27- Le corde giuste - Joshua

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"È di sopra!". Sento la voce di mia mamma salire le scale e subito dopo dei passi affrettati sugli scalini.

Ho appena fatto la doccia, solo un asciugamano legato in vita mentre sono davanti allo specchio del bagno che cerco di pettinare i miei ricci che non vogliono saperne di stare come voglio io e sto decidendo se accorciarli o meno, quando lo vedo comparire sulla porta.

"Cazzo". Esclama.

Mi volto a guardarlo aggrottando le sopracciglia. "Che c'è?".

Lo vedo fare alcuni passi verso di me e poi passarsi una mano sul viso. "Non ti sei nemmeno asciugato". Mi dice mentre si mette dietro di me e senza dire altro inizia a baciare la mia schiena nuda, tenendomi per i fianchi.

Lascio andare un respiro e poi butto la testa indietro, piacevolmente stordito. Non è la prima volta che mi trova così, non è nemmeno la prima volta che vede il mio corpo bagnato dato che spesso è in piscina ai miei allenamenti, quindi cosa c'è di diverso sta sera?

"Lele". Lo chiamo quando una sua mano si fa strada sul mio petto iniziando a giocare stringendo un capezzolo.

"Umm".

E sti cazzi. Mi volto di scatto e senza pensarci due volte lo spingo e lo inchiodo al vetro della doccia. "Vuoi giocare?". Gli chiedo prendendo una sua mano e facendogli sentire l'erezione che l'asciugamano non è più in grado di nascondere.

Lo vedo ingoiare la saliva e l'attimo dopo la sua bocca è su di me. Ed è il suo corpo che ora spinge il mio fino a farmi tornare al lavello e senza pensarci su, salgo sul piano allargando le gambe per far sì che si metta in mezzo. Ci baciamo ancora pieni di desiderio e quando le sue labbra scendono lungo il mio collo mi faccio uscire un gemito e appoggiandomi indietro con una mano rovescio per terra alcune creme di Alyssa facendo un casino bestiale.

L'attimo dopo, quando la porta si apre, entrambi facciamo un salto, dividendoci il prima possibile.

"Che diavolo state facendo?". Ci chiede mia sorella.

"Niente!". Diciamo in fretta assieme io e Lele, come due mocciosi ovviamente colpevoli di aver appena compiuto qualche marachella.

Infatti lei ci guarda assottigliando lo sguardo, cercando di estorcerci quel nostro piccolo segreto.

"Sul serio, Aly! Mi sono solo scivolate le tue creme". Dico affrettandomi a raccoglierle, mentre lo stronzo va a rintanarsi in camera mia.

"Sarà". Dice lei non credendomi, ma non avendo altro da dire si chiude la porta alle spalle e torna nella sua stanza.

Tiro un sospiro di sollievo e poi marcio verso il mio amico. "Cristo! Di cosa ti sei fatto?".

E quando sul suo viso vedo spuntare quel suo sorriso furbo, dimentico ogni imprecazione che volevo dirgli e mi fiondo di nuovo sulle sue labbra. "Deve essere proprio roba buona!". Gli dico prendendolo in giro mentre le nostre lingue si intrecciano.

"Decisamente buona!". E poi inizi a mordermi lungo tutta la spalla.

E prima d'andare troppo oltre, lo spingo indietro sul letto e mi alzo in piedi. "Porca merda!".

Lo vedo tirarsi su, appoggiandosi sui gomiti per poi mettere il broncio implorando ancora baci.

"Dobbiamo scendere". Gli faccio notare.

"Una cosa veloce".

Rido. Ma che cazzo gli è preso sta sera? "Dopo cena".

"Troppo tempo!".

Lo guardo. "Credimi che questo dovrei dirlo io e non tu!". Poi dandogli le spalle inizio a vestirmi.

Cerco di ignorarlo e in una manciata di minuti sono pronto. "Andiamo".

Ehi na na naDove le storie prendono vita. Scoprilo ora