capitolo 1

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Dormo da Lili stasera.
Fu quella la scusa che Chaeyoung usò con sua zia sunhee. Beh, in realtà poteva essere considerata una mezza verità, dato che in quel momento si trovava davvero a casa di Lalisa, ma di certo non si stavano preparando per andare a dormire.
-Rosie, passami il mascara!
Come al solito Lisa si era appiccicata allo specchio all'ultimo minuto. Suo cugino ten le aspettava all'ingresso per accompagnarle a casa Kim, dove si sarebbe tenuta la festa più esclusiva del semestre, almeno secondo la sua migliore amica.
Chaeyoung trovò il mascara tra i cosmetici sparsi sul letto e lo tirò contro la nuca della sua amica.
-Ahi!-si lamentò lei.
-Ti ho già detto di non chiamarmi Rosie!-
Lisa le fece il verso per poi concentrarsi sul suo trucco, che quella sera doveva essere assolutamente impeccabile.
Era evidente che la tailandese fosse più che entusiasta di partecipare a quel mega evento che augurava l'inizio dell'anno, a differenza della sua amica che non aveva la minima voglia di avere a che fare con tutti quei ricconi dalla puzza sotto al naso, soprattutto la padrona di casa.
Jennie Kim, ovvero una delle ragazze più ricche, snob, e ovviamente popolari della scuola, era conosciuta soprattutto per le sue feste, per le quali non badava a spese, con lo scopo di invitare gli studenti a suo parere più meritevoli della sua compagnia. Chaeyoung l'aveva inquadrata già dal primo giorno. Era il tipo di persona a cui piace stare al centro delle attenzioni, sempre con il suo gruppetto scelto e inavvicinabile, pronta a sfoggiare qualsiasi nuovo acquisto per suscitare invidia agli altri studenti. Più gente "comune" teneva alla larga, più la sua fama e il suo ego crescevano. A Rosé non piaceva per niente. Eppure c'erano due motivi per cui aveva deciso di accettare l'invito che sorprendentemente aveva ricevuto: Lisa, che come lei era stata etichettata come straniera dall'inizio della scuola, che voleva cogliere l'occasione per riscattarsi; Jane, la ragazza australiana con la quale aveva appena chiuso una catastrofica relazione a distanza, e che voleva dimenticare il prima possibile. Il tutto condito con il suo bisogno di sfogarsi e liberarsi dello stress accumulato.
Finalmente Lalisa si staccò dallo specchio e posando come una modella le chiese: -Come sto?
Chaeyoung la squadrò da capo a piedi. Indossava una canotta a rete bianca, dal collo alto che le scopriva la pancia e lasciava intravedere la fascia push-up nera. Un paio di pantaloni blu notte con catenelle pendenti dai passanti per la cintura e doppio strappo attorno alle ginocchia le fasciavano gambe, cosce e glutei, e per comodità aveva dei bassi stivaletti neri con lacci, in modo da poter ballare e sfrenarsi senza problemi. Con una mano la tailandese fece svolazzare i capelli categoricamente ossigenati facendo spostare l'attenzione dell'altra ragazza al suo viso. Come se le labbra di Lisa non fossero abbastanza carnose, le aveva messe in risalto con del lucidalabbra e gli enormi occhi da cucciolo erano circondati da una linea di eyeliner e ciglia curve e scurissime che gli conferivano un'aria più matura e pericolosa, nonostante i suoi tratti infantili. Di certo avrebbe illuminato il villone della Kim come un faro.
-Lali, sei uno schianto!
Lalisa sorrise ed annuì soddisfatta.
-Coraggio, babe!- esclamò avvicinandosi a lei e tirandola per un braccio per farla alzare.
-Dobbiamo andare...

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