128 - Dirglielo o no?

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* Emily's pov *

Mi sveglio e mi metto seduta mentre continuo a tremare.

Mi guardo attorno e sono nella mia stanza. Per fortuna era solo un incubo...

<Wow, ti svegli sempre così la mattina?>

Mi volto di scatto e vedo Natalie seduta sul suo letto che mi guarda.

<No... ho fatto un incubo.> Dico stropicciandomi gli occhi.

<Bella merda gli incubi eh.> Commenta alzandosi e sedendosi sul mio letto. <Ti va di raccontarmelo?>

Da quando ieri abbiamo parlato della sua storia con Callie e poi di ciò che è successo il mese scorso, abbiamo continuato a parlare tutta la sera e a conoscerci meglio.

È davvero una brava ragazza e ha quasi lo stesso carattere del fratello.

<Va bene, ma prima fammi lavare.>

Annuisce e io mi alzo.

Entro in bagno per lavarmi faccia e denti e ripenso a ieri sera, a quanto sono stata bene con lei.

Credevo che, essendo amica di Caroline, fosse un po' come lei. Ma non è così.

Esco fuori e mi siedo sul letto mettendomi a gambe incrociate davanti a lei.

<Bene, parla.> Dice mettendosi nella mia stessa posizione.

<Ero in un tunnel oscuro e c'erano i miei amici che mi inseguivano, ma erano strani, come manipolati da qualcuno di esterno e poi è uscita lei, la causa dei nostri problemi.>

<Fammi indovinare, la biondissima Callie.>

<Mh mh.> Annuisco. <È stato traumatico.>

<Immagino.> Si mette a ridere. <Chissà com'era quando eravate compagne di stanza. Probabilmente si avvicinava a voi mentre dormivate e sussurrava cose strane.>

<Aah, che paura non farmici pensare!> Dico coprendomi la faccia con le mani e dondolando.

Lei ride più di prima e si tira indietro col corpo andando a sdraiarsi a testa in giù.

<Sai, quando penso a cose paurose o ansiose mi piace mettermi in questa posizione. Il sangue ti va al cervello e ti fa smettere di pensare a quelle cose. Per lo meno, a me fa così.>

Mi metto al suo fianco assumendo la sua posizione... effettivamente è vero.

<Hai ragione.>

<Ti senti più leggera?> Domanda mettendosi dritta.

<Si, lontana dai pensieri cattivi.> Dico e allungo le braccia verso terra.

<Prego per averti dato una dritta.> E la sento alzarsi dal letto.

Mi tiro su e le domando: <Vai da qualche parte?>

<A fare colazione. Ci vieni?>

Annuisco e mi alzo così da vestirmi.

Dopo una ventina di minuti siamo entrambe pronte e lei si porta dietro uno zaino abbastanza grande da farci entrare il suo mini skate.

<Ti piace?> Mi domanda mentre chiude lo zaino.

<Cosa? Lo skate rosa fluo o lo zaino giallo?> Le chiedo divertita.

Certo che usa davvero un sacco di colori per vestirsi.

Sorride e dice: <Non mi piacciono le cose banali che usano tutti, i colori spenti e uguali. Mi piace distinguermi dalla folla e così uso sempre uno o più capi o accessori con colori sgargianti.>

My Boy 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora