46- Valigie da riempire - Michele

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Credevo che non mi sarei mai innamorato di più di così di lui e invece mi sbagliavo. Entrare dentro di lui, farmi avvolgere dal suo corpo, sentire il suo calore scindersi col mio mi ha lasciato spiazzato. Ero preparato, credevo di sapere quello che si poteva provare. Pensavo che andare con un ragazzo non fosse poi così differente dall'andare con una ragazza, ma tutto quello che mi ero immaginato è stato spazzato via non appena ho provato a entrare e, remore di quello che avevo vissuto io a parti inverse, ho compreso come si sentiva. Ma a differenza mia lui ha saputo gestire decisamente in modo migliore la situazione dato che si è trattato solo di una manciata di secondi, come se stesse accettando sul serio quello che mi stava permettendo di fare.

Spingermi in lui, vedere il suo corpo modellarsi sotto i miei tocchi, sentirlo gemere per i miei affondi e per le mie carezze mi ha fatto girare la testa. Poterlo ammirare sapendo che ero io a farlo inarcare verso di me è stato come andare al luna park. Luci, suoni e odori che ti riempiono di gioia immensa. E quando credevo d'aver visto tutto, i suoi occhi si sono velati di piacere innacquando il mare che dimora in lui e facendomi immergere nelle sue stesse acque, portandomi al piacere mentre affogavo dentro di essi.

E solo i suoi baci sono riusciti a portarmi in superficie quel tanto che bastava per portare con me anche Jo. Facendo esplodere quella pioggia di stelle che gli avevo promesso sarebbe arrivata se mi avesse dato l'occasione di provare.

Trovarmi steso sopra di lui ad ansimare, mentre i nostri cuori battevano all'unisono e le nostre anime si stringevano in un abbraccio ha sigillato per sempre l'amore che provo per lui, chiudendolo a chiave sotto la nostra stella per l'eternità.

Lo guardo girare per la stanza mentre raccoglie le ultime cose da almeno mezz'ora. Un continuo avanti e indietro senza senso dettato solamente dal nervosismo, quello sano che alimenta la sua adrenalina per quando sentirà lo sparo di partenza. Lo osservo e mi perdo nel suo corpo che solo due ore fa è riuscito ad amarmi come se dovesse essere l'ultima volta. E forse in un certo senso è proprio così. L'ultima volta da campione regionale.

Mi mancherà tutto di lui una volta che sarò partito per l'università. Joshua non sa ancora che ho cambiato i miei corsi di studi, non gliel'ho detto perché non credevo che mi avrebbero mai accettato e invece eccomi qua. Una stanza in affitto a Milano e una tessera della metro da convalidare al mio arrivo. Quando ho ricevuto la lettera avrei voluto correre da lui e dirglielo, ma sapevo che la mia felicità avrebbe minato il suo risultato. È per questo che ho mantenuto il silenzio, scegliendo di parlargli solo una volta conclusa la gara. E forse è anche per questo motivo che mi riempio gli occhi di lui senza dire niente mentre vaga inutilmente per la stanza.

Ed è solo quando bussano alla porta che si blocca e guarda l'ora. È arrivato il momento, il suo momento di brillare ancora una volta. Lo seguo tenendolo per mano, cercando di trasmettergli quanta più calma possibile anche se le possibilità sono piuttosto scarse.

Quando arriviamo davanti alla piscina dove si terrà la gara, lo abbraccio forte, riportando alla mente la volta precedente, quando ero corso da lui giusto in tempo per augurargli buona fortuna e ritrovandomi a baciarlo davanti a tutti i suoi avversari. Quante cose sono cambiate in questi sette mesi, quanto il nostro amore è cambiato trasformandosi in qualcosa di sempre più unico e solo nostro. Quanto dolore e quanta sofferenza abbiamo superato assieme. E oggi questa gara è come se andasse a sigillare per sempre il primo anello che segna un altro traguardo della nostra vita, esattamente come negli alberi.

"Voglio la medaglia!". Gli dico guardandolo negli occhi e tenendolo stretto per i fianchi.

"Quella di consolazione?".

"Quella che luccica di più!". Lo pizzico. Sempre il solito pessimista. "Guardami", gli dico mettendogli un dito sotto il mento alzandoglielo. "Vincerai. Farai vedere a tutti chi sei e quanto vali. So che puoi farcela e lo sai anche tu che puoi arrivare alla fine da vincente quindi metticela tutta".

Ehi na na naDove le storie prendono vita. Scoprilo ora