Los Angeles - 7 Luglio 1999
Natalie era pervasa da un agonizzante senso di solitudine, mentre osservava - con acuta attenzione, la piccola palla di fuoco, fare capolino tra la coltre di nuvole bianche e soffici alla vista. Era seduta sulla sua poltrona, di pelle color rosso - mentre teneva saldo tra le mani, un libro non ancora iniziato.
Dopotutto la sua stanza le era sempre piaciuta, ma a distanza di una settimana dal suo ritorno - si sentiva come se fosse, completamente fuori posto.«Neverland è fantastica Nat, dovresti davvero venire a visitarla.» le aveva detto Bonnie, la sera precedente a telefono. «Mi trovo così bene qui, è tutto così magico però - mi manchi molto, di già.» continuava, sospirando appena.
«Anche te Bon, tantissimo.» le aveva confessato, camminando per la sua stanza, mentre si torturava continuamente le unghie, con i denti. «E con Frank?»
«Beh, è okay - penso sia molto indaffarato con il sign. Jackson ed i suoi figli» le rispose, ridendo sommessamente. «Nat, ma..»
La ragazza ripensava a quella telefonata, dove non era minimamente riuscita a chiederle come stesse il cantante, se avesse mai parlato o chiesto di lei - o semplicemente se lo aveva visto più sereno, sollevato di essere di nuovo nella sua dimora.
«Dovresti chiamarlo Nat, non so cosa stai aspettando.» la canzonò Bonnie, schietta e caparbia come sempre. «So che ti stai trattenendo dal chiedermi qualsiasi cosa su di lui..» aveva continuato, con voce flebile.
«Non ha importanza Bon, lascia stare - per favore.» le aveva risposto la bionda, alludendo al fatto che entrambi erano andati avanti, riprendendo il normale corso della proprio ed incessante quotidianità a innumerevoli chilometri distanza.
Scese le scale con passo sostenuto, per poi fuggire nella cucina, dove trovò la madre intenta a cucinare qualcosa come era solita fare.
«Tesoro, come stai?» le chiese, mantenendo lo sguardo sulle verdure che stava tagliando.
«Tutto okay» le rispose, solamente, prendendo del succo d'arancia in frigo.
«Nat, devo dirti una cosa» esordí Ava, abbandonando ciò che stava facendo, per poi voltarsi ed incrociare così, gli occhi della sua bambina.
«Dimmi»«Ho invitato a cena la famiglia di Klaus, questa sera.» si spiegò, agitando di poco le mani in aria con fare nervoso. «Non so come sono rimaste le cose tra di voi..»
«Stà tranquilla, mamma.» la interruppe, sorseggiando la sua bevanda zuccherata. «Ho sentito Klaus questa mattina, mi ha già riferito tutto.» rispose, alludendo al fatto che aveva da poco, ripreso i rapporti con quel fanciullo.«Siete tornati insieme?» le domandò la donna, sgranando di poco lo sguardo con fare sorpreso, ma al medesimo tempo dolce.
«Mh-mmh.» mugolò Natalie, alzando gli occhi al cielo a mo' di esasperazione. «Non saprei dirti mamma, abbiamo solo ripreso..» e fece una pausa, posando il bicchiere ormai vuoto, nel lavandino. «A frequentarci, vogliamo vedere come procede.» concluse, accennando un sorriso sghembo.
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𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉
Fanfiction[ IN REVISIONE E IN CORSO ] California, 1999. Michael Jackson, reduce dal suo ultimo tour mondiale e due matrimoni - destinati a sgretolarsi mano a mano che il tempo passava. Vive la sua vita - eccentrica e di fama - prossimo a nuovi progetti music...