Finalmente era sereno, felice ed appagato. Ancora stentava dal credere, che quella fanciulla, fosse realmente divenuta sua: mentalmente e fisicamente. Era bella, a tratti bellissima mentre la osservava riposare, con il volto chino e la guancia, schiacciata contro la sua spalla.
Le labbra erano schiuse, le palpebre rilassate e la chioma bionda, leggermente arruffata. L'uomo aveva virato lo sguardo altrove, mentre teneva saldo tra la dentatura, il suo labbro inferiore.
Inspirava ed il petto, si muoveva ad un ritmo cadenzato. Le teneva stretta la mano, sotto l 'occhio attento delle sue guardie: Bill gli sorrise comprensivo, nonostante il moro si vergognasse ancora per via dello scambio bizzarro di battute, di poche ore prima.
«Bill, riguardo questa notte...» le gote erano rosse, il naso arricciato. «Non ero in me, pe-perdonami per aver detto..» e si sfiorava il capo, con la mano destra.
«Non si preoccupi signore, è tutto apposto-» schioccò la lingua al palato, inclinando il capo di lato, osservando la fanciulla che ancora riposava. «Sono felice che abbiate risolto e vederti così alticcio, bizzarro - felice..» gli aveva dato del tu, con fare amichevole. «Beh - è stato buffo, bello..»
Il moro ridacchiava con tono sommesso, mentre con l'indice si sfiorava il labbro inferiore con delicati tocchi. Inspirava, mentre con il palmo della mano destra, si massaggiava l'addome. Natalie venne destata dal suo riposo e sollevando il capo dalla spalla del cantante, si stropicciò i grandi occhi chiari. «Umh..quanto ho dormito?» domandò, osservando l'altro e i suoi lineamenti delicati.
«Qualche ora piccola, ma..» con il dorso, le sfiorò una guancia. «Manca ancora un po' per arrivare!» le prese il viso tra i palmi, schioccando un bacio sonoro, sulla sua fronte. Era dolce, romantico e molto tenero.
La vide avvampare sulle gote, visibilmente. Tuttavia egli però, intraprese a gesticolare con le mani, mentre narrava di sé stesso, della sua vita caotica, infernale. Era così complicato vestire i suoi panni che temeva che la sua figura, fosse decisamente soffocante per la sua ragazza. Era scaltro, stanco e sfinito al solo pensiero che ella potesse un giorno odiare il fardello che comportasse il suo nome. Michael era un personaggio appariscente ed eccentrico, ma nonostante questo: la amava a tal punto da metterla al primo posto, per difenderla dalla cosa che più lo spaventava: la sua fama.
«Sono da per tutto, i paparazzi! Non mi lasciano tregua e riescono ad insinuarsi in ogni dove-» le loro mani erano intrecciate ed ella, teneva il capo posato sul suo addome. Erano anni che non vedeva l'entrata principale di un hotel, la sua hall- che passeggiava alla luce del sole, in un giardino. «Riescono ad essere da per tutto- lasciano scorrere le macchine fotografiche al di sotto della toilette e- tch...tch,tch»
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La donna era incuriosita dalla vita del cantante, dalle sue conoscenze, dai suoi trascorsi.
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𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉
Fanfiction[ IN REVISIONE E IN CORSO ] California, 1999. Michael Jackson, reduce dal suo ultimo tour mondiale e due matrimoni - destinati a sgretolarsi mano a mano che il tempo passava. Vive la sua vita - eccentrica e di fama - prossimo a nuovi progetti music...