𝙻'𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘 {𝟜/𝟝}

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Natalie percepiva l'intensa, ma al medesimo tempo, strana sintonia con il cantante; che non distolse mai il suo sguardo caldo dal suo, nemmeno per un battito di ciglia

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Natalie percepiva l'intensa, ma al medesimo tempo, strana sintonia con il cantante; che non distolse mai il suo sguardo caldo dal suo, nemmeno per un battito di ciglia.
Erano ancora fermi al bancone del bar: lei seduta sullo sgabello con una gamba accavallata sull'altra e lui, con i gomiti appoggiati sul marmo freddo, mentre si reggeva il mento, con una mano.

I secondi scoccavano veloci ed audaci; e l'attenzione del moro, venne completamente distolta dalle labbra carnose della fanciulla che accortasi di questo, si morse quello inferiore in modo estremamente sensuale.

Il cantante chiuse gli occhi, inspirando rumorosamente e captando l'area di sfida che si era creata tra di loro; al parer suo, la ragazza stava giocando e l'idea non gli dispiaceva dopotutto, affatto.

Seppur dilettato, decise di imitarla, passando poi, la lingua sul labbro inferiore, catturando esso tra la sua dentatura perfetta.

I loro sguardi erano vitrei, sinceri e completamente nitidi. Il cantante  era certo che non ne sarebbe uscito vivo, da quel gioco così strano ma al medesimo tempo, eccitante.

«Mike, è ora.» lo richiamò Frank, da lontano. «Ti stiamo aspettando da dieci minuti, popstar.» aggiunse, ridendo sotto i baffi.

«Ah - Ah.» mugolò l'altro, virando lo sguardo verso il fanciullo. «Arriviamo.» esordí.

«Arriviamo?» gli domandò Natalie, leggermente scossa dal fatto che egli - avesse usato il plurale.

«Esattamente, ballerina.» gli rispose. «Dopo di te.» concluse, facendole cenno di camminare dinnanzi a lui per tutto il pezzo di strada che li avrebbe condotti poi - alle macchine.

**

Il tragitto fu breve dopotutto ed arrivarono allo Stadio Olimpico di Seul - in poco tempo, ma nonostante ciò il cantante aveva richiesto alle due fanciulle di fare compagnia a lui ed al suo fedele amico, nuovamente.

Frank non diede molta attenzione alla celebrità in quanto era impegnato a parlare in maniera fitta e continua con la bella massaggiatrice, che curiosa e leggermente attratta, era ben che contenta di conoscere quel ragazzo.

Mentre Natalie, nonostante si sentisse leggermente in imbarazzo a causa di quel gioco di sguardi avvenuto al bar dell'hotel, tentava di non incrociare mai gli occhi del moro, che invece era sempre più invogliato ad aumentare quella conoscenza eccitante.

Era sicuro che quella donna celasse in lei, qualcosa di caldo, passionale - e che preferisse però, non mostrare al pubblico o alla gente che aveva attorno, sopratutto a lui stesso che prima di qualsiasi altra cosa, era ufficialmente il suo capo per le due settimane a venire.

Lo intrigava totalmente - completamente; ella era sfuggente, audace e sensuale in ogni cosa facesse e non gli dispiaceva nemmeno che in quel breve percorso in macchina, dove erano costretti a stare l'uno di fronte all'altra, lei non virò mai lo sguardo verso di lui.

𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora