perché lo stai facendo?

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Jk's pov
Ormai era giorni che eravamo rinchiusi qui. Ogni notte era sempre più fredda e non sapevo per quanto ancora avremmo resistito. Il fatto che jimin fosse qui con me mi faceva stare meglio, da un lato, ma dall'altro no. Non volevo che soffrisse così. Non sapevamo chi ci avesse rapito, ne perché eravamo lì. Jimin era affianco a me, ancora nel mondo dei sogni. Lo iniziai a guardare mentre gli accarezzavo il viso. Sembrava un bambino innocente. Dormiva beatamente. *Come si può essere così belli e picciosi allo stesso tempo?!* Mi chiedi mentre vidi che si stava svegliando
-buongiorno-disse e lui mi abbracciò
-buongiorno a te-rispose abbracciandomi più forte
-hey Hey non c'è bisogno di abbracciarmi cosi forte-dissi ridendo. Lui mi guardò nel modo più puccioso che io abbia mai visto.
-si invece, ho sempre paura di svegliarmi e non trovarti. Non voglio più dover stare senza di te neanche per un secondo-mi disse per poi alzarsi un po' fino alle mie labbra che poi baciò.
-neanche io piccolo-dissi, ma in quel momento così magico stava per succedere qualcosa. Iniziammo a sentire dei passi che terminarono proprio davanti alla porta. Iniziammo a guardarla, fino a che un chiave non girò nel buco della serratura. Dopo pochi attimi la porta si aprí, rivelando una persona abbastanza alta e muscolosa.
-finalmente siete svegli-disse la persona
-chi sei e perché ci hai rapiti?-chiesi
-io? Nessuno di importante...eseguo solo degli ordini-disse lui
-per conto di chi?chi è il tuo capo?-chiesi ancora
-io-si sentí udire una voce appena dietro la parete della cella. Qualche secondo dopo la persona in questione entrò nella stanza, rivelandosi. Appena vidi la sua identità, sbarrò gli occhi. Non potevo credere a chi stavo vedendo.
-sono io il suo capo-ripeté avvicinandosi di qualche passo. Mi guardò con disprezzo e poi fece lo stesso con Jimin.
-sembra proprio un bel quadretto...sarà un peccato distruggerlo definitivamente-disse minacciandoci
-prendili, finiamo in fretta questa cosa. Così potrò prendere ciò che è mio di diritto-disse iniziando a camminare verso la porta.
-aspetta!-dissi facendolo girare
-dimmi almeno perché lo stai facendo prima-dissi e lui sorrise

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