"Facciamo un gioco!". Esclama uno dei miei amici. Lo guardo, ma già dalla sua voce so che non aspettava altro che questo momento. Siamo tutti un po' brilli, chi più e chi meno e tra me e me ringrazio la partita che dovrò disputare domani mattina per non avermi fatto alzare troppo il gomito questa sera. Guardo i miei compagni e non appena Gianluca alza in alto una bottiglia, vedo i loro visi accendersi di entusiasmo.
"Obbligo o verità!".
Fantastico. Odio queste stronzate, ma se mi tirassi indietro ora metterei loro solo delle pulci nelle orecchie per cui me ne rimango muto e mi siedo di fianco a Ginevra, la mia ragazza se così si può dire dato che abbiamo una relazione aperta. Accanto a noi uno dopo l'altro si siedono anche gli altri ragazzi, compresi quelli che reputo i miei migliori amici.
Gianluca, anche se in questo momento lo odio, l'unico con la macchina.
Zeno, il sapientone del gruppo.
Marco, quello più idiota tra tutti noi.
E infine lui.
Joshua, l'ape regina del nostro alveare, nonché la nostra quota gay.
Li vedo tutti ridere e fare battutine, ognuno di loro pronto a scagliare addosso al povero malcapitato domande scomode o obblighi ben mirati. E sul serio non so quale sarà il male minore. La voglia di andarmene preme sul mio sedere e non riesco nemmeno a capirne il motivo. Sbuffo e lascio perdere. Tanto so già come andrà a finire.
Qualche sculettamento, alcuni indumenti tolti, qualche bacio rubato. Domande stronze, mezze verità e segreti che verranno rivelati grazie al tasso alcolico elevato.
Sbuffo ancora e poi aspetto.
Gianluca fa partire il primo giro e come un gran maestro di cerimonie fa ruotare abilmente la bottiglia di birra ormai vuota tra di noi.
"Ale!". Esclama quando la bottiglia si ferma, come se nessuno si fosse accorto su chi puntava il collo di vetro. "Obbligo o verità?".
"Obbligo!".
E credo che potrebbero ordinargli di tutto perché ha talmente tanto alcol in corpo che fare una cosa piuttosto di un'altra non gli cambierebbe poi molto.
"Bacia Alice!".
E subito dopo tutti a ridere, tranne la ragazza in questione che si tappa subito la bocca. In effetti chi desidererebbe baciare uno col rischio che gli vomiti addosso?
Eppure lo fanno. Lui la raggiunge gattonando al centro del cerchio e la bacia. Senza nessun danno per fortuna.
La bottiglia torna a ruotare e con lei anche le varie domande e punizioni.
"Sono vergine". "Ho rubato un pacchetto di caramelle". "Mi sono fatto tua sorella!". E poi, "spogliati!". "Rimani in reggiseno". "Fingi un orgasmo!".
Loro ridono e io ho sempre più voglia di andarmene da qui. Afferro un bicchiere e mi bagno le labbra con della Pina Colada sperando di essere fortunato e di rimanere solo uno spettatore di questo circo.
"Ginny!". Esclama Gianluca entusiasta. "Bacia Eleonora!".
Accanto a me, la mia ragazza non fa una piega mentre l'altra ragazza invece, credo non vedesse l'ora che una cosa del genere potesse accadere dato che è bisex e con una cotta palese per Ginevra da anni.
Le vedo alzarsi in piedi e mettersi in mezzo a noi e non mi sarei aspettato nulla di meno da parte sua visto che le piace essere sempre al centro dell'attenzione.
Il bacio fa esultare tutti e i fischi che seguono sembrano gli stessi che sento dopo una vittoria in campo.
La bottiglia gira ancora e quando si ferma su di me sento le unghie della paura aggrapparsi sulla mia schiena. Se scelgo verità ho il terrore che Gian mi faccia sputare fuori quello che gli ho confidato solo poche settimane prima, per cui incrocio le dita e spero in qualcosa di stupido.
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Ehi na na na
RomansaÈ bastato un bacio e qualche sogno a creare il caos dentro la testa di Michele o almeno è quello che crede lui. Al contrario suo, Joshua, ha sempre saputo quali sono i suoi veri sentimenti, solo che ha scelto di tenerli nascosti per preservare l'am...