17- Luna Park - Michele

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"Avanti". Dico quando sento bussare alla porta.

"Mangi qualcosa con me?". Mi sento chiedere dalla donna di mio padre. Lui e il piccolo sono andati al luna park, esattamente nello stesso posto dove andrò anche io questa sera assieme agli altri. Non vorrei accettare, ma non sono così merda. "Certo. Ti serve una mano?". Le chiedo, sapendo già che mi dirà di no.

"Se hai voglia, sì". Cazzo. E adesso?

"Scendo fra cinque minuti, va bene?". Le dico. Cercando del tempo per metabolizzare quello a cui andrò incontro.

"Quando vuoi". E poi chiude la porta lasciandomi di nuovo solo.

Prendo in fretta il telefono, apro la chat con Jo e digito: Salvami.

La risposta arriva in pochi secondi: Da cosa?

Come da cosa? Scrivo: La madre del piccolo mi ha incastrato e ora devo cucinare con lei la cena

E lui come sempre è d'accordo con lei: Provaci, magari non ti delude.

Chiudo tutto e prima di scappare dalla finestra scendo al piano di sotto.

"Eccomi qui". Esclamo andando verso il lavello per lavarmi le mani.

"Fantastico! Cosa ne dici di una pasta con un sugo di pomodorini, olive taggiasche e capperi?".

Mi asciugo le mani sul canovaccio e, sebbene mi riesca difficile accettarla, mi ritrovo ad adorare la sua cucina.

"Va benissimo".

Lavo i pomodorini e non appena l'acqua bolle aggiungo del sale e poi li metto a sbollentare, nel frattempo lei taglia le olive e i capperi in piccoli pezzi, così che si amalgamino meglio nel sugo.

Lavoriamo in silenzio, con solo la tv accesa su un programma di abiti da sposa.

Quando vedo la buccia dei pomodori aprirsi, li tolgo dal fuoco e li passo sotto l'acqua fredda. Poi uno a uno li spelo e li aggiungo al resto nella pentola.

"So che hai una ragazza", mi chiede mentre accende il fuoco per la pasta. "Com'è?".

Una che scopa con tutti sarebbe la risposta più adatta. "Niente di serio a dir la verità".

"Oh! Tuo padre diceva che è parecchio che state assieme".

Non ho voglia di parlare con lei, ma nella testa ho le ultime parole di Jo. "Sì, è vero, ma a lei piace uscire anche con altri". Ammetto.

"Ti tradisce?". E nella sua voce sembra quasi ci sia preoccupazione.

"Non proprio. So che lo fa e a lei va bene se lo faccio anche io, quindi..". Lascio in sospeso la frase e mi concentro sui pomodorini.

"E non è strano?". Mi chiede infine. "Una compagna dovrebbe essere un punto fermo d'appoggio per consigli e incitamento".

"Per quello c'è Jo". Dico senza pensarci. E subito dopo averlo detto mi rendo conto di come possa sembrare e mi gelo sul posto.

Lei al contrario mio non si ferma e continua a pesare gli spaghetti.

"Lui mi piace!". Mi risponde sorprendendomi per la prima volta per qualcosa che riguarda me e non il piccolo o mio padre.

Vorrei dirgli che anche a me piace, ma tengo per me questo pensiero.

"Siete molto legati, vero?". Mi chiede. Ma sappiamo entrambi che conosce già la risposta.

"Ne abbiamo passate tante". Dico infine.

"Non tutti hanno la possibilità d'avere accanto persone che ci sono sempre per ogni cosa, non lasciarlo scappare".

Ehi na na naDove le storie prendono vita. Scoprilo ora