Conoscersi

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POV Darcy

《Finito!》Esclamo chiudendo il libro e voltandomi verso Luke, che non ha parlato durante tutta la lettura.  Cosa-secondo me- molto strana.

《Non leggerò mai più un libro in vita mia.》Farfuglia con gli occhi lucidi.

《Perché?》domando ridacchiando. Si è vero, Colpa Delle Stelle ha fatto piangere anche me la prima volta che l'ho letto, ma non avrei mai immaginato che a Luke Hemmings facesse lo stesso effetto.

《 Oh, dai! Non doveva morire Augustus! Che  razza di scrittore fa morire il proprio personaggio?》 Si passa entrambe le mani sul viso, come se potesse scoppiare a piangere da un momento all'altro. Scoppio a ridere, voltandomi completamente verso di lui che è rimasto appoggiato a me tutto il tempo, non smettendo di farmi sorridere.

《Cosa ci trovi di divertente? A te non fa nessun effetto?》 Sbotta irritato.

《 Non più.  La prima volta ho pianto come una fontana, lo ammetto, ma Luke Hemmings che piange per una storia è da ricordare. 》lo schernisco alzando un sopracciglio.

《Non sto piangendo!》 Scatta.

《Ma se hai gli occhi lucidi!》

《Oh, piantala!》gira la testa di lato, incrociando le braccia con un espressione offesa. Anche quando è arrabbiato è perfetto.

《Dai, scherzavo, Luke!》sbatto le ciglia ripetutamente cercando di fare gli occhi dolci e lui, in compenso, scoppia a ridere tornando a guardarmi.

《 Dovrai farti perdonare...》 sussurra con uno sguardo malizioso.

《Come?》 Dico ricambiando lo sguardo e mordendomi il labbro.

《Se continui a guardarmi così, ti prendo proprio qui, su questo palco...》 bisbiglia con voce più roca del solito, togliendo con il pollice il mio labbro incastrato tra i denti. Sussulto per la troppa vicinanza e l'intensità in cui mi sta fissando le labbra e il mio sguardo cade sul piercing che sta tirando con i denti.

《Ti porto a mangiare qualcosa. 》 dice all'improvviso tendendomi la mano, che -dopo  essermi ripresa dal mio stato di trance- afferro. Insieme ci alziamo facendo scontrare i nostri petti e il mio respiro si blocca mentre il suo, diventa improvvisamente irregolare.  Continua a tenermi la mano nella sua guardandomi con quelle pozze azzurre che in questo momento non riesco a decifrare.

《 Andiamo. 》 dice freddamente, lasciando la presa. Rimango spaesata dal suo comportamento ma non è la prima volta che cambia umore da un secondo all'altro, ormai ci ho fatto l'abitudine.  Così senza sapere cosa è successo pochi secondi fa, prendo le mie cose e lo seguo in silenzio.

《 Dove andiamo?》 Oso chiedere.

《C'è un posto in cui fanno degli ottimi panini, ti va?》 Domanda distrattamente guardando il suo telefono. Mi limito ad annuire cercando di stare al suo passo veloce, come se avesse fretta di liquidarmi e andarsene. In fondo mi ha "invitato" lui, non capisco quale sia il suo problema.  Smetto di farmi paranoie e mi concentro ad osservare il piccolo bar in cui siamo entrati.  Ci sono alcuni tavolini rossi e una vetrina dove sono esposti alcuni panini farciti.

《 Non ci sono mai stata qui.》Cerco di avviare una conversazione, sedendomi in un tavolo vicino al riscaldamento.

《Questo college è enorme, ci sono tanti posti in cui andare.  Non esistono solo i dormitori e le aule. 》 mi lancia un occhiatina che subito accolgo come una presa in giro.

《Potresti farmi da guida, visto che non conosco niente di questo college enorme. 》 dico mimando le virgolette nell'ultima parola.

《Quando vuoi.》 mi fa l'occhiolino e io distolgo lo sguardo, posizionandolo sulla cameriera poco vestita che arriva davanti al nostro tavolo. Quando guardo il suo volto, inizio a pregare che questo sia solo uno stupido scherzo e che non sia chi dico io.

When you smileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora