Sacramento

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I giorni passarono veloci, Aurora fu sempre più preoccupata, sempre più triste, e sempre meno entusiasta di dover ripartire per fare ritorno in Italia. viaggiarono tanto, e, arrivarono a Sacramento, cittadina Californiana dove Michael, dovette esibirsi. alloggiarono in un albergo bellissimo, di lusso a confronto con tutti gli altri motel dove avevano dormito nelle settimane precedenti. quello per Aurora fu un giorno triste, sapeva che due giorni dopo, sarebbe dovuta salire su quell'aereo che l'avrebbe riportata a casa. da una parte era contenta, avrebbe rivisto il padre, dall'altra invece, sapeva che doveva mollare tutto. anche Michael, che per Aurora, fu diventato fondamentale. si era vissuta quel viaggio in tutta serenità, o quasi, ma non rinnegò nulla. avrebbe rifatto tutto quanto, se non di più. nella camera dall'albergo, che divideva con Cristina e Tamara, ci fu un atmosfera surreale, quasi da pianto. silente e cupa. rimase su quel letto seduta, a riflettere, e pensare, trovare una soluzione.. non ne trovò. dovette cosi rassegnarsi al fatto che l'avrebbe lasciato qua.. cominciò a piangere, fu per lei motivo di sfogo, le amiche non potevano far altro che sostenerla. anche loro erano molto dispiaciute, ma sapevano che una volta tornate, avrebbero ripreso la vita di sempre, e a loro in fin dei conti, mancava. . Michael non fu con loro, fu già al pub per le ultime prove, avrebbe fatto rientro in hotel per una doccia, e per prepararsi. ci fu un momento in cui Aurora, ebbe dei dubbi se andare o no, se partire subito oppure no. decise di rimanere, volle salutarlo bene, e parlare un poco con lui prima di dirle addio per sempre. anche se quello non lo voleva, non voleva che fosse un addio, ma un arrivederci. la sera arrivò, Michael fece rientro in hotel per rinfrescarsi un pò e potersi preparare. lei fu li, su quel letto che lo osservava, osservava ogni minima mossa fatta dal ragazzo, e ogni tanto, chiudendo gli occhi, scese una lacrima. non riusciva a trattenere le lacrime, fu stremata ma si fece forza, dovette sostenerlo, doveva sostenere il suo amore, quello che era nato in viaggio, per caso a new york. L'ora arrivò, e dovettero dirigersi al pub. Aurora nonostante la sua presenza, non c'era, era assente, immersa in chissà quale altro pensiero. Michael cominciò a cantare, accompagnato dalla sua band. tra tutto quel casino lei rimase li, inerme, non un sorriso, nulla. lo guardava solamente. tutti furono entusiasti, si ballava, chi cantava, anche le amiche, tra un drink e l'altro si stavano divertendo, per loro due era quello l'addio migliore, ma non per lei, non per Aurora. rimase su quel tavolo sino alla fine del concerto, dopo si alzò, prese la sua borsa, e usci.. tornò da sola in quell'hotel. le amiche e Michael non si accorsero di nulla, la serata non fu finita per loro, per Aurora si, non volle più soffrire cosi, quell'allegria la faceva stare male. quando arrivò in hotel, nella sua camera, non fece altro che fissare quelle valige, ormai già pronte. tra due giorni sarebbe partita con le amiche, e doveva cominciare a dimenticare tutto quanto, anche a lui. Michael, e le amiche di lei fecero ritorno in hotel, ormai fradici dall'alcool, non si preoccuparono di Aurora, la videro su quel letto, ma non la svegliarono per chiederle il perchè fosse andata via, il loro unico obbiettivo fu quello di bere. la mattina seguente Aurora si svegliò, chiamò un taxi, e con le sue, solo le sue valige, andò via. scappava da tutto, in lacrime affrontava il viaggio verso l'aeroporto, anticipando il volo. salì su quell'aereo, non volle mai farlo. e cosi, per aurora il viaggio negli stati uniti d'america, finì.. presto avrebbe rivisto Leo, il padre, e pote già cominciare a dimenticare.. 

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