Nash mi porta sino alla sua stanza e chiude la porta a chiave una volta entrati.
Che vuole farmi? Vuole uccidermi?
<Che le hai detto?> Mi domanda guardandomi duramente.
<Io... io non le ho detto niente... solo che...> Inizio a tremare.
Lui sospira e dice: <Calmati, non sono arrabbiato con te, puoi stare tranquilla.>
<Ok...> Dico in un sospiro e distogliendo lo sguardo.
<Ehi.> Si avvicina a me. <Ho detto che devi stare tranquilla.>
<Lo sono.> Rispondo alzando lo sguardo su di lui.
<Allora perché continui a tremare? Hai freddo?>
Scuoto la testa e vado a sedermi sul letto di Austin.
Lui va a sedersi sul suo e così rimaniamo uno difronte all'altro.
<Ora mi dici cosa gli hai detto?>
<Solo che ti sei fatto molti amici e che ti vogliono tutti bene, che stai bene.>
<E basta?>
<Poi sei arrivato tu.>
<Capisco. E come avete iniziato la conversazione?>
<Mi sono scontrata con lei mentre andavo via dalla mensa e mi ha chiesto se ti conoscevo.>
<Potevi stare più attenta, almeno non l'avresti conosciuta.> Dice allungando il braccio verso il comodino per prendere il suo pacchetto di sigarette.
Rimango in silenzio e osservo i suoi movimenti mentre si alza e si accende la sigaretta.
Si siede sul davanzale della finestra e guarda fuori.
Mi alzo dal letto e mi avvicino a lui senza nemmeno rendermene conto. È come se le mie gambe avessero vita propria.
E così tutto il resto del mio corpo, dato che mi tiro a peso morto su di lui.
Ma che diavolo sto facendo?
<Tutto bene? Sei svenuta?> Mi domanda muovendomi il braccio.
Mugugno qualcosa di incomprensibile anche per me e alzo la testa per guardarlo.
<Che fai?> Domanda spegnendo la sigaretta e mettendola nel portacenere al suo fianco.
Nascondo il viso nell'incavo del suo collo e inspiro il suo profumo.
Davvero ma cosa diavolo mi prende?
<Grace sto iniziando a preoccuparmi.> Dice cercando di alzarmi da sopra di lui. <E se continui a fare forza potremmo cadere di sotto.>
Mi alzo e mi sposto da lui tornando a sedermi sul letto di Austin.
No, no, non sto bene.
Si alza anche lui e mi prende le mani.
<Smettila di sederti sul letto di Austin e vieni qui.>
Ci sediamo sul suo, anzi, ci sdraiamo.
<Ora puoi metterti com'eri prima. Almeno qui non rischiamo di cadere.> Sorride leggermente.
Annuisco meccanicamente e mi metto su di lui.
Mi stringe a se con un braccio e con la mano mi accarezza i capelli.
<Scusami.> Sussurro.
<Di cosa?>
Alzo il viso per guardarlo. <Per quello che ti ha fatto Daniel. È colpa mia se ti ha picchiato.>
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My Boy 2
Romantizm" Rispondo alla sua domanda. Posso fidarmi di lei? Ovvio che posso. Posso dirle tutto quello che mi sta succedendo? Che sto sentendo? No, forse non tutto... " Sequel di "My Boy". Tre settimane dopo il ricovero di Austin, cosa succederà? Cambiamen...