Sono steso sul letto a pancia in giù, in mano tengo una piccola scatola con dentro il suo regalo di Natale. La giro e la rigiro tra le mani. È una cazzata, niente di che, eppure sembra pesare macigni. Lascio cadere la testa buttandola sul materasso e sbuffo. Penso e mi maledico perché non posso essere stato così coglione da farlo entrare come un ariete nel mio cuore. Vacci piano sento le parole di Zeno rimbombarmi in testa, ma credere alle sue raccomandazioni quando lui stesso non aveva mai avuto una relazione è stato difficile. Ma ora mi domando se non avesse avuto sempre ragione lui. A Lele sto dando tutto me stesso come non lo avevo mai permesso a nessun altro e non riesco a fermarmi dal farlo. È Michele. Lui è tutto per me, solo che prima d'ora non era mai stato tutto il mio tutto. Cazzo. Batto un pugno sul letto e sbuffo ancora.
"Vengo alla tua festa". Sento Alyssa dalla porta del bagno.
Risbuffo. "Lo so". Me lo ha detto Zeno per messaggio. Di certo non potevo dire proprio a lui che non volevo mia sorella nella stessa stanza con Lele.
"Oh!". Dice soltanto.
"Parliamo di Zeno", le dico "so sempre tutto di lui". E poi le faccio l'occhiolino.
E come se si fosse offesa lascia la soglia libera per tornare a prepararsi. E che diamine. Se non si è mai accorta della nostra amicizia è un problema suo.
Quando sento il telefono vibrare sul comodino lo afferro e rispondo immediatamente leggendo il suo nome sul display.
"Ti mancavo?". Gli chiedo facendo le fusa sperando che mia sorella poi non si metta in mezzo dato che ha lasciato la porta aperta e sono sicuro che starà origliando.
Lo sento scoppiare a ridere e credo che potrei ubriacarmi con questo suono. "Vuoi fare un po' di sexting?". Mi chiede sempre sorridendo.
Storco la bocca. Solo il pensiero mi fa venire una mezza erezione e ringrazio di essere ancora disteso sul letto. "Stai attento che potrei dirti di sì".
"Stai attento che potrebbe piacermi!". Ribatte subito lui.
"Dimmi perché mi hai chiamato perché qua la situazione sta diventando stretta!".
Ed eccolo che torna a ridere. E ogni volta mi innamoro sempre di più, come se fosse possibile dato che tutto il mio cuore gli appartiene già.
"Dormi da me?".
"È un invito?". Gli chiedo alludendo ad altro.
"Chiudi quella boccaccia altrimenti non arrivo a sta notte!".
E ora è il mio turno di ridere di lui. "Hai iniziato tu!".
"Sì, sì vabbè. Ci vediamo dopo... e per la cronaca, sì, mi mancavi!". E prima di potergli rispondere, riattacca.
Sorrido allo schermo ormai spento e ripensando a quel cazzo d'ariete ributto la testa nel letto, affondandola nel piumone.
La discoteca è piena e benché avessimo prenotato alcuni tavoli, riuscire ad avere uno spazio libero è una dura impresa. La musica spegne ogni mio pensiero e l'alcol, che continua ad arrivare in caraffe ghiacciate, accende i miei desideri più impuri. Tipo in questo preciso momento vorrei potergli saltare addosso e rivendicare ogni suo lembo di pelle, sopratutto quelli che ha lasciato scoperti, davanti a tutta la scuola. Compresa la sua ex che proprio ora gli sta girando attorno.
Maledetta Ginevra di merda.
Bevo. Mando giù e bevo ancora.
Non gli tolgo gli occhi di dosso e odio che per poter sentire quello che lei ha da dirgli debbono stare così vicini. Troppo vicini.
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Ehi na na na
RomanceÈ bastato un bacio e qualche sogno a creare il caos dentro la testa di Michele o almeno è quello che crede lui. Al contrario suo, Joshua, ha sempre saputo quali sono i suoi veri sentimenti, solo che ha scelto di tenerli nascosti per preservare l'am...