"La canzone di Achille" di Madeline Miller, é un racconto lineare della vita di Patroclo, figlio del re Menenzio, e come si sia intrecciata a quella di Achille figlio del re Peleo e della ninfa del mare Teti.
La voce narrante è quella di Patroclo i suoi ricordi iniziano dall'età di 8/9 anni, troviamo un ragazzo disprezzato dal padre che cerca di allevarlo con arroganza e malvagita, figlio di una madre non sana di mente. La disapprovazione del padre porta a crescere un ragazzo insicuro ma quando la vita lo mette alle strette lotta per ottenere quello che vuole.
Il suo racconto è limpido, l'autrice fa parlare Patroclo attraverso immagini bucoliche, parole distillate come miele balsamico, vengo travolta e amaliata da esse. Tanto che il racconto vero e proprio è quasi accantonato, mi ritrovo a inseguirele per nutrirmi di esse. L'autrice riesce a parlare dei sentimenti senza utilizzare le parole che li racchiudono. Solo una volta leggo la parola "amore" e solo una volta "odio". La scrittrice mi conquista, prende in mano il lettore e lo fa attraversare il fiume di immagini.
"Quando le sue dita iniziarono a toccare le corde, tutti i pensieri mi sfuggirono. Il suono era puro e dolce come acqua, brillante come limoni. Quella musica era diversa da qualsiasi altra avessi mai sentito. Aveva il calore di un fuoco, la consistenza dell'avorio levigato. Placava e confortava allo stesso tempo. Mentre suonava, qualche capello gli ricadde sugli occhi. Erano sottili come le corde della lira e splendevano"
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Ora vorrei fare un gioco con voi, se volete, senza pronunciare la parola che racchiude il sentimento a cui pensate, scrivete un'associazione di pensiero o una poesia o quello che volete che ne parli.
Inizio io:Sibilante serpente
Annoda la gola bianca
Conficca incisivi
Distilando il suo veleno
Soffocando in un mare cenereo
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Pensieri fugaci
Poesíai pensieri fugaci sono quei discorsi che fai con te stessa più che altro, mentre cucini o cammini sotto la pioggia. non vuoi perderli allora è bello poter trascriverli quando sei presa da questo raptus di follia mentale.