perché lo fai?

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Non credeva ai suoi occhi. Rimase fermo ed immobile qualche secondo, sentendo i suoi occhi diventare lucidi. Cercò in tutti i modi di trattenersi dal piangere. Voleva essere forte davanti a lui, doveva esserlo. Non voleva mostrargli alcuna debolezza, anche se in realtà dentro di se era a pezzi. Strinse i pugni leggermente e si fece coraggio per parlare.
-che ci fai qui jk? Se venuto per ferirmi ancora?-chiese Jimin cercando di mantenere il contatto visivo. Jk lo guardò per qualche secondo,dopo di che iniziò a fare dei passi in avanti verso di lui, facendolo indietreggiare fino a che non arrivò a toccare il lavandino con il sedere. Quando lo sentí, si voltò per guardare su cosa fosse seduto per poi rigirarsi verso di lui. Allungo le mani davanti a sé per fermarlo ed impedirgli di avvicinarsi ulteriormente
-che hai in mente jk?-non fece in tempo a dirlo che jk gli tolse le braccia da davanti e lo abbracciò. Jimin sbarrò gli occhi, lasciando scivolare le sua braccia lungo il corpo. Le sue lacrime iniziarono a sgorgare senza sosta, non potendo più controllarle.
-mi dispiace-disse jk, stringendolo più forte- sono uno stronzo Jimin, fai meglio a starmi lontano...con me avrai solo guai-per poi lasciarlo ed andandare verso la porta. Jimin lo osservò per qualche istante allontanarsi da lui, finché di scatto non si lanciò ad abbracciarlo da dietro. Lo strinse più forte che poteva, appoggiando la sua testa sulla sua schiena. In quel momento, avrebbe voluto che il tempo si fermasse. Avrebbe voluto rimanere abbracciato a lui in quel modo per sempre. Era una sensazione che gli mancava molto. D'improvviso Jimin sentii le mani di jk sulle sue, sperando che volesse accarezzarle o stringerle. Sentii che glie le afferrò per qualche secondo, ma poi le staccò liberandosene. Jimin subito alzò la testa e lo guardò, non capendo le sue intenzioni. Jk rimase girato di spalle, senza pensarci troppo afferrò la maniglia della porta, aprendola.
-mi dispiace, non sono giusto per te-disse jk con una voce leggermente tremante per poi uscire. Jimin era stato di nuovo lasciato in una stanza da solo da jk. La storia si stava ripetendo di nuovo. Sentiva le lacrime uscire senza controllo, ma qualcosa scattò in lui. Prese ed iniziò a correndogli dietro, per il corridoio che conduceva al piano di sotto. Appena gli fu vicino lo afferrò per un polso spingendolo in una camera poco lontano dal bagno, dove erano poco prima,chiudendo la porta alle sue spalle a chiave.
-chim che fai? Apri la porta-disse jk cercando di aprire la porta senza però riuscirci
-no jk, non usciremo da qui finché non mi dirai cosa ti sta succedendo-disse jimin, tenendo la chiave in mano
-chim, avanti...fammi uscire -disse jk con una faccia scocciata ed impaurita. Sapeva che jimin era più che serio, ma sperava di riuscire a farlo ragionare.
-no jk, sono serio. Se non mi dici che ti succede non usciamo da qui-disse Jimin, incrociando le braccia
-jimin, non farmi arrabbiare-disse jk cercando di provocarlo
-a quando pare staremo qui per molto tempo, meglio sedersi-disse per poi farlo sul letto guardando jk con aria di sfida
-quando vuoi io ti ascolto, fino ad allora ti consiglio di metterti comodo. Sai stare in piedi a lungo andare stanca-disse Jimin. Jk si avvicinò a lui, cercando di intimorirlo, ma senza successo
-jimin perché fai tutto questo? Perché ti interessa tanto sapere che mi succede-chiese jk e jimin si alzò di scatto per rispondergli
-perché ti amo idiota, perché sennò-disse Jimin guardandolo dritto negli occhi. Jk rimase a fissarlo come se il suo cuore si stesse sciogliendo per qualche istante,alzò il braccio mettendo la sua mano delicatamente sulla guancia di jimin e si fiondò sulle sue labbra, in bacio intenso e passionale, lasciando andare per qualche ora i pensieri e i problemi che avevano. Ogni istante che passava il bacio diventata sempre più inteso, finché jk non si staccò per un secondo così da poterlo guardare negli occhi, ammirando la sua intensa bellezza. Dopo di che si fiondò nuovamente su Jimin spingendolo sul letto dietro di lui, mettendoglisi sopra.

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