𝚁𝚞𝚐𝚒𝚊𝚍𝚊  {𝟙/𝟝}

228 24 240
                                    

«E quindi vuoi dirmi, che le hai promesso un appuntamento per questa notte» mormorò il manager con voce bassa, battendo la mano destra - sul petto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«E quindi vuoi dirmi, che le hai promesso un appuntamento per questa notte» mormorò il manager con voce bassa, battendo la mano destra - sul petto. «Senza avere una minima idea su dover portarla?» aggiunse, virando la sua attenzione verso il cantante che nel frattempo, era seduto con fare pensieroso.

«Ah-Ah» mugolò, battendo ripetutamente il piede a terra con fare nervoso. «Ti ho raccontato tutto Frank e si» sospiró, portando le mani al viso. «Non so cosa fare, dove portarla - come renderla felice» disse, alzandosi in piedi. «Dopotutto è la prima volta per me in quanto mi ha sottolineato di non voler gioielli, macchine costose, ristoranti di lusso - bensí, vuole solo me..» concluse, con tono sommesso e chiudendosi un po' nelle spalle a mo' di imbarazzo, resosi conto in quel momento, quanto fosse fortunato ad averla al suo fianco.

«Beh amico» esordí il fanciullo, dandogli una pacca sulla spalla. «Direi che è grandioso, no? Insomma, vuole te, solamente te e non gli interessa ciò che la tua fama può regalarle» si spiegò, sorridendo. «Quindi non vedo perché devi avere così paura di organizzarle qualcosa» e si sedette, incrociando le gambe - una sopra l'altra.

«Perchè non vorrei deluderla..» ribatté l'altro, abbandonandosi al divanetto di pelle, color crema del suo ufficio. «Non rimarrà qua per sempre, ha la sua vita, i suoi sogni ed è così caparbia e giovane, che mi rigenera l'anima ogni tal volta - siamo vicini, o semplicemente ci guardiamo» continuava, schioccando la lingua al palato. «È genuina Frank e giustamente desidera una relazione normale, cosa che io - per via del mio dannato nome, non posso darle»

«Ma ha scelto te, Jackson» lo interruppe il manager, alzandosi in piedi. «Ha scelto te e per una volta in vita tua, ti è capitata una donna che veramente vuole te, la tua essenza, la tua natura - ti guarda come nessuno dei tanti» e fece una pausa, sospirando. «Insomma, quando ero bambino e ti ho conosciuto - nemmeno io ti guardavo come lei ti ha visto fin dal primo momento»

«Che cosa intendi dirmi, Cascio?» sorrise sommessamente l'altro, posando i gomiti su entrambe le ginocchia.
«Che nessuno dei tanti, di coloro che hai intorno Mike, ti guarda in quel modo così semplice e naturale, ecco. A lei non importa chi sei, il tuo nome e ciò che esso ne comporti - e dopotutto pensaci» si passò una mano tra i capelli. «Qualsiasi altra ragazza, al suo posto, sarebbe già venuta a letto con te solo perché appunto, sei Michael Jackson» tentò di spiegargli.

«Oh andiamo, Frank»
«Vuoi dirmi forse che sbaglio?» lo canzonò l'altro. «Michael ormai sono sempre con te e ho avuto modo di vedere parecchie scene imbarazzanti di donne idolatranti nei tuoi confronti»

«Oh beh, ho un certo fascino!» tentò di sdrammatizzare il moro, abbozzando un sorriso sghembo e trionfante.
«Si, certo» stette al gioco il giovane. «Il fascino dell'imbecille, popstar!» aggiunse, scoppiando a ridere in una fragorosa risata. «Ma ciò non toglie, che le piaci davvero e dovresti goderti questo bellissimo momento, amico» concluse, prendendo posto al suo fianco.

𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora