalmente a scamparla e ben presto mi ritrovai seduto con delle fascette ai polsi e alle caviglie.
<<Bene.... La cosa è semplice, io faccio le domande, tu rispondi, e se la tua risposta mi soddisferà non dovrai preoccuparti>> non risposi e cercai di prepararmi mentalmente al dolore che mi sarebbe toccato di lì a poco. <<Conosci Song Mingi?>> Annuii e basta chiedendomi il motivo di quella domanda. <<Parla!>>
<<S-si>>
<<È vero che tuo padre avuto dei problemi suo padre?>>
<<T-tanto tempo fa>>
<<E dimmi... Conosci anche Choi San, giusto?>> A sentire il suo nome mi vennero i brividi, cosa c'entrava lui con quello? Come faceva quel tipo losco a sapere il suo nome? Non volevo dirlo perché avevo paura di metterlo nei guai, ma avevo anche paura delle scosse che potevo ricevere e se me lo aveva chiesto voleva dire che già sapeva la risposta.
<<S-si>>
<<Hai mai incontrato suo padre?>>
<<No>>
<<Quindi non hai mai parlato con lui?>>
<<No>>
<<E tuo padre che ti ha detto riguardo il lavoro di Kim?>>
<<Niente>>
<<Risposta sbagliata>> non feci in tempo a comprendere il significato di quelle parole che un dolore lancinante mi arrivò al cervello facendo irrigidire tutti i muscoli del mio corpo, lanciai un urlo con la poca voce che avevo e appena finì la mia testa cadde all'indietro e chiusi gli occhi. L'uomo non aspettò neanche un secondo a farmi altre domande.
<<Allora? Adesso che mi dici? Cosa ti ha detto tuo padre?>>
<<N-nien-te>> respiravo a fatica e un'altra volta lo stesso dolore tornò a ripetersi più forte di prima. Iniziai a non capire più nulla, sentivo quello che mi veniva detto ma non riuscivo a rispondere.
La poca luce andava e veniva, i miei occhi non riuscivano a stare aperti e i miei polsi bruciavano talmente tanto che mi sembrava che qualcuno li stesse tagliando con una motosega.
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ѕανє мє || ᴀᴛᴇᴇᴢ
Fanfiction⟨⟨𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐦𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐞 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨⟩⟩ ↬Semplici adolescenti con una v...