𝙰𝚝𝚝𝚒𝚖𝚒 {𝟛/𝟝}

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I due ordinarono la medesima pietanza, ovvero la buonissima ratatouille, a base interamente di verdure

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I due ordinarono la medesima pietanza, ovvero la buonissima ratatouille, a base interamente di verdure. Esso era un piatto ricco di colori sgargianti e di origine francese - cucina che al cantante, non faceva letteralmente impazzire, bensí preferiva quella italiana o messicana.
Sorseggiarono del buon vino bianco, mentre intrapresero una lunga discussione su chi era la celebrità, prima di divenire tale.

Aveva iniziato a raccontarle di lui, agitando un poco le mani in aria mente narrava il corso della sua storia. Era il settimo di dieci figli, di una famiglia di origine afroamericana. La madre, di nome Katherine - era una fedele e devota testimone di Geova - mentre il padre, Joseph, era un semplice operaio di un'acciaieria mentre in gioventù, era stato anche il chitarrista dei Falcons, un semplice gruppo amatoriale.

«Ma devo tutto a mio padre dopotutto, nonostante il nostro rapporto conflittuale.» continuava, virando le sue iridi scure e penetranti, in qualche parte remota del posto circostante. «Era molto severo e delle volte arrivava a menarci con la cinghia.» ammise, sfregando i palmi delle mani sui suoi pantaloni di velluto. «Pretendeva educazione e buon senso e ci obbligava a provare ogni giorno a qualsiasi ora e quindi io ero estremamente terrorizzato da lui.» emanó un sospiro, ricordando quei momenti orrendi che non si augurano a nessuno bambino, di dover passare.

«Sono nato e cresciuto sul palco, è praticamente la mia seconda casa. Lì sopra, riesco ad essere pianamente me stesso. Mi è stato insegnato così, non posso farci niente.»

«Era un uomo piuttosto dispotico.» precisò Natalie, con un'espressione cupa e torva, iniziando a provare un sentimento di dispiacere nei confronti di quell'uomo che di sofferenze, ne aveva passate molte per arrivare a quello che ad oggi era.

«Abbastanza.»
La ragazza alzò di poco il calice che teneva in mano, alludendo a un mini brindisi da fare insieme al cantante, il quale accettò ben volentieri.

«Questo posto..» gli disse lei, virando la sua attenzione altrove. «È davvero meraviglioso.»

«Lo so, l'ho scelto apposta per questa dolce cena in tua compagnia, Nat.»

Gli sorrise caldamente, prime di racchiudere tra i suoi palmi, la sua grande mano in segno di gratitudine.
«Raccontami dei tuoi bambini, se ti va.»

Michael ebbe un brivido lungo la schiena, a quella dolce richiesta da parte di quella fanciulla; dopotutto mai nessuna si era interessata alla sua famiglia. Si strinse un poco nelle spalle, prima di prendere parola.
«Allora..» aggiunse, posando l'indice sul mento. «Prince ha compiuto due anni ad aprile, mentre la piccola Paris, la principessa di papà..» precisò, ridendo sommessamente. «Un anno ed è ancora un piccolo scricciolo, con i suoi occhi grandi ed azzurri.»

«Lo immagino, saranno meravigliosi.»

«Si e trovo bellissimo che mia figlia, abbia lo stesso colore dei tuoi occhi! Mi riempie il cuore di gioia ogni volta che mi perdo nelle tue iridi chiare e profonde, estremamente comunicative.»

𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora