180 - Una colazione... confusa

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E siamo già al penultimo giorno... certo che il tempo è passato davvero in fretta.

Sospiro nel mentre che mi tiro sul divano e le ragazze mi salutano, o almeno, Emily e Abigail dato che ci sono solo loro due.

<Buongiorno anche a voi.> Dico dopo aver tirato l'ennesimo sbadiglio di questa mattina.

Mi sono svegliata da un quarto d'ora e avrò sbadigliato almeno trenta volte.

<Sei stanca Grace?> Mi domanda Emily.

<Tu che dici?> Rispondo sarcastica.

<Ma sei andata a dormire presto ieri sera.> Mi dice, poi mi lancia un cioccolatino.

Guardo l'etichetta, è uno di quelli al cacao e caffè, quelli che dovrebbero svegliarti almeno un po'.

<È buono e non è scaduto.> Mi dice Emily, notando che lo sto fissando da fin troppo tempo.

<Lo so.> Dico scartandolo dalla carta e mettendolo in bocca. <Stavo solo pensando.> Dico a bocca piena.

<Mastica prima di parlare, maleducata.> Ne sbuca fuori Soleil facendomi quasi affogare dato il colpo alla schiena.

<Ma sei matta?!> Le urlo dietro nel mentre che lei va in cucina.

La sento ridere e io sospiro tornando a gustarmi il cioccolatino.

<Tu Abigail sei riuscita a dormire?> Le domando.

<Si, ero stanchissima.> Dice.

<Meglio così.> Le sorrido.

Man mano, scendono tutte già pronte per andare a colazione.

Usciamo e ci uniamo ai ragazzi per andare insieme.

<Oggi ci tocca il giro nella foresta... chissà se qualcuno si perderà.> Ridacchia Nash.

<Basta rimanere uniti e vedrà che nessuno si perderà, signorino Smith.> Lo riprende il prof e, appena è abbastanza lontano, ci mettiamo a ridere nel mentre che Nash lo manda a quel paese.

<Ops, ti hanno sentito.> Lo prende in giro Jason ridendo più di prima.

<Sta zitto faccia da cavallo!> Lo riprende Nash e accelera il passo per allontanarsi da noi.

<Forse si è offeso.> Commenta Kodey.

<Graaaceee.> Cantilenano tutti.

<Che volete?> Domando.

<Vai a tirarlo su di morale.> Fa Natalie.

<Su, su, non lasciarti pregare.> Si unisce Soleil.

Sbuffo e dico: <Siete insopportabili.>

E cerco Nash tra gli studenti che abbiamo davanti.

Dopo un po', lo vedo al tavolo dove ci sono le varie cose per la colazione e cerco di farmi strada per raggiungerlo.

Qualche insulto lì, qualche spinta là, occhiatacce e varie cose, ecco che riesco a raggiungerlo.

<Che vuoi?> Mi domanda scorbutico come non lo era da tempo.

<Solo...>

Si volta verso di me con il piatto pieno in mano. Mi guarda per qualche secondo e poi mi sorpassa senza dire una parola.

Rimango ferma dove sono per un attimo, poi mi volto e lo raggiungo nuovamente.

<Non ti prendi la colazione? O vuoi svenire durante la camminata?> Mi domanda senza nemmeno guardarmi.

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