173 - Partenza

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<Grace svegliati.> Dice una voce mentre mi scuote ripetutamente.

Mugugno qualcosa e mi tiro su le coperte sino al naso.

<Grace siamo già tutti pronti, manchi solo tu.> Dice qualcun altro da lontano.

Apro lentamente gli occhi e mi trovo due occhi azzurri davanti che mi fissano.

Mi stropiccio un occhio e guardo meglio.

<Austin? Ma che ci fai qui?> Domando tirando poi uno sbadiglio.

<Non ci sono solo io.> Sorride spostandosi un attimo.

Perché sono tutti dentro la mia camera?! Tutti non ne manca uno... beh, intendo quelli che devono partire.

<Ma che razza di risveglio.> Dico scoprendomi e mettendomi seduta.

<Certo che russi come un orso. Non l'avrei mai detto di una ragazza delicata come te.> Commenta Chad.

<Ehi bada a come parli.> Lo riprende Jason. <Grace è delicatissima... tranne quando dorme.> E scoppia a ridere.

Alzo gli occhi al cielo e mi metto in piedi così da entrare in bagno per sistemarmi.

<Ehm, io non entrerei fossi in te...> Dice Natalie, ma nemmeno finita la frase, io ho già aperto la porta.

Spalanco gli occhi, ritrovandomi Nash in piedi davanti al water, e richiudo immediatamente la porta.

<Te l'avevo detto.> Fa Natalie facendo spallucce nel mentre che gli altri ridono.

Che figura... e che vergogna!

<Ora puoi anche entrare.> Sento sussurrare al mio orecchio e sobbalzo allontanandomi da lui.

E intanto gli altri continuano a ridere di gusto manco fosse una commedia. Ma che razza di amici ho?!

Lui sorride e si sposta dalla porta così da farmi passare.

Entro dentro e richiudo la porta.

Mi appoggio al lavandino e sospiro.

Sarà una lunga gita... me lo sento.

Inizio a lavarmi e, una volta finito, esco fuori per prendere il cambio. Poi rientro e mi sistemo.

Dopo mezz'ora buona, siamo tutti pronti a partire che ci dirigiamo verso i parcheggi per salire sull'autobus.

<Tutto ok? Hai fame?> Mi domanda Jason.

<Lo sai che se mangio poi vomito, quindi non so quanto mi convenga anche perché a Soleil fa al quanto schifo il vomito.> Gli ricordo.

<Giusto...> Poi ridacchia e aggiunge: <Mi è venuta in mente la gita dell'anno scorso quando Mark ha vomitato, dato che soffre di mal d'aereo, e Soleil a sua volta vedendolo. È stata come una sorta di catena e li ho presi in giro per il resto della gita. Peccato che tu non c'eri.>

<Già.> Dico sorridendo. <Ma ricordo benissimo i video che mi hai mandato.>

Quella volta non ero andata perché, purtroppo, mi ero presa la febbre. Febbre durata tre settimane... strano ma vero. Di solito mi dura sempre una settimana.

<Buongiorno ragazzi, avete preso tutto?> Ci domanda il professore appena ci vede.

Lui è quello di matematica e ci farà da supervisore, almeno per la mia classe.

In questa gita partecipano le classi del terzo e ultimo anno, quindi, bene o male, ci conosciamo tutti.

L'autista inizia a prendere i vari bagagli e noi alunni portiamo sul pulmino solo gli zaini con dentro acqua, auricolari, telefono, libri, cose per passare un po' il tempo dato che ci vorranno due ore per arrivare alla stazione... forse anche di più.

I pulmini sono due dato che non tutti ci stiamo in uno solo.

<Grace sbrigati prima che qualche stronzo ci freghi i posti!> Richiama la mia attenzione Natalie.

Annuisco e mi avvio verso le scalette per salire.

Cerchiamo un posto e, alla fine lo troviamo in fondo.

<Se ti senti male chiediamo di fare cambio con Jason, Jackie e Austin.> Dice indicandoli nei tre posti più avanti.

Annuisco e mi siedo.

Purtroppo, ho la sfortuna di soffrire di mal d'auto nei viaggi che durano ore. Mi è capitato molto spesso di sentirmi male e, uno dei metodi per calmarmi e quello di stare o nei posti davanti o in quelli centrali.

Qui dietro spero che vada tutto bene.

<Hai preso la pillola che ti ho dato ieri sera?> Mi domanda Kodey che è seduto nei posti davanti a noi.

<Si, spero funzioni.>

Eh già, pastiglie, sciroppi e quant'altro non mi fanno effetto.

<Chissà chi ti si siederà vicino.> Sorride Natalie tutta contenta.

<Beh, se Kodey, Soleil e Chad sono qui davanti...> Rifletto.

Le uniche persone che sono rimaste del nostro gruppetto sono Nash, Emily e Mark.

E probabilmente Mark starà seduto nei posti davanti con Emily e quelli che soffrono molto i mezzi di trasporto, dato che lui è messo peggio di me ed Emily ha paura dei mezzi di trasporto e deve per forza controllare l'autostrada. Quindi...

<Posso?> Mi domanda Nash.

Ecco, stavo per dirlo.

<Certo.> Dico distogliendo lo sguardo e portandolo sullo schermo del telefono che accendo.

<Ma quelli siamo io e Phebe?> Mi domanda.

<Eh?> Domando spegnendolo subito.

Sento Natalie ridacchiare e io le tiro una gomitata.

<È... una bella foto.> Dice.

<Dici? Eppure è uscita un po' sfocata.> Dico osservandola.

<Nash, perché quando non ritorniamo non ti fai scattare una foto insieme a Grace e Phebe?> Gli propone Natalie sorridendogli.

Che stronza, lo sta facendo apposta per mettermi a disagio.

<Ehm... non mi piace molto farmi scattare delle foto.> Dice iniziando a cercare qualcosa nelle tasche della felpa.

<Almeno Grace usa quella come sfondo, se esce bene.>

<Ok.> Borbotta Nash infilando il jack delle cuffie nel cellulare.

Mi guardo un po' attorno per vedere se c'è qualche faccia conosciuta e magari...

Ed eccoli lì, Roderick, Brad e Abigail seduti un posto dietro Jason e gli altri.

Credevo fossero nell'altro pulmino.

Poi faccio un altro giro del pulmino con lo sguardo.

Callie e Caroline probabilmente saranno nell'altro.

Meno male, almeno non devo avere l'ansia di avercele qui.

<Bene ragazzi, siete tutti seduti?> Domanda il professore.

Alcuni esclamano "si", altri si fanno i fatti loro, altri iniziano a cantare quelle canzoni del tipo "se facciamo un incidente muore solo il conducente" e cose così.

<Beh, vedo che siete gasati. E allora partiamo.> Dice e l'autista mette in moto.

<Fortuna che l'appello l'hanno fatto prima di farci salire nei pulmini. Altrimenti sai che casino?>

<Non farmici pensare Natalie, non farmici pensare.>

E così inizia il nostro viaggio di due ore con il pulmino.

Magari riesco anche a farmi un pisolino.

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Finalmente si parte! Allora, so che probabilmente quelle canzoncine che cantiamo noi italiani durante le gite in Inghilterra non le conosceranno, ma questa storia è un po' un misto tra modi italiani e modi britannici. Anche il regolamento scolastico è diverso da quello britannico, appunto perché l'ho mischiato con quello italiano. E niente, chissà i casini che succederanno da qui in avanti... preparatevi.
Love you all
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