* Emily's pov *
Mi sveglio e mi metto seduta mentre continuo a tremare.
Mi guardo attorno e sono nella mia stanza. Per fortuna era solo un incubo...
<Wow, ti svegli sempre così la mattina?>
Mi volto di scatto e vedo Natalie seduta sul suo letto che mi guarda.
<No... ho fatto un incubo.> Dico stropicciandomi gli occhi.
<Bella merda gli incubi eh.> Commenta alzandosi e sedendosi sul mio letto. <Ti va di raccontarmelo?>
Da quando ieri abbiamo parlato della sua storia con Callie e poi di ciò che è successo il mese scorso, abbiamo continuato a parlare tutta la sera e a conoscerci meglio.
È davvero una brava ragazza e ha quasi lo stesso carattere del fratello.
<Va bene, ma prima fammi lavare.>
Annuisce e io mi alzo.
Entro in bagno per lavarmi faccia e denti e ripenso a ieri sera, a quanto sono stata bene con lei.
Credevo che, essendo amica di Caroline, fosse un po' come lei. Ma non è così.
Esco fuori e mi siedo sul letto mettendomi a gambe incrociate davanti a lei.
<Bene, parla.> Dice mettendosi nella mia stessa posizione.
<Ero in un tunnel oscuro e c'erano i miei amici che mi inseguivano, ma erano strani, come manipolati da qualcuno di esterno e poi è uscita lei, la causa dei nostri problemi.>
<Fammi indovinare, la biondissima Callie.>
<Mh mh.> Annuisco. <È stato traumatico.>
<Immagino.> Si mette a ridere. <Chissà com'era quando eravate compagne di stanza. Probabilmente si avvicinava a voi mentre dormivate e sussurrava cose strane.>
<Aah, che paura non farmici pensare!> Dico coprendomi la faccia con le mani e dondolando.
Lei ride più di prima e si tira indietro col corpo andando a sdraiarsi a testa in giù.
<Sai, quando penso a cose paurose o ansiose mi piace mettermi in questa posizione. Il sangue ti va al cervello e ti fa smettere di pensare a quelle cose. Per lo meno, a me fa così.>
Mi metto al suo fianco assumendo la sua posizione... effettivamente è vero.
<Hai ragione.>
<Ti senti più leggera?> Domanda mettendosi dritta.
<Si, lontana dai pensieri cattivi.> Dico e allungo le braccia verso terra.
<Prego per averti dato una dritta.> E la sento alzarsi dal letto.
Mi tiro su e le domando: <Vai da qualche parte?>
<A fare colazione. Ci vieni?>
Annuisco e mi alzo così da vestirmi.
Dopo una ventina di minuti siamo entrambe pronte e lei si porta dietro uno zaino abbastanza grande da farci entrare il suo mini skate.
<Ti piace?> Mi domanda mentre chiude lo zaino.
<Cosa? Lo skate rosa fluo o lo zaino giallo?> Le chiedo divertita.
Certo che usa davvero un sacco di colori per vestirsi.
Sorride e dice: <Non mi piacciono le cose banali che usano tutti, i colori spenti e uguali. Mi piace distinguermi dalla folla e così uso sempre uno o più capi o accessori con colori sgargianti.>
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My Boy 2
Romans" Rispondo alla sua domanda. Posso fidarmi di lei? Ovvio che posso. Posso dirle tutto quello che mi sta succedendo? Che sto sentendo? No, forse non tutto... " Sequel di "My Boy". Tre settimane dopo il ricovero di Austin, cosa succederà? Cambiamen...