La notte più bella della mia vita alla fine mi ha presentato il conto.
Fare l'amore con Joshua mi ha fatto perdere nel tempo, racchiuso in una bolla che mi ha fatto toccare punti prima irraggiungibili e sensazioni che non credevo avrebbero mai preso vita dentro di me. Sentirmi un'unica cosa con quel ragazzo che mi guardava nella luce soffusa e mi faceva ridere mi ha fatto capire che nella mia vita avevo sempre lasciato un posto vuoto nel mio cuore, riservato solo e unicamente a lui.
Ma tutta quella sicurezza che avevo più volte ribadito d'avere riguardo la mia capacità di farcela, giorno dopo giorno si sta lentamente consumando. Avevo visto con i miei stessi occhi quello che aveva passato Jo quando è toccato a lui essere il bersaglio della cattiveria delle persone, ma quello che non immaginavo è che nel tempo si fosse evoluta anche la perfidia della gente.
Gli occhi di tutti puntati addosso e le offese buttate lì quando passavo accanto a qualcuno a cui davo fastidio, erano solo il loro benvenuto. Le spinte casuali di quando mi passavano accanto le sopportavo e, ignorandole, proseguivo a camminare senza nemmeno degnarli di uno sguardo. E forse è stato questo mio atteggiamento menefreghista ad accendere in loro la voglia di farmela pagare.
Vedermi camminare lungo gli stessi corridoi che varcavano loro era come se avessi iniziato a calpestargli i piedi. E pensandoci mi ritrovavo a ridere al solo pensiero d'essere diventato il capro espiatorio di tutta la scuola. Come se sacrificando me potessero cancellare ogni membro della comunità LGBT dalla loro vista. Ero stato buttato in mezzo alla mia stessa paura con in mano una bandiera che avrei dovuto piantare nel bel mezzo del giardino, dove avrei finalmente rivendicato il diritto di uguaglianza e di vita. Senza però volerlo realmente.
Avevano iniziato a girare nei vari gruppetti mie foto ritoccate, in alcune ero negli spogliatoi alla fine di una partita e avevo addosso solo i boxer, in altre semplicemente ero nel cortile durante l'intervallo o ancora a qualche festa. Campeggiavano frasi che avrebbero dovuto far ridere, ma che invece mi facevano solo tristezza.
Più volte mi sono chiuso in bagno per ritrovare il controllo di me stesso, prima di saltare al collo di qualcuno e speravo rimanesse il mio angolo di sfogo fino a quando anche lì, a caratteri cubitali, avevano iniziato a scrivere il mio numero di telefono con la scritta frocio accanto. O ancora se vuoi inculare qualcuno. La frustrazione mi opprimeva il petto e con una rabbia che non mi apparteneva cancellavo ogni singola lettera con l'indelebile, anche se inutilmente perché più io eliminavo e più loro scrivevano.
Ogni loro gesto era diventato una lama pronta a ferirmi. E colpo dopo colpo ci stavano riuscendo alla grande.
Libri buttati nel cesso durante il cambio di una lezione e l'altra mentre andavo alla macchinetta a prendere un caffè. Bibite rovesciate addosso casualmente per sbaglio. Pugni nei fianchi all'uscita da scuola. Sgambetti lungo i corridoi. Spinte sulle scale.
E non importa quanto attorno a me si fosse eretto un muro formato dai miei amici perché loro avevano pazienza e aspettavano fino a trovare quell'unico momento in cui ero solo. Dove nessuno mi avrebbe potuto aiutare o difendere.
Le lacrime bagnavano il mio viso a ogni fine giornata. Avevo iniziato a mangiare di meno lasciando il mio corpo consumarsi con l'odio che provavo per loro. Il dolore che mi stringeva lo stomaco saliva ogni sera ad attanagliarmi il cuore portandomi a pormi domande alle quali non volevo neppure trovare una risposta. La notte era diventata la mia peggior nemica, da sola era in grado di far vagare la testa in cerca dei mille perché e dei cento se. Avevo smesso d'andare a calcio. Studiavo per gli esami finali desideroso di lasciare al più presto quella scuola e l'unico posto in cui continuavo ad andare era la piscina per vedere Jo allenarsi per la gara nazionale che avrebbe disputato a fine luglio perché sapevo che quello era un posto sicuro.
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Ehi na na na
DragosteÈ bastato un bacio e qualche sogno a creare il caos dentro la testa di Michele o almeno è quello che crede lui. Al contrario suo, Joshua, ha sempre saputo quali sono i suoi veri sentimenti, solo che ha scelto di tenerli nascosti per preservare l'am...